Red Roses, capitolo 22

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"Cosa vuoi da me?" Domandai, questa volta non facendo travelare la paura nel mio tono di voce
"Tu sei la mia carta vincente, piccola Isabelle. Sono certo che fai parte del branco per pietà, non sei furba come Stiles e nemmeno forte quanto Scott. Sei solo una piccola ragazzina del liceo com'è giusto che sia. Sono certo che il branco ti considera l'anello debole" Concluse con un ghigno malefico sul volto. Stava cercando di provocarmi e ci stava riuscendo. Era venuto armato in casa mia ed adesso stava facendo quel discorso con me. Sapevo benissimo che ero l'anello debole del branco. Era vero, non passavo le notti insonne cercando le possibili risposte per i misteri come Stiles e non ero nemmeno potente e coraggiosa quanto Scott. Ma, sentire l'evidenza dalla bocca di qualcun'altro faceva realmente male. Rimasi delusa. Non ero solo vincibile e debole, ma anche inutile. Totalmente inutile.
Tuttavia cercai di reprimere quel senso di amarezza che mi stava opprimendo e guardai l'uomo con occhi di sfida, dimostrandogli che non ero solo la ragazzina del liceo. Infondo sapevo benissimo che lo facevo per me e non per lui.
"Togli la pistola davanti la fronte di mia madre e magari potremmo contrattare" Ordinai, guardandolo con occhi di sfida
"Ci sai fare piccola Hale, ti avevo sottovalutata troppo" Sentenziò l'uomo per poi rivolgere un cenno di approvazione ai suoi uomini e far in modo che facessero come ordinato. Liberarono la donna fragile e disarmata dall'arma ma le lasciarono che vedesse la scena.
"Cosa vuoi da me Gerard?" Domandai, fissando l'uomo che si era accomodato sul divano.
"Da te non voglio niente, in realtà. Voglio solo le zanne di Scott MCcall servite su un piatto d'argento" Finì l'uomo ridendo. Alla sua risposta mi si gelò il sangue. Chris l'aveva liberato perchè aveva visto un barlume di speranza dentro di sè. Ma se fosse venuto a sapere che in realtà suo padre era il solito uomo che come unico obbiettivo voleva sterminare tutti i lupi mannari ne sarebbe rimasto amareggiato. I ragazzi mi avevano raccontato che Gerard serbava del rancore verso Scott, perchè secondo lui aveva distrutto la sua famiglia e gli ideali del figlio e della nipote. Ma esattamente come potevo essergli d'aiuto? Inoltre non avrei mai barattato la mia sicurezza con l'uccisione di un ragazzo innocente, specialmente se quel ragazzo faceva parte del mio branco.
"Non vedo come posso esserti d'aiuto" Sentenziai, sicura di me, rivolta all'uomo
"Ti sottovaluti parecchio" Disse Gerard alzandosi
"Ti va di essere una doppiogiochista?" Continuò l'uomo avvicinandosi verso me
"Non farò mai del male a Scott" Finì immobile.
Gerard si avvicinò verso di me e con strana potenza mi tirò al suolo, facendomi fuoriuscire del sangue dal naso.
"Bella!" Urlò mia madre che quando vide quella scena cercò con tutte le forze possibili di allontanarsi dalle grinfie degli uomini di Gerard ma con scarsi risultati.
"Sparatela!" Ordinò Argent guardando i suoi uomini per poi fare come ordinato.

Uno sparo. Avevano sparato a mia madre e la colpa era tutta mia. Mi avvicinai verso il corpo inerme della donna cercando di tranquillazzarla e di comprimere la ferita. Gerard aveva fatto questo a mia madre, alla persona più importante per me ed io non riuscivo a fare niente di concreto.

"Non mi piace usare la violenza specialmente con una ragazza come te Bella. Ma mi hai costretto ad usare le maniere forti" Iniziò Gerard, accasciandosi accanto a me ed iniziando a pulire con un fazzoletto le mie mani sporche di sangue.
"Tuttavia non voglio costringerti, voglio darti una scelta: O vieni con me, contribuendo a far diventare la giustizia giusta oppure rimarrai sempre difesa dal tuo branco ed avrai un genitore in meno" Continuò l'uomo, per poi guardare mia madre che ormai aveva completatamente perso i sensi.
"È un'offerta ragionevole, pensaci su. Se in caso sceglierai la prima offerta, condurrai una vita normale e ti eserciterai con me diventando forte, come i tuoi amici. Se scieglierai la seconda opzione, allora considerami il tuo peggior nemico. Non avrò l'obbiettivo di uccidere solo Scott ma anche il tuo ragazzo, il beta di Satomi vero?" Finì accarezzandomi, per poi dirigersi verso la porta con i suoi cagnolini.
"A disposizione hai ventiquattro ore di tempo, ti consiglio di goderti ogni singolo minuto al massimo" Rise fragorosamente l'uomo andandosene.

The sun, the moon and the truth// Brett TalbotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora