"Dov'è Piero?" chiede Lorenzo, in tono autoritario.
"Sta per arrivare." gli risponde Lucrezia, emettendo un lungo sospiro.
Il Magnifico ha indetto una riunione di famiglia nel grande salone, poiché deve discutere di faccende molto importanti.
"Scusate, so di essere in ritardo, ma ero ancora al lavoro." Piero fa il proprio ingresso e si siede accanto al fratello, in attesa che il padre parli.
Clarice, l'unica oltre al Magnifico a sapere di cosa si tratti, se ne sta in disparte con aria contrariata.
"Bene," inizia Lorenzo, a braccia conserte. "ci sono delle questioni di cui devo mettervi al corrente." fa una piccola pausa. "Giovanni, ho deciso che frequenterai un seminario a Roma per diventare cardinale e successivamente papa, perché avremo bisogno di un papa Medici al potere." continua, mentre tutti lo guardano con gli occhi strabuzzati. "Partirai fra due giorni, insieme a Carlo."
Il diretto interessato sembra poter scoppiare da un momento all'altro, mentre Maddalena lo abbraccia forte e Giulio gli dà delle pacche sulla spalla per cercare di consolarlo.
"Piero," afferma l'uomo, spostando lo sguardo verso di lui. "sposerai Agnese Cecchi, la figlia del mio amico Alfonso, così potremo rafforzare ulteriormente il potere di Firenze contrattando con la città di Ferrara. Tra qualche ora entrambi giungeranno qui al palazzo."
Il figlio in questione resta immobile, come pietrificato.
Clarice, intanto, piange silenziosamente, non trovandosi d'accordo con il marito riguardo tale decisione.
"Ma..." comincia a dire il ragazzo. "Perché dovete farci questo?" domanda ai genitori, balzando in piedi.
La madre non riesce a fermare le lacrime, non riesce a dire nulla.
"É una mia scelta, Piero." ribadisce il Magnifico, con un tono che non ammette repliche.
Giovanni si alza e corre fuori dalla sala, seguito immediatamente dal cugino.
"Gli passerà." ammette Lorenzo, convinto. "Adesso devo andare, grazie dell'ascolto." detto ciò si dilegua anche lui.
Lucrezia, con aria afflitta, lo osserva mentre si allontana.
Clarice corre ad abbracciare Piero, che si lascia andare ad un pianto sommesso.
"Io, io..."
"Lo so, tesoro, lo so." mormora flebilmente la donna, accarezzandogli la schiena.
Giovanni, arrivato in camera sua, comincia a strappare tutti i suoi disegni.
"Giovanni!" esclama Giulio, facendo capolino nella stanza. "Ma cosa fai?"
"A cosa mi servono, eh? Dimmelo!" sbotta l'altro, continuando a distruggere le proprie creazioni.
"Hai messo tanto impegno, lavoro e amore nelle tue opere, fermati!"
"Fare l'artista é sempre stato ciò che volevo, ciò che sognavo, ma adesso che senso ha?"
Giulio lo abbraccia, come per volergli trasmette sicurezza.
Maddalena corre verso Piero e lo stringe forte a sé. "Mi dispiace..." gli dice soltanto, cercando di nascondere le lacrime.
Nonostante sia solo una bambina, la sorella pare capirlo davvero.
"Ragazzi, é appena arrivata Vittoria, si trova al piano di sotto." li informa Clarice, malinconica. "Le ho detto che sareste scesi tra qualche istante, volevo darvi il tempo di calmarvi." aggiunge, dando loro un bacio ciascuno sulla guancia.
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𝐋𝐀 𝐋𝐔𝐍𝐀 𝐒𝐔𝐋𝐋'𝐀𝐑𝐍𝐎 ━━ 𝘪 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘤𝘪
Historical Fiction𝙌𝙪𝙖𝙣𝙩'𝙚' 𝙗𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙜𝙞𝙤𝙫𝙞𝙣𝙚𝙯𝙯𝙖, 𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙞 𝙛𝙪𝙜𝙜𝙚 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙖𝙫𝙞𝙖! 𝙘𝙝𝙞 𝙫𝙪𝙤𝙡 𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧 𝙡𝙞𝙚𝙩𝙤, 𝙨𝙞𝙖: 𝙙𝙞 𝙙𝙤𝙢𝙖𝙣 𝙣𝙤𝙣 𝙘'𝙚' 𝙘𝙚𝙧𝙩𝙚𝙯𝙯𝙖. ~ 𝕷𝖔𝖗𝖊𝖓𝖟𝖔 𝖉𝖊' 𝕸𝖊𝖉𝖎𝖈𝖎 Questa storia é ambientata ne...