Capitolo 20

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JESSICA'S POV

Ashton mi accompagnò a casa mia, "Puoi entrare, se vuoi." Gli sorrisi calorosamente.
Lui fece lo stesso, annuendo, "Certo."
Suonai il campanello e trovai mia madre com un sorriso stampato sul volto. L'abbracciai, "Mamma." Le diedi un bacio sulla guancia.

"Jessie, giusto in tempo." Mi disse, cosa è successo?

"Emh, salve." Ashton comparve dietro di me.
"Oh, lui è Ashton, un mio amico, nonché migliore amico di Harry." Le sorrisi.

Sul suo sguardo comparve un sorriso dolce. "Ciao, sono Kayla." Si strinsero la mano e ci fece entrare, sentii dei rumori in salotto.

Appena arrivammo in salotto vidi un uomo alto e moro, indossava una giacca e cravatta con tanto di pantaloni eleganti e scarpe abbinate, molto... formale.
"Jessica, lui é Des." Mia madre fermò i miei pensieri e mi fece ricomporre.

"Salve, mia mamma ha parlato molto di lei." Gli strinsi la mano.

"Puoi darmi del tu, Jessica." Sorrise. Mi sta già simpatico, mia mamma ha scelto bene, si si.
Strinse la mano anche ad Ashton chiedendogli se fosse il mio fidanzato, io negai ridendo, seguito dal ragazzo riccio vicino a me.

A fianco a me si alzò una ragazza dai capelli biondi, alta e molto bella, sembra un tantino più grande di me, non saprei.

"Piacere, Gemma."

"Piacere, Jessica."

Lei passo uno sguardo ad Ashton, uno sguardo... Sognante? Ceh, dio come lo guardava, e lui allo stesso modo. Ma non gli piaceva Jessica Sonotroiaeladoatutticomesenoncifosseundomani Smith? Bah.

Si strinsero la mano, c'era attrazione, lo sentivo.

Sentii uno squillo provenire dalla tasca di Des.

Imprecando silenziosamente, prese il telefono, mentre gli altri stavano parlando per conto loro, io ascoltai con curiosità, "Si?... Ah...okay si si arrivo subito, voi intanto prenotate per me... Ma si una pizza va bene, okay... Ciao."

Che palle sti impegni eh.

"Scusate, io e Gemma dovremmo andare," in un ristorante, "Ci dispiace."

Salutò tutti e se ne andò con Gemma, che mi sorrise. Mi sta proprio simpatica.

Gli accompagnai fino all'uscita, vedendoli scomparire dentro ad una WMB nera.

All'unisono comparve Harry con la sua macchina, mi sorrise scendendo, ed io risi vedendolo con il gesso.

"Cosa c'è?" Disse ridacchiando.

"Pff, niente, baciami uomo ingessato." Lui alzò gli occhi al cielo e mi baciò con desiderio. Mi sembrava passato un secolo da quando l'ho visto in ospedale.

Si staccò, e sembrò essersi ricordato di qualcosa: "Ma di chi era quella macchina?" Ah quella di Des.

"Ah, è del fidanzato di mia madre, è molto simpatico." Dissi sorridendo.
Ma lui sembrava pensieroso, boh.

"Jessica, Harry, io vado, mia mamma mi ha esplicitamente urlato di ritornare a casa, a domani." Disse andandosene, noi lo salutammo. Domani?

"Ma che dobbiamo fare domani?" Chiesi.

"Ma come? Non ti ricordi? Andiamo a festeggiare il Natale con gli altri."

Oddio che memoria.

"Oh, è vero... Cazzo il regalo!"

"Oh non ce ne bisogno."

Ma?

"Maccome? È Natale!"

"Smettila, il mio regalo sei tu."

Oh.

Sorrisi. "Quanto sei scemo." E lo baciai.

"Ti amo." Dissi. "Ti amo. Oh aspetta." Si staccò da me e mise una mano nella sua tasca e tirò fuori un cappello blu di lana. È il mio!

Cercai nelle mie tasche e non trovai l'oggetto che aveva Harry.

"Ma dove l'hai preso?" Chiesi.

"Lo avevi lasciato in ospedale."

"Posso definirlo un regalo di Natale in anticipo."

"Mh, si, puoi pensarlo."

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