"Preferirei ricevere, alzare e schiacciare tutto da solo, piuttosto che lavorare con questo qui"Disse il moro, pensando veramente quelle parole
Il capitano della squadra si mise a ridere, non aspettandosi una risposta così schietta e sincera.Tuttavia Hinata non fece caso alle parole del suo senpai Daichi. Si concentrò piuttosto su quelle dette in precedenza dal "re del campo"
Pensò che effettivamente non si era smentito, dimostrando come le voci di tutti i pallavolisti che lo conoscevano fossero vere.
"È egocentrico, superficiale e perfezionista oltre che terribilmente odioso e distaccato"
Avevano detto alcuni della sua squadra, parlando proprio del moro mentre Hinata era sul bus accanto a loroTi farò vedere io, diventerò talmente bravo, che mi implorerai di giocare con te, di fare squadra. Io so volare, non scordartelo re.
Questo fù il pensiero di Hinata, quel giorno.
Fuori da una palestra dalla quale era stato "bandito" se così si può dire.Il rosso era stufo, che tutti lo sottovalutassero, erano anni che chiunque venisse a conoscenza del suo amore per la pallavolo lo prendeva in giro, cercando di infrangere i suoi sogni.
"Un tappo come te al massimo può fare il raccattapalle"
Gli disse una volta, un suo compagno di classe.Aveva provato, ad iscriversi a dei club di pallavolo privati, dato che nella sua scuola era l'unico membro, ma tutti lo avevano cacciato via, magari anche ridendo.
"Torna quando dovrai abbassarti per passare sotto la rete"
Aveva detto il capitano di uno di quei club.Altri gli proponevano il ruolo del libero, ma Hinata rifiutava sempre, con l'unico interesse di diventare l'asso della squadra.
Io sono un centrale!
Si ripeteva.
Ogni notte, quando le lacrime minacciavano di scendere per la frustrazione lui se lo ripeteva.
Diciamo che la sua famiglia lo supportava molto, in continuazione gli ripetevano che un giorno qualcuno lo avrebbe riconosciuto, il suo valore.Da sempre sperava di diventare bravo tanto quanto lo era suo padre, al liceo.
Qualcuno si renderà conto, di quanto valgo.
La testa di Hinata era piena di pensieri, quel giorno fuori dalla palestra.
Fino a quando non sentì le parole di uno dei membri della squadra.
Che lo avesse fatto apposta ad urlare l'orario degli allenamenti mattutini affinché loro sentissero?
Ebbene, se la squadra si sarebbe allenata alle 7 del mattino, lui sarebbe andato in palestra alle 5.
E che quel dannato scorbutico accanto a lui lo volesse o no, lo avrebbe trascinato con se.
Era questa la sfida, se avessero dimostrato di poter lavorare assieme, sfidando e vincendo contro i loro senpai, li avrebbero riammessi agli allenamenti.
Si girò verso il suo odioso futuro compagno di squadra, guardandolo con la determinazione negli occhi.
"Ci vediamo domani alle 5"
Dissero in contemporanea
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•YUGEN• Kagehina Ita
FanfictionYugen: sensazione che proviamo quando ci sentiamo in comunione con l'universo. Quando percepiamo che siamo tutt'uno con ciò che ci circonda. Perdere la cognizione del tempo e dello spazio, immersi nella bellezza. Tratto dal libro: "Quando giochi a t...