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Team play

"Cavolo mi hai fatto male!"

Il rosso si teneva il volto, seduto a terra.
Erano ore che si allenavano a casa di quest'ultimo e Hinata proprio non ne voleva sapere di ricevere per bene.

"Non è colpa mia se fai schifo nella ricezione, se non fossi una schiappa non ti faresti male"

Il moro si zittì quando l'altro gli lanciò un'occhiataccia, spostò una mano dal volto pronto a fare il medio a Tobio.

Tuttavia non appena mostrò il naso, prima coperto dal palmo, Kageyama accorse verso di lui.

"Oi ma tu sanguini"
Si inginocchiò vicino al più basso, mettendo una mano sul volto dell'altro, per guardare meglio.

Quest'ultimo si perse per un secondo a guardare gli occhi blu dell'altro, perdendosi in essi.

"Andiamo dentro, devo medicarti"
Aggiunse, alzandosi da terra.
Hinata scosse la testa, non capendo perché il contatto visivo con gli occhi dell'altro gli facesse quello strano effetto.

Annuì senza pensarci e si alzò da terra a sua volta, conducendo il più alto all'interno della piccola casa.

Non appena la porta fu aperta Tobio fece per chiedere il permesso di entrare, venendo poi fermato dal rosso.

"Non c'è nessuno a casa"
Disse, incamminandosi verso il piccolo bagno.
Tobio nel frattempo rimase in piedi a guardarsi intorno.

Eppure ormai è tarda sera, come mai non è rientrato nessuno?

Si chiese, osservando una foto di famiglia sul frigo. Si soffermò su Hinata, sorridente e con in braccio una piccola testa rossa come lui.

Dedusse che fosse sua sorella e pensò che fossero davvero due gocce d'acqua.

Il ragazzo in questione tornò in cucina, appoggiando una scatoletta celeste sul tavolo, dove successivamente si sedette anche lui, con le gambe a penzoloni.

Tobio aprì la scatola senza fiatare, trovandoci dentro diversi oggetti dedicati alla medicazione.

Prese dei dischetti di cotone, cerotti e dell'acqua ossigenata, versò quest'ultima su un dischetto, passandolo poi nello spazio tra il naso e le labbra dell'altro.

Tolse il sangue colato, rendendosi poi conto che aveva smesso di uscire e che quindi non era nulla di grave.

Passò al gomito, che cadendo aveva strusciato a terra, anche lì passò dell'acqua ossigenata, facendo lamentare il rosso per il bruciore.

Staccò un cerotto dalla carta e lo attaccò sul graffio, coprendolo.
Infine passò anche al ginocchio, che si era scorticato durante l'allenamento, sempre cercando di ricevere decentemente.

Si accovacciò a terra, piegandosi sulle gambe e arrivando all'altezza del ginocchio del rosso, seduto sul tavolo.
Medicò anche quel punto, mettendo due cerotti a formare una croce a finchè tenessero meglio.

Una volta finito mise tutto a posto nella scatola, appoggiandosi con la schiena al muro dietro di lui.

"Grazie"
Disse il rosso sorridendo a quello che ormai considerava il suo nuovo amico.

"Di niente"
Ci sono abituato

Pensò, abbassando lo sguardo sulle sue scarpe.
Si disse mentalmente che era ora di andare a casa e togliere il disturbo, dato l'orario.

"Penso sia ora che vada, magari possiamo continuare domani ad allenarci assieme"
Disse, prendendo la sua borsa che aveva lasciato a terra entrando qualche minuto prima.

•YUGEN• Kagehina ItaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora