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Il secondo incontro dei due è stato il peggiore di sempre.
Hoseok si era dimostrato come un ragazzo dolcissimo.
Ma era tutta una farsa.
Yoongi quel pomeriggio era andato al supermercato, il frigorifero era completamente vuoto ed egli doveva fare rifornimento assolutamente.
Riempito il carrello da varie stronzate alle cose più importanti, si diresse alla cassa per pagare.
Ma ciò è abbastanza futile da raccontare.
L'incontro con Hoseok avvenne fuori al supermercato, il maggiore, dai capelli rosso sangue, sedeva a una panchina con vari suoi amici, con la musica alta e parole scambiate così.
Non appena egli riconobbe il volto femmineo di Yoongi, alzò la mano per farsi notare, incitandolo ad avvicinarsi.
Il minore, ignaro, raggiunse il gruppo, con il dolce sorriso stampato sulle labbra.
Sembravano amici di vecchia data, nonostante si conoscessero da solo un giorno.
Ma in quella giornata al parco, i due si raccontarono di tutto.
Parlarono di musica, libri, filosofia.
Dalle cose più futili a quelle più profonde.

"Hobi, è la tua nuova puttanella?"

Domandò uno del gruppo, facendo irrigidire impercettibilmente Yoongi.
Hoseok però non disse nulla, rispondendo con un sorriso malizioso.
Dopotutto erano i suoi amici, loro non conoscevano il suo problemino, non potevano immaginare la situazione e lui doveva rendersi "figo" davanti loro.

"Si, vi piace? È così grazioso"

Disse loro, prendendo il viso del minore fra le dita, il pollice che lentamente scivolava lungo le sue deliziose labbra, rossi petali morbidi, dalla forma vagamente simile a quelle delle bambole di porcellana.
Ma Hoseok non sapeva.
Non poteva nemmeno immaginare di quanto pesanti sarebbero potute essere le sue parole.
Gli occhi di Yoongi presto si riempirono di lacrime, a causa dei ricordi che riaffioravano nella sua povera mente già torturata.
Le mani tremavano, mentre stringevano disperatamente le buste della spesa, la mano di Hoseok che delicatamente scivolava lungo il suo viso, passando per la schiena e poi alla base di essa, spingendo il minuto corpo del più giovane contro di sé.
Yoongi lo spinse via, disperato mentre le lacrime scivolavano calde sul suo volto, prima di correre via, in preda ad un attacco d'ansia.
Hoseok sembrava diverso.
Ma no.
Era come tutti gli altri alpha di merda.
Di quelli che trattavano gli omega come delle pezze, senza diritti.
Una volta rintanato fra le sue sicure quattro mura, egli si inginocchiò a terra, lasciando che le lacrime sfociassero in un disperato pianto. Il corpo era scosso dai singhiozzi, accompagnato dai lamenti causati dal pianto, mentre si stendeva a terra, incapace di muoversi.
È come se sentisse ancora le mani del padre toccare le sue carni, mentre dava sfogo alle urla di dolore.
Si stava fidando, ma ancora una volta, aveva errato nel farlo.

Quando i due si riincontrarono era una calda giornata di marzo, i fiori di ciliegio riempivano le strade, salutando la primavera che aveva appena fatto ingresso.
Yoongi, riempita la spazzatura, sollevò la pesante busta e uscì dalla piccola villetta, così da buttare nel cassonetto esterno la busta dell'indifferenziato.
Come sempre, il tempismo non è mai a favore di nessuno.
Vide una chioma rossa passargli davanti il viso.
La vide fermarsi e girarsi, riconoscendo nella statura minuta il ragazzo dai capelli color pece, la pelle bianca, principesca, e gli occhi vuoti.

"YOONGI"

Urlò il maggiore, correndo nella sua direzione, incurante delle macchine che bussavano al suo passaggio.
In pochi secondi si ritrovò davanti il corpo del minore in età, sorridendogli delicatamente, le parole che faticavano ad uscire.
Yoongi lo guardò negli occhi, il viso sollevato a causa dell'enorme differenza di altezza.
Il maggiore sicuramente superava i due metri, poiché il più piccolo riusciva a sfiorare la sua pancia, talmente fosse basso.
Yoongi non era mai cresciuto più dello scrauso metro e mezzo, proprio a causa dei suoi geni, cosa che odiava più di tutto.
Hoseok non riusciva a spicciare parola, fermo e immobile davanti a quel minuscolo ragazzo.
Riuscì a muoversi solo quando lo vide indietreggiare, così il rosso si mise a terra, inginocchiato, le mani che inglobavano quelle del minore.

"Perdonami Yoongi, non volevo comportarmi in quella maniera"

Diceva, lo sguardo verso il pavimento, le mani che ancora stringevano quelle del corvino.

"Volevo fare il figo davanti i miei amici, ma ho esagerato, scusa. Non potrei mai toccarti in quella maniera, te lo posso giurare. Non sarei nemmeno capace, non sono come gli altri alpha"

Pregava il rosso il perdono, prima di alzarsi in piedi, lo sguardo ancora basso.
Perché Yoongi doveva fidarsi delle sue parole? Che cosa ci guadagnava nel fidarsi?

"Chi mi dice che questo è vero, e non mi stai mentendo solo per poter giocare con me?"

Dopotutto aveva ragione.
Poteva semplicemente mentire, ma Hoseok non l'avrebbe fatto.
Lui era sincero, non una persona falsa.

"Io... Io ho perso i miei istinti... Qualche anno fa litigai con un gruppo di alpha e mi hanno massacrato. Sono finito in ospedale e i medici mi dissero che io non sarei riuscito a lasciarmi andare ai miei istinti da alpha purosangue"

Spiegò.
Le sue parole mantenevano la massima sincerità, voleva che Yoongi si fidasse di lui, ci teneva tantissimo.
I suoi occhi, pieni di dolore, erano come due dolci specchi.
Hoseok aveva riconosciuto quella scintilla.
La scintilla del dolore, di chi aveva provato le cose più brutte, cose che una persona dolce e graziosa come lui non meritava.

Withered FlowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora