"Sei venuto a dirmi che non vuoi più avere a che fare con me?" domanda Vittoria, visibilmente irritata.
"Stai scherzando, vero?" Piero strabuzza gli occhi.
"Allora cosa vuoi?" la giovane assume un'aria triste e dispiaciuta.
Il ragazzo pare essere a corto di parole. In realtà non é mai stato molto bravo ad esternare i propri sentimenti. "Vittoria, io..." tenta nuovamente, ma nulla da fare. Allora prende la mano destra della fanciulla e se la porta all'altezza del cuore. "Lo senti? Batte così solo quando sono con te."
L'altra resta immobile, segno che é rimasta sorpresa da tale affermazione.
"Di' qualcosa, ti prego." prosegue il figlio del Magnifico, nervoso.
Vittoria studia il suo viso attentamente, come stesse cercando di capire se si tratta di uno scherzo o meno.
Si sente come se tutto intorno si fosse fermato.
Neanche lei riesce a trovare delle parole adatte, così fa l'unica cosa che le viene in mente: lo bacia.
Piero non si aspettava una reazione simile. La guarda dritto negli occhi per alcuni istanti, poi la bacia di nuovo. "Non riuscivo più a tenermi dentro ciò che provo per te."
Vittoria lo abbraccia e poggia la testa sul suo petto. "Io avrei voluto dirtelo prima, ma non ci riuscivo, non ne avevo il coraggio..." ammette, stringendosi di più a lui.
Nessuno dei due sa quanto tempo sia passato, ma il cielo é diventato più scuro, quindi si é fatto piuttosto tardi.
"Credo di dover tornare a casa," sentenzia la giovane, staccandosi dalla presa. "ci vediamo domani."
"A domani."
Poi si sorridono ed entrambi prendono direzioni opposte, dirigendosi così verso le rispettive abitazioni.
Quella notte la fanciulla non riesce a prendere subito sonno per via di tutti i suoi pensieri, che non accennano a spegnersi. Si addormenta soltanto a notte alta, quando l'oscurità ha già sovrastato ogni cosa.
Il mattino seguente comincia in modo alquanto bizzarro. Vittoria si sveglia nel momento in cui sente la madre ordinare ai servi di pulire ogni centimetro della casa.
Molto curiosa di sapere cosa stia accadendo, si cambia e scende al piano inferiore. "Buongiorno."
"Buongiorno, tesoro." la saluta il padre, sorridente.
"Buongiorno!" esclama la donna, dirigendosi di corsa verso la stanza accanto.
"Che succede?" chiede allora la figlia.
"Tua madre é agitata perché oggi verrano i Guiducci a pranzo e vorrebbe che ogni cosa fosse al proprio posto."
"E quale sarebbe il problema?"
"Si era dimenticata di averli invitati... se n'è ricordata soltanto all'ultimo momento, quindi ha incaricato i servi di sistemare la casa da cima a fondo, e adesso é preoccupata che non facciano in tempo."
La ragazza nota un celato divertimento nello sguardo del padre. In realtà anche lei pare essere divertita dalla situazione.
La madre non é proprio il tipo di persona che dimentica avvenimenti, a detta sua, di così tanta importanza.
La donna torna nella sala da pranzo ancora più su di giri di prima. "Dite che questo abito andrà bene?" domanda, mostrando agli altri due il vestito che ha deciso di indossare per l'occasione.
É color bordeaux al centro, mentre ai lati spicca un tessuto dalla fantasia floreale.
"Cara, sei bellissima." la rassicura il marito, sincero.
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𝐋𝐀 𝐋𝐔𝐍𝐀 𝐒𝐔𝐋𝐋'𝐀𝐑𝐍𝐎 ━━ 𝘪 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘤𝘪
Historical Fiction𝙌𝙪𝙖𝙣𝙩'𝙚' 𝙗𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙜𝙞𝙤𝙫𝙞𝙣𝙚𝙯𝙯𝙖, 𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙞 𝙛𝙪𝙜𝙜𝙚 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙖𝙫𝙞𝙖! 𝙘𝙝𝙞 𝙫𝙪𝙤𝙡 𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧 𝙡𝙞𝙚𝙩𝙤, 𝙨𝙞𝙖: 𝙙𝙞 𝙙𝙤𝙢𝙖𝙣 𝙣𝙤𝙣 𝙘'𝙚' 𝙘𝙚𝙧𝙩𝙚𝙯𝙯𝙖. ~ 𝕷𝖔𝖗𝖊𝖓𝖟𝖔 𝖉𝖊' 𝕸𝖊𝖉𝖎𝖈𝖎 Questa storia é ambientata ne...