Capitolo 11

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HARRY'S POV

Sono cambiato.

Ho capito che amo Jessica. Non ho mai amato nessuno quanto lei. Lei mi ama, finalmente una persona capace di amare il mostro che c'é in me.. Assurdo.

Mi ha cambiato. Lei é un disastro.

Lei é il mio disastro. L'errore piú bello della mia vita.

...

"Jessica ma quanto ci metti?" Chiesi urlando.

Ci stava mettendo mezzora per truccarsi e ficcarsi un vestito. Ma quanto ci mettono le donne?

"Arrivo! E non chiamarmi per intero, mi da fastidio cazzo!" Urlò imbronciata.

"Ah Jessica cara... Non mi stancherei mai di dire il tuo nome per intero." Dissi, mordendomi il labbro per trattenere un sorriso.

"Sei un'idiota."

Sapevo che stava girando gli occhi al cielo.

Sentii dei passi, alzai lo sguardo eh... Una visione, e che visione.

Rimasi immobile con gli occhi sbarrati, era meravigliosa.

"Dio mio Jessica sei sexy cristo.. Emh s-sei meravigliosa."

Lei rise diventando rossa, amo quando fa così.

"Ecco che significa aspettare." Disse inarcando un sopracciglio, camminò verso di me e mise le braccia sul mio collo ed io sulla sua vita.

"Ehi, adesso voglio un premio." Le dissi con un sorrisetto.

Ehi, lo volevo davvero un premio!

Lei si avvicino unendo le sue labbra sulle mie, aprii la bocca e giocai con la sua lingua, per rendere il bacio più passionale.

Lei strinse i suoi capelli ed io presi le sue gambe unendole al mio bacino.

"Harry.." Disse nel bacio.

"Shh.."

"Dovremmo... Dovremmo andare." Disse.

Alla fine mi staccai.

"Eh va bene... Che palle.."

Lei rise dandomi una bacio sulla guancia.

...

Avevamo deciso di andare in un ristorante. Un po' insolito per me, ma volevo cambiare.

Per lei.

"Un ristorante?" Mi chiese.

"Si... Ti-ti piace?" Dissi imbarazzato, di solito portavo una ragazza in discoteca, no in un ristorante.

Mi grattai il retro del collo e diventai rossiccio, lo potei capire dallo specchietto retrovisore.

Lei mi accarezzò la guancia.

"É perfetto." Mi rassicurò sorridendo.

Portai una mano sul suo fianco e la baciai.

Mi staccai.

"Ho fame." Dissi.

"Anche io. Scendiamo."

Scesi dalla macchina e feci il giro della macchina per aprire la portiera del passeggero.

"Madame." Dissi con un sorriso.

"Oh ma che galante." Disse.

"Non prenderci l'abitudine." Le dissi.

Lei alzo gli occhi al cielo e mi diede un leggere pungo al braccio.

"Tronzetto."

"Lo so ti amo anche io." Le dissi facendole l'occhiolino.

...

"Ma é un ristorante italiano?" Mi chiese.

Amo l' Italia.

"Si, mi piacciono le italiane." Le dissi con un sorriso.

Lei alzò gli occhi al cielo, per la ventesima volta per oggi.

"Amo quando gli occhi al cielo."

"Ed io odio quando fai lo stronzo." Mi rispose soddisfatta.

Io alzai le mani al cielo e chiusi gli occhi. "Okay okay hai vinto te."

"Grazie." Disse con un ghigno.

L'accompagnai a casa.

"Grazie per la serata."

"Tutto per te." Le dissi, inclinando la testa di lato e sorridendo.

"Vieni qui." Mi disse.

"Subito."

Le cinsi i fianchi e la baciai.

Amo le sue labbra, sono così morbide che vorrei mangiare.

Le morsi il labbro inferiore, lei fece lo stesso.

Telepatici eh?

Dopo un po' ci staccammo.

"Ciao piccola." Le dissi.

"Ciao piccolo."

Feci una smorfia divertita. "Suona bene."

Lei annuì.

La congedai con un 'buonanotte', stessa cosa lei.

Entrai in macchina e sfrecciai.

Jessica é la migliore in tutto.

A farmi stare bene.

A farmi sorridere nei momenti in cui non ne sarei capace.

Lei non dice 'ti amo' come una persona normale, almeno non molto spesso.

Lei sorride, scuote la testa, fa un piccolo sorriso e dice 'sei un' idiota'.

Se ti dice che sei un' idiota, sei un uomo fortunato.

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