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Non c'era giorno in cui Yoongi non si pentiva di ogni cattiveria che aveva pensato nei confronti di Jimin.
I due avevano cominciato a scriversi, stringere amicizia.
Il ragazzo dai capelli rosa aveva capito che Yoongi avesse avuto un passato triste, doloroso, senza nemmeno aver avuto bisogno che glielo dicesse l'altro.
Gli aveva promesso il suo silenzioso aiuto, stando con lui i giorni in cui non era con Hoseok, solo per stargli accanto e fargli compagnia.
E Yoongi era felice.
Dopo tanto tempo aveva un amico, una persona come lui.
In quel giorno freddo avevano deciso di vedersi, poiché Yoongi era nel pieno del calore. Un po' di compagnia da un altro omega gli avrebbe fatto piacere.
Quando Jimin arrivò a casa di Yoongi, lo scenario del ragazzo, con abiti che solitamente non aveva mai visto indossare, lo sconvolse appena.
Questi stava indossando degli shorts, troppo corti, che probabilmente usava per casa, una canotta larga. Un outfit strano per una giornata fredda come quella, ma dopotutto Jimin conosceva cosa significava avere il calore.
Il corpo bruciava in maniera frebiccitante, come se fosse in un forno, il corpo tendeva a sudare e bagnarsi nella zona più privata del suo corpo, sia davanti che dietro.
Jimin, una volta attraversata la porta, strinse le braccia attorno a quello del ragazzo, in un abbraccio affettuoso, per poi porgergli i medicinali di cui tanto ne sapeva il bisogno. Yoongi lo aveva avvisato del termine dei soppressori, quindi il rosa aveva pensato bene di portarglieli.
Dopotutto non poteva uscire, da solo, in quello stato, avrebbe rischiato tanto.
Il moro subito prese le pillole, ingurgitando la capsula senza la necessità di assumere acqua, per farla scendere più facilmente.
Il programma di quella giornata era piuttosto semplice: ventilatore per Yoongi, con tanto di coccole, e un film da guardare insieme.
Era l'ottimo rimedio per un ragazzo accaldato a causa dei suoi ormoni, che mensilmente, per la durata di una settimana, divenivano sempre per pesanti.
Ma a Jimin non facevano effetto, li potevano percepire solo gli alpha, rimanendo assuefatti da essi.
Il film era iniziato bene, nonostante non fosse di gradimento di Jimin.
Si aspettava una commedia romantica, o qualcosa del genere, ma The Imitation Game era tutt'altro che romantico.
Era un film storico, che si ambientava durante la seconda guerra mondiale, uno fisico e matematico che costruiva il primo computer, così da tradurre i codici che i tedeschi si mandavano per scambiarsi informazioni senza il rischio di venir scoperti dagli americani, cittadini del luogo in cui si svolgeva il film.
Il film andò avanti per un'ora, forse due, e i ragazzi rimasero persi nella visione fino al termine di quel capolavoro.
Perfino Jimin, che inizialmente dubitava che sarebbe piaciuto, dovette rimangiarsi le sue stesse parole.
Anche se era un film storico, d'azione z si era riscoperto come il più bello dei capolavori.
Si passò la mano fra i capelli rosa, prima di sollevarsi e guardare l'orario.
Si era fatto ormai tardi, e lui doveva tornare a casa, dove un Hoseok lo sarebbe venuto a prendere per il loro appuntamento.
Gli dispiaceva lasciare Yoongi da solo, ma non poteva annullare l'uscita con il suo fidanzato.
I due amici si salutarono, e così la serata finì.
Yoongi corse a dormire, ventilatore acceso e nudo fra le ghiacciate coperte, disperato, che pregava che il calore si attenuasse con quel freddo gelido.
D'altro canto Hoseok aveva preparato l'uscita più romantica di sempre per lui e il suo ragazzo, lo avrebbe preso con l'auto e portato al parco, circondato dal fresco della notte e le stelle.
Solo che sperava, con tutto il cuore, anche se i suoi pensieri fossero così maledettamente sbagliati, che quella persona a dividere quella magica serata non fosse stato il fidanzato, ma il suo amico, Yoongi.
Lo immaginava sorridere come un bambino sotto le prime stelle, a seguito del dolce tramonto.
Il sorriso dolce di Yoongi era fisso nella sua mente, che prevedeva più gengive che denti, nel classico sorrido gommoso.
Raramente aveva potuto ammirarlo, e raramente si era goduto di quel bellissimo panorama che era il suo dolce volto.
A ridestarlo dai pensieri fu l'arrivo di Jimin, allontanato per comprare delle bottiglie di soju.
Stupido. Stupido Hoseok.
Cosa pensava?
Lui era fidanzato. Yoongi era un suo amico, niente di più.
Non era l'uomo che amava, lo era Jimin, anche se i primi dubbi lo avevano colto già in quei primi attimo del loro amore.

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