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Scar

Il moro si alzò dal letto al suono della sveglia, nonostante non avesse chiuso occhio, aspettò comunque che quest'ultima suonasse per alzarsi.

Andò in bagno e fece una doccia veloce, attento a non sfregare la spugna troppo forte nei punti in cui la pelle era violacea.

Come al solito mise qualche benda qua e là per evitare che i tagli e i lividi sul suo corpo si vedessero, aggiunse poi un cerotto sulla guancia, dove la sera prima una scheggia di vetro lo aveva tagliato.

Cercò di aggiustare i capelli senza risultato, perciò decise di lasciar perdere e scendere per preparare la colazione a suo padre.

Preparò le uova, cuocendole nel padellino e mise del succo di frutta in un bicchiere, lasciandolo poi sul tavolo assieme al piatto.

Uscì di casa che erano le 4:30 e le luci dell'alba iniziavano ad intravedersi nel cielo.

Camminò lentamente, con calma, alcune parti del corpo erano ancora leggermente addormentate e qualche livido sulla coscia faceva male ogni volta che poggiava il piede a terra.

In poco tempo raggiunse lo stesso incrocio della sera precedente, dove aveva lasciato il rosso.

Prese un grande respiro e si tolse l'espressione dolorante dal volto. Si sedette su un muretto di una casa, per riposarsi e presto arrivò anche il piccoletto.

Lo guardò stupito in sella alla sua bici
"Mi stavi aspettando?"
Chiese, con una vitalità che solo lui avrebbe potuto avere alle 5 del mattino.

Tobio non seppe come rispondere, non voleva ne che pensasse che lo stesse aspettando, ne che fosse stanco e volesse riposarsi.

Perciò semplicemente si alzò e senza proferire parola iniziò il tragitto verso la scuola.

Il rosso scese dalla sella della bici, iniziandola a spingere a mano, kageyama pensò che fosse strano.

Se hai una bici, usala no?

Aveva pensato.
Il rosso invece era sceso per gentilezza, in modo tale di stare al passo del più alto senza superarlo, infondo lo aveva aspettato.

"Ti sei fatto male?"
Chiese ingenuamente Shoyo , riferendosi alle bende e ai cerotti che portava il moro.

Tobio si guardò le dita bendate, pensando ad una risposta.
"Mi sono tagliato cucinando"
Rispose, sperando che Hinata ci credesse.

"E sulla guancia?"
Continuò, facendo irritare il moro.

"Stessa cosa"
Il rosso lo guardò strano, per poi ridere.

"Non devi essere molto bravo a cucinare"
Disse, non sapendo il vero motivo di quelle ferite.

"Già"
Rispose, sorridendo malinconico.

Probabilmente la conversazione stava prendendo una piega fin troppo amichevole, considerando che giusto la sera prima kageyama aveva detto che avrebbe preferito fare tutto da solo piuttosto che giocare con quel ragazzo.

Tuttavia era fin troppo stanco per fingersi superiore e distaccato, non aveva voglia di parlare, come al solito ma non aveva nemmeno voglia di mettere su una delle sue solite sceneggiate.

In breve tempo arrivarono all'edificio scolastico. Il rosso provò ad aprire la porta, trovandola ovviamente chiusa.

"E adesso che facciamo?"
Effettivamente ne Tobio ne Shoyo avevano pensato all'ovvia probabilità che la palestra fosse chiusa a quell'ora della mattina.

Il più alto si scoraggiò, sedendosi su uno dei gradini.

Primi due giorni di scuola fantastici

•YUGEN• Kagehina ItaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora