Capitolo 10

515 27 2
                                        

Sono stata un'illusa.

Come ho fatto a cascarci? A cascare nei suoi occhi che fanno attivare le farfalle nello stomaco? A cascare alla sua dolcezza strana, perché sembra uno stronzo. Anzi, lo é. Dopo quello che ha fatto...

Non sono mai stata così presa in giro. Veramente.

E poi mi dice che mi ama. Non ci sto capendo più niente.

Ormai é passata una settimana da quel fottuto giorno. Andava cosí bene.. Per lui.

Decido di chiamare Veronica.

"Pronto?"

"Ehi Vero."

"Ehi Jessie. Cos'é che non va?" Mi chiede. Ha capito che sto male, ormai lei sa come sto, sempre.

"Vuoi venire da me? Ti..ti devo dire una cosa. Adesso."

"Certo. Arrivo subito!" Attacca.

...

"Oh mio dio. Non ci posso credere." Dire che é sorpresa é poco.

Le ho spiegato tutto. Per filo e per segno.

Da quando siamo andati al Mc a quando mi ha detto che mi ama. Ma non ci credo. No. Non posso e non potrei mai crederci.

Le ho raccontato del bacio, avevo gli occhi lucidi, giuro che quel bacio non lo dimenticherò tanto facilmente.

Le farfalle sono ancora nel mio stomaco. Sono addormentate ed aspetto che sia lui a risvegliarle.

"Eh lo so Vero. Che devo fare?"

"Lo devi chiamare."

Cosa?

"Cosa?" Dico. Come faccio a chiamarlo? Faccio una figura di merda.

"Si chiamalo. Almeno provaci!"

"O-okay." Sono titubante. Ma tentar non nuoce.

Prendo il telefono sul comodino e compongo il suo numero.

Uno squillo.

Due squilli.

Tre squilli.

Niente.

"Visto? Non risponde!" Mi metto le mani sul viso e sospiro.

"Sono un'eccezione. Non merito il suo amore."

"Tu non sei un' eccezione. Tu sei la regola. E la regola dice che se un uomo non risponde, é perché non vuole chiamarti.

In poche parole: vai avanti dimenticalo. Ci soffrirai.

Se invece lo ami ancora, allora dagli una chance.

Almeno prova." Dice sorridendomi e poggiandomi la mano sulla mia spalla.

Le sorrido ed annuisco.

"Grazie." L'abbraccio.

Dopo un po' se ne va.

Ok forse ha ragione. Gli do una chance. Ma non adesso. Sono distrutta. Sia fisicamente che mentalmente.

***

Oggi e domenica, ogni volta esco e vado in biblioteca per leggere.

Quel posto é il paradiso. É l'unico posto dove posso rifugiarmi.

Entro e prendo un romanzo, mi siedo ed inizio a leggere.

"Era amore, quello che provavo, un' amore indescrivibile. Lo amavo per quello che era, per quello che aveva, ma se ne andato. Da me."

Leggo questa frase e penso ad Harry.

Lo amavo per quello che era, aveva dei difetti ma lo amavo lo stesso. Ma se ne è andato.. Almeno l' ho mandato via io.

Sono stata una stupida.

Sento qualcuno sedersi davanti così alzo lo sguardo e vedo un ragazzo riccio.

Cosa?

No.

Avevo gli occhi fuori dalle orbite, il viso pallido e la bocca a forma di una linea. E adesso?

Proprio quando penso a cosa fare lui alza lo sguardo.

Mi sono mancati i suoi occhi verdissimi.

Ma adesso sembrano... Neri.

Sbianca anche lui e sbarra gli occhi.

"Che ci fai qui?" Diciamo insieme.

"Forse é meglio che cambi posto." Dico e abbasso lo sguardo.

Appena mi alzo lui prende il mio polso.

"Aspetta." Dice. C'é tristezza nei suoi occhi.

Cedo.

"Cosa c'é?" Distolgo lo sguardo.

"Senti mi dispiace.."

"Dopo quello che hai fatto?" Lo interrompo.

"Lasciami finire Jessica." Odio quando mi chiama per intero.

"Ho capito che tutto quello che ho fatto é stata una cazzata. Ho fatto solo per ferirti invece di farti stare bene.

Ogni volta che ti vedo perdo il controllo, sono attratto da te. Come ho detto al parco."

Abbasso lo sguardo. Ma lui mi prende il mento per farmi guardare negli occhi.

"Ma non fisicamente." Dice. Fa una pausa.

"Sono innamorato di te. Perdona la brutale dichiarazione ma... Per quanto problematica questa storia possa essere, mi sono innamorato... Di te." Dice.

I suoi occhi si sono accesi di un verde smeraldo. Gli occhi che amo e che ho sempre amato.

"Harry..." Lo guardo negli occhi.

Lo sto perdonando col pensiero di bacarmi.

Lui lo capisce e viene incontro di me e mi bacia. Siamo troppo lontani, così lui fa il giro del tavolo e mi raggiunge. Mi prende i fianchi ed io metto le mani sul suo collo e stringo i capelli quando il bacio si fa più profondo.

Avevo il disperato bisogno delle sue labbra. Dio.

Lui é come una sigaretta, non ne fai a meno.

Bene lui é una sigaretta. É una droga. Sono dipendente da lui, dalle sue labbra.

"Ti amo." Gli dico mentre ci baciamo.

"Aww." Interrompiamo il bacio e ci giriamo, vediamo la bibliotecaria che ci guarda con le mani sulle guance che sorride.

"Siete una bella coppia ragazzi miei.

E poi baciarsi in una biblioteca é romantico." Sospira girando gli occhi al cielo sognante.

Io ed Harry ridacchiamo e le diciamo un 'grazie'.

"A proposito." Gli dico.

Lui fa un cenno per continuare.

"Cosa ci fai in biblioteca? Di Domenica?"

"E quello che mi chiedo anche io." Mi dice.

"Non ti facevo uno che legge."

"Beh ti sbagli."

"Ma su una cosa non mi sbaglio." Mi dice sorridendomi.

"Cosa?"

"Sapevo che ti avrei ritrovata."

||continua||

stay • h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora