"Giovanni!" esclama Giulio, entusiasta.
"Giulio!" lo abbraccia l'altro, felice di vederlo.
"É passato soltanto un anno e guarda quanto sei diventato alto!"
Il cugino ride. "Ma allora é vero che...?"
"Sì, proprio così!"
Sorridono e si recano verso l'interno del palazzo.
Il ragazzo ha sempre saputo di non voler intraprendere la strada ecclesiastica ma, non volendo deludere il padre, ha provato comunque a restare in seminario per almeno un anno.
"Giovanni!" lo richiamano tutti, non appena i due varcano la porta del grande salone. Maddalena si getta fra le braccia del fratello, stringendolo forte a sé. Anche il resto della famiglia lo saluta calorosamente, Vittoria e Sandro compresi. Sono molto contenti che sia tornato a casa.
La serata trascorre tranquillamente, fra aneddoti e chiacchiere.
Vittoria, poco più tardi, torna a casa sua e, ben presto, si ritira nella propria stanza per riposare.
L'indomani mattina il palazzo viene avvolto da un'aria molto vivace. I tre fratelli e il cugino si dirigono in giardino per godersi il tepore del sole mattutino, nel frattempo che Giovanni racconta loro della propria esperienza in seminario.
All'improvviso notano una carrozza fermarsi poco distante dal portone principale così, curiosi di sapere di chi si tratti, si spostano verso l'esterno.
Dalla carrozza scende una donna che non riconoscono subito, poiché la figura che gli si staglia di fronte é di spalle ma, non appena si volta, restano alquanto sorpresi.
"Ciao, cari nipoti." dice lei, sorridente. Si tratta di Bianca de' Medici, la sorella di Lorenzo.
"Come mai..." comincia a dire Piero.
"Come mai mi trovo qui?" lo interrompe la zia, ridendo. "Mi ha invitato tuo padre, dopotutto oggi sarà un giorno speciale, non é vero?"
"Proprio così." si intromette il Magnifico, arrivando alle loro spalle. "Bentornata, sorellina."
I nipoti sono molto felici di rivederla e la abbracciano con affetto.
Nel frattempo Vittoria si trova ancora a casa sua, intenta a consumare la colazione insieme ai genitori. Una volta che termina li saluta e si mette in cammino verso Palazzo Medici.
"Buongiorno." Sandro si trova in giardino, alle prese con un nuovo dipinto.
"Buongiorno, Sandro."
La giovane si reca poi nel grande salone. Al suo arrivo é presente quasi tutta la famiglia.
Qualche minuto più tardi arriva anche Botticelli, accompagnato da Lorenzo, Piero, Bianca e Carlo.
"Un attimo di attenzione." esordisce il Magnifico, rivolto ai presenti. "Piero ha qualcosa di importante da dire." continua, mettendogli una mano sulla spalla.
"Sì, é una questione veramente importante per me, e mi fa molto piacere che voi oggi siate qui ad assistere." afferma il figlio, euforico.
Vittoria lo osserva sorridendo. Pian piano lui le si avvicina e le prende le mani.
L'altra resta piacevolmente sorpresa da quel gesto così improvviso, anche se non ne capisce subito il motivo.
Il ragazzo si inginocchia. "Sai che non sono bravo con le parole, e sai anche che a volte faccio fatica ad esternare i miei veri sentimenti e le mie vere emozioni, ma oramai sai perfettamente che mi sono innamorato di te sin dal primo istante. Ti vorrei al mio fianco per tutta la vita, quindi ti chiedo... vuoi sposarmi?"
La fanciulla strabuzza gli occhi e si porta le mani davanti la bocca.
É ovvio che vuole sposarlo, ma é rimasta così stupita che non riesce neanche a trovare le parole adatte.
"Allora?" le domanda nuovamente Piero.
Lei annuisce freneticamente, tra le lacrime di gioia. "Sì, lo voglio, certo che lo voglio!"
La sala scoppia in un grosso applauso. Nel frattempo i due innamorati si avvicinano l'uno all'altra per scambiarsi un tenero bacio...
*
*
*Vittoria si sveglia di soprassalto a causa di un tonfo.
Si mette a sedere sul letto e si guarda attorno, cercando di capire cosa sia successo.
Si rende conto che il rumore é stato prodotto dal libro dei Medici che stava leggendo la sera prima, scivolato giù dal letto.
Si stropiccia gli occhi, confusa e smarrita. Ci impiega un pò per mettere insieme i pezzi del puzzle.
É stato quindi tutto un sogno? Ciò che pensava di aver vissuto davvero era soltanto frutto della sua immaginazione? Eppure sembrava così reale...
A distrarla dai suoi pensieri é il suono di una notifica. La giovane prende il cellulare e nota che Carlotta, la sua migliore amica, le ha inviato un messaggio per invitarla a fare colazione fuori. Lei risponde affermativamente e, velocemente, si alza.
Ancora un pò scombussolata, va verso l'armadio e afferra un top e degli shorts di jeans da indossare. Scende in cucina e trova i genitori già lì, intenti a fare colazione e guardare la televisione.
"Buongiorno, tesoro." la salutano, all'unisono.
"Buongiorno."
"Ho fatto le crepes, ne vuoi una?" le chiede la madre, sorridendo.
"No, grazie mamma, faccio colazione fuori oggi, insieme a Carlotta. Vado, non voglio fare tardi, ci vediamo dopo."
I suoi la salutano e lei esce di casa. Prende gli auricolari e li collega al suo smartphone, poi si mette in cammino.
Passeggia per le strade di Firenze con mille pensieri nella testa, si chiede ancora come possa essere stato soltanto un sogno.
Nel frattempo arriva su Ponte Vecchio. Controlla nuovamente i messaggi della sua amica per capire dove dovranno incontrarsi; Carlotta la attende davanti il duomo.
Improvvisamente la ragazza urta contro qualcuno. "Oh, perdonami, non ti avevo proprio visto."
Quando alza lo sguardo rimane sbigottita.
"Non fa nulla, é tutto a posto." le risponde l'estraneo, cordiale.
Davanti a lei vi sta Piero, o meglio, un giovane praticamente identico al Piero de' Medici del suo sogno. "Comunque sono Louis, piacere." si presenta, dopo aver notato che lei non accenna a muoversi.
L'altra pare riprendersi e gli stringe la mano. "Vittoria, piacere mio."
Si sorridono e si guardano per alcuni istanti, come se si conoscessero già.
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Eccoci giunti al finale di La Luna sull'Arno :(
Ci tengo a ringraziare le persone che l'hanno letta, in particolar modo coloro che mi hanno sostenuto sin dall'inizio attraverso le stelline e i commenti 🌟
A me é piaciuto molto scrivere questa storia, spero che a voi sia piaciuto altrettanto leggerla... ancora grazie, a presto!
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𝐋𝐀 𝐋𝐔𝐍𝐀 𝐒𝐔𝐋𝐋'𝐀𝐑𝐍𝐎 ━━ 𝘪 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘤𝘪
Historical Fiction𝙌𝙪𝙖𝙣𝙩'𝙚' 𝙗𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙜𝙞𝙤𝙫𝙞𝙣𝙚𝙯𝙯𝙖, 𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙞 𝙛𝙪𝙜𝙜𝙚 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙖𝙫𝙞𝙖! 𝙘𝙝𝙞 𝙫𝙪𝙤𝙡 𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧 𝙡𝙞𝙚𝙩𝙤, 𝙨𝙞𝙖: 𝙙𝙞 𝙙𝙤𝙢𝙖𝙣 𝙣𝙤𝙣 𝙘'𝙚' 𝙘𝙚𝙧𝙩𝙚𝙯𝙯𝙖. ~ 𝕷𝖔𝖗𝖊𝖓𝖟𝖔 𝖉𝖊' 𝕸𝖊𝖉𝖎𝖈𝖎 Questa storia é ambientata ne...