Fuori scuola

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Aspettavo mia madre da sola sul muretto fuori scuola.
Quando faceva il turno di mattina, usciva mezz'ora dopo di me e io l'aspettavo mentre gli altri in 10 minuti erano già tutti scomparsi.
Di fronte c'era la fermata del pullman.
Lo prendevano tutti per andare a casa, ma io abitavo troppo lontano e non c'era nessuno che vivesse vicino a me.
Quando non c'era mamma, dovevo percorrere una stradina in discesa per 15 minuti per poi arrivare alla fermata del bus. In tutti e due i casi ero comunque sola, mentre gli altri percorrevano le strade insieme, aspettavano il bus insieme.
A volte ascoltavo la musica, ma non sempre. Mi piaceva ascoltare i discorsi delle persone che non conoscevo, le osservavo di nascosto e cercavo di capire il loro modo di parlare, di porsi.
Fuori scuola peró, non c'era mai nessuno e l'unica cosa che potevo fare in quella mezz'ora era pensare...e io pensavo sempre che non avevo bisogno dei miei coetanei, che non ero compatibile con loro e che stare da sola era mille volte meglio.
Pensavo questo, ma allora perché mi veniva da piangere? Perché mi veniva da piangere ogni volta in cui vedevo gruppi affiatati e io non ne facevo mai parte?
A volte non avere niente in comune con le persone è un bene, altre volte è straziante.
Mi veniva da piangere perché avrei tanto voluto qualcuno che mi facesse compagnia su quel muretto, per il piacere di stare con me, per farmi sentire speciale.
Perché io nelle vite degli altri mi sentivo sempre un passo indietro, bastava distrarmi un secondo e loro già erano lontani.
Loro erano troppo lontani,
e anche se urlavo di aspettarmi,
non mi sentivano mai.
Forse mi veniva da piangere perché per una volta avrei voluto essere seguita io, per una volta avrei voluto evitare di correre, di urlare, avrei voluto che qualcuno si fermasse e si accorgesse che ero rimasta indietro,
avrei voluto che qualcuno fosse rimasto indietro con me.
Forse è per questo che mi veniva da piangere, ma non piangevo mai.
Arrivava mamma, entravo in macchina
e quando mi chiedeva "tutto bene?"
io rispondevo sempre si.

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