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King of the court.

Quella mattina Kageyama involontariamente iniziò a prepararsi alle 4:30 come le mattine precedenti.

Si rese conto che era troppo presto per andare a scuola solo quando oramai era sotto la doccia, decise quindi di uscire presto lo stesso, per fare una corsa.

Si vestì comodo, prendendo la borsa con il cambio, una bottiglia d'acqua e alcuni libri che aveva utilizzato per studiare a casa.

Prima di uscire di casa preparò la colazione al padre, mettendo il piatto sul tavolo e poi uscendo senza fare rumore.

Si guardò un po' intorno una volta fuori dal cancello, con le cuffie nelle orecchie.
Decise di fare il giro lungo per arrivare a scuola, passando sia per la periferia che per il centro città.

Iniziò a correre dapprima lentamente, per riscaldarsi, arrivò in breve tempo in un piccolo parchetto lontano da casa sua.

Tolse una delle cuffie e guardò l'ora.
Vedendo di aver corso già per oltre un'oretta, entrò nel piccolo parco.

Si sedette su una panchina e appoggiò il borsone accanto a lui, da cui estrasse l'acqua.

Prese a berla con foga, non rendendosi conto di quanto in realtà fosse assetato.

Talmente era perso tra i suoi pensieri che si rese conto della presenza di Tsukishima solo quando questo parlò, rivolgendosi a lui.

"Operativo già dalla mattina presto? Un re deve essere degno del suo nominativo"
Il moro non si girò nemmeno, restando a fissare il prato verde davanti a se.

Non rispose, rimettendo la borraccia nella borsa e alzandosi in piedi, fece per andarsene ma il biondo pareva non volerlo lasciare in pace.

"Non rispondi alle provocazioni? Un comportamento regale, nonostante mi aspettassi che rispondessi a tono come tuo solito"

Esordì con il suo distintivo sorrisetto schernitore che a detta di Tobio era assolutamente la cosa più fastidiosa della terra.

Il moro era stanco, non aveva la minima voglia di mettersi a discutere con quella testa vuota.
Il suo animo era più spezzato del solito, dopo la sera prima.
Si sentiva vuoto e preso in giro, soprattutto da se stesso.

Si era illuso di poter sfuggire alla realtà, cercando di rifugiarsi in un amico che non era mai stato tale per lui.

Rimise le cuffie nelle orecchie, sperando di andarsene indisturbato.
Prima che potesse far ripartire la musica però, Kei tornò a parlare, facendogli ribollire il sangue nelle vene.

"Che c'è? Ti sei già stufato di fingere di essere una brava persona? Mi dispiace di averti svegliato dal tuo sogno, maestà ma è giusto che tutti conoscano la tua vera natura no?"
Tobio sorrise, togliendo una delle due cuffie e girandosi verso il suo interlocutore.

Era stufo del fatto che non volesse lasciarlo in pace ed iniziava davvero a dargli sui nervi.

"Perché, tu pensi di conoscermi? Fammi il piacere, smetti di sfogare le tue frustrazioni sugli altri, è triste"
Il biondo non rispose, così l'altro rimise la cuffia.

Fece partire la riproduzione casuale sull'album meteora dei linkin park e prese a correre, allontanandosi velocemente da quel posto che con la presenza di Tsukishima, gli dava sui nervi.

Passò per la campagna, senza curarsi degli sguardi straniti dei suoi compagni di classe che abitavano nelle vicinanze, per loro era strano vedere Kageyama passare per quelle strade, considerando che abitasse molto più vicino alla scuola e molto più lontano da quel punto.

•YUGEN• Kagehina ItaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora