Capitolo 13

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~Song: Impossible // Travis James

*one weeks later*

«Presto, dobbiamo fare presto!» strilla Alicia, tirando fuori dall'armadio una valigia enorme e piena zeppa di polvere.

«Cosa credi di fare con quella? Non dobbiamo mica andare in Messico» puntualizzo, gettando all'interno del mio trolley vari vestiti, tutti messi a caso.

«Abbiamo un'ora circa per arrivare al Queen's» afferma la mia amica, ignorando quello che ho detto.
Carichiamo ben tre valigie in auto e partiamo.

Alicia ha insistito per guidare, avrei voluto farlo io ma ho abbandonato la scuola guida tempo fa senza aver mai preso la patente. So guidare si, ma non al cento per cento.

Arriviamo stranamente puntuali a destinazione, lasciamo i bagagli in macchina e ci fiondiamo in teatro.
Chiediamo indicazioni su come arrivare in sala dieci senza l'utilizzo dell'ascensore ad una signora, informazioni che si rivelano totalmente sbagliate, oggi non ne va una giusta, sarà la tensione.
Dopo aver mandato giù santi e madonne, avvistiamo in fondo al corridoio un volto conosciuto.

«Leonardo!» strilliamo io ed Alicia in coro.
«Vi sto cercando da mezz'ora cazzo. Quello svampito di Johnny non è con voi?» ci chiede il ragazzo.

Sgrano gli occhi dopo quella domanda, no, quello stupido di Johnny non può farmi questo, non può mancare proprio oggi, manderebbe in fumo mesi e mesi di fottute prove.
«Vado a cercarlo» esclama Leonardo ma, lo blocco afferrandolo per il polso.

«No, vado io» dico, con un tono che fa intuire la non ammissione di un "no" come risposta.
Alicia e Leonardo si scambiano uno sguardo.

Mi sorridono, in senso di conforto, li saluto ed inizio a correre per i corridoi del teatro, fino a raggiungere l'uscita.
Urto senza volere una signora anziana che, mi maledice in tutte le lingue del mondo ma non mi fermo per scusarmi, vado di fretta.
Appena esco, faccio una fatica immensa a superare la folla di persone davanti al cancello.

Attraverso, portando qualche rimorso con me, percorro la stradina di 21 Jump Street che mi porterà a casa di Johnny.

Appena arrivo davanti la gigante porta, la prima cosa che faccio è bussare animatamente.
Niente, nessuno viene ad aprire, ho fallito di nuovo.
Sinceramente non so se essere positiva o se pensare al peggio.
Tra trenta minuti si aprirà il sipario, posso dire di avere i minuti contati.

Non demordo, non posso oserei dire, improvvisamente una lampadina si accende nella mia testa incasinata.
Incomincio a correre nuovamente senza meta, arrivo completamente senza fiato, in riva al fiume.

Durante le prime chiacchierate fatte con Johnny, ho scoperto che questo è il suo posto "felice", tutti ne abbiamo uno, io...ora come ora non credo di avercelo.
Ma ora che importa? Non sono venuta fin qui per farmi complessi sulla mia vita.

Mi avvicino al fiume e ne ammiro l'acqua limpida, sorrido, mi tornano in mente vari episodi vissuti con Johnny.

Lo odio, è insopportabile ma, non riesco a stargli lontana.

Da quando sono guarita, dopo quel "amo le persone pazze" non ci siamo più sentiti, non credo sia particolarmente incazzato con me, non ne avrebbe motivo.
Mi perdo un attimo nei miei confusi e sovrapposti pensieri quando, noto una presenza ad un po' di metri di distanza da me.

Avanzo lentamente, incuriosita, cercando di non far rumore.
Un sorriso si forma sul mio volto quando mi accorgo che è Johnny, come ho fatto a non pensarci prima?!
Rido internamente pensando che finalmente l'ho trovato!

Lo raggiungo timidamente, mi siedo accanto a lui in riva al fiume, che scena da film.
«Ciao» bisbiglio, attirando la sua attenzione.

«Perché sei venuta a cercarmi?» mi chiede, senza staccare gli occhi dal cielo azzurro coperto da qualche nuvola.

«Ti prego, amami» esclamo, secca.
Uno sguardo interrogativo si dipinge sul volto di Johnny, quasi confuso.

«Che tu lo voglia o no. Devi cercare di amarmi per cinque minuti, so che magari non è facile ma, devi» spiego.
Lui mi guarda, deglutendo.

Non credo di essere mai stata così diretta in tutta la mia vita.

Restiamo a fissarci per qualche scarso secondo ma subito dopo, scoppiamo entrambi in una risata folle, devo dire che nonostante tutti i suoi difetti, ha una risata contagiosa, sarebbe in grado di far ridere anche un sasso e, nonostante io mi sforzi di odiarlo, non ci riesco. Non esiste cosa più difficile di odiare John Christopher Depp, ci metterei tutte e due le mani sul fuoco.

«Poi si vedrà, ora andiamo»

Spazio autrice:
Salve guys, dopo anni luce ho aggiornato ahah.
Spero che questo capitolo abbastanza depresso vi piaccia ;)

Ti chiederò di amarmi | Johnny DeppDove le storie prendono vita. Scoprilo ora