» capitolo 4 ⚜️

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"Buongiorno!" esclama Maddalena, saltellando per tutta la stanza.

"Buongiorno." Vittoria si mette a sedere, ancora un pò assonnata.

"Non é una bellissima giornata?" chiede la piccola, su di giri.

La giovane volge il suo sguardo verso la finestra e si accorge che Maddalena ha proprio ragione. Il sole splende e la quantità esorbitante di gente che si aggira per le strade le mette allegria.

La bambina sembra più energica del solito e trascina Vittoria da una parte all'altra del palazzo.

"Qualcuno qui é di buon umore!" le due si voltano e notano che Giulio sta camminando nella loro direzione.

"Buongiorno!" dicono le ragazze, all'unisono. Poi si scambiano un'occhiata e scoppiano in una fragorosa risata. É vero, sono di ottimo umore.

Insieme al giovane escono in giardino, beandosi della brezza mattutina e del bel calore che il sole emana.

Dopo poco Giulio le informa che andrà a trovare Giovanni, che sta sicuramente dipingendo.

Vittoria e Maddalena rimangono allora da sole. La piccola non fa altro che parlare della festa, é entusiasta. Propone alla più grande di aiutarla nella scelta del vestito, e lei accetta felice.

"Buongiorno, donzelle." Piero fa il proprio arrivo in giardino.

"Ciao!" la bambina lo abbraccia, é parecchio legata a lui.

"Ciao." gli sorride invece la fanciulla.

Il figlio del Magnifico resta ad ammirarla per alcuni istanti, poi la sorellina lo riscuote dai suoi pensieri. "Giochi con noi?"

"Mi piacerebbe, ma ho da fare per ora, Tommaso ha bisogno del mio aiuto. Ti prometto che dopo giocheremo a biglie."

Maddalena all'inizio pare un pò delusa, poi sfoggia un gran sorriso e annuisce.

Il fratello la abbraccia e la saluta, sorride nuovamente all'amica e si congeda definitivamente.

"Bene, cosa ti va di fare adesso?" Vittoria si rivolge alla minore.

Quest'ultima non tarda a rispondere. "Giochiamo con le bambole!" dopodiché la prende per mano e la guida all'interno del palazzo.

Nel pomeriggio le due si trovano ancora nella camera di Maddalena, intente a giocare.

A volte la più grande improvvisa qualche dialogo fra le bambole, e allora l'altra ride di gusto.

"É permesso?" chiede Piero, sull'uscio della porta.

"Entra pure!" la bambina é felice di vederlo.

"Ciao." lo saluta invece la ragazza, guadagnandosi in cambio un bel sorriso da parte sua.

La piccola corre a conservare le bambole e prende le biglie, così i tre si sistemano per giocare.

"Dove sono Giulio e Giovanni?" domanda la giovane, curiosa.

"Giovanni sta dipingendo, come al solito, mentre Giulio é con mia nonna, che sta cercando di dissuaderlo dall'utilizzare la spada." Piero alza gli occhi al cielo e ride.

"E tu pensi che si convincerà?" Vittoria lo segue a ruota.

Lui fa un gesto con la mano, come per intendere che la risposta é piuttosto ovvia. Quando Giulio si mette in testa qualcosa, é veramente difficile fargli cambiare idea.

"Ho vinto!" esordisce la bimba, contenta.

"É impossibile giocare contro di te, perdiamo sempre!" si congratula la fanciulla.

Qualche ora dopo sia Giulio che Giovanni li raggiungono, prendendo così parte ai giochi.

Quando arriva la sera tutti si apprestano a seguire gli adulti, poiché la cena sta per essere servita.

"In questi giorni dovremmo cominciare a far preparare il salone per la festa." Clarice si rivolge al marito.

"Certo," annuisce l'uomo, bevendo dell'acqua. "dovrà essere una festa degna di Sandro." aggiunge, con un sorriso carico d'affetto. I due sono molto amici, si capisce benissimo che Lorenzo gli vuole un gran bene.

"Voi dovreste venire a dare una mano con la scelta degli allestimenti e tutto il resto." prosegue la donna, rivolta ai figli.

"Se volete potrei aiutarvi anche io." interviene Vittoria, congiungendo le mani.

"Oh, no cara, tu sei l'ospite qui, non preoccuparti."

"Ma per me non é un problema, davvero."

"Va bene, allora." Clarice le rivolge un sorriso.

Dopo il pasto tutti si augurano la buona notte, pronti a ritirarsi nelle proprie stanze.

Vittoria non va subito a dormire, però, difatti si reca in giardino.

Le piace stare all'aria aperta durante la sera. Ama guardare la luna e le stelle, così lontane eppure così vicine.

"Stai bene?" Piero la raggiunge e le si ferma accanto, poi volge lo sguardo al cielo.

"Sì, sto bene." lo rassicura lei, con un sorriso. "Guardare le stelle mi fa stare ancora meglio."

"Posso capirti." le rivela il giovane, annuendo brevemente. "Hanno lo stesso effetto su di me, sin da quando ero bambino."

Per un pò nessuno dei due proferisce parola. Si crea così un silenzio rilassante.

A spezzarlo, dopo qualche minuto, é la fanciulla. "Tu a cosa pensi, guardando le stelle?"

"Direi a tante cose... principalmente a cosa il futuro ha in serbo per me. Sai, a volte sento che non ho idea di come voglio diventare, so soltanto che vorrei rendere la mia famiglia fiera di me."

L'altra lo osserva, intenerita. "Troverai la tua strada, ne sono convinta. Neanche io so cosa mi aspetta, e a dire il vero tutto questo mi spaventa un pò... siamo giovani, la strada da percorrere é ancora lunga, ma riusciremo a raggiungere la meta."

Piero le sorride di cuore. "Sei una buona amica, Vittoria, davvero. Parlare con te mi fa stare bene, mi fa sentire libero."

"Ne sono lusingata." scherza lei, emettendo un risolino.

"Rientriamo?"

"Sì, d'accordo."

Quando tornano dentro si augurano la buona notte ognuno si reca nella propria camera.

La ragazza si accorge che Maddalena sta già dormendo, per questo motivo cerca di non fare rumore per evitare di svegliarla.

É sempre più convinta che qualcosa in lei stia mutando. Non sono state solo le stelle a farle un piacevole effetto e, forse, sta iniziando a rendersene conto.



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Buonasera cari lettori, cosa ne pensate del capitolo? E della complicità creatasi tra Vittoria e Piero? Fatemi sapere, a presto! 🌙

𝐋𝐀 𝐋𝐔𝐍𝐀 𝐒𝐔𝐋𝐋'𝐀𝐑𝐍𝐎 ━━ 𝘪 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘤𝘪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora