1

940 45 3
                                    

Era una giornata normale come tante, o meglio normale per Taehyung.
Taehyung è il figlio del capo della gang più importante e famosa di Seoul.

Questa città è da sempre governata da associazioni criminali, corruzioni, spaccio, un mondo sporco. La gente cammina tranquilla per strada, alla luce del sole, ma non sa che mondo si nasconde nell'ombra.

Quello che basta sapere è che c'è una classifica e ogni clan vuole essere il primo.
Il clan che da venticinque anni a questa parte prende questo posto nella classifica è quello dei Kim, affiancato da quello dei Jeon.

Sono da sempre rivali, non possono vedersi per strada che potrebbero fare una strage e se dovesse succedere, non resterebbe più niente di questa città.

Il signor Kim fa questo lavoro da venticinque anni ormai. Come è riuscito a creare un impero tale? Determinazione.
Perché? I suoi genitori.

Gli hanno imposto sin da piccolo di dover diventare un medico, una persona buona, una persona che fa stare bene le altre persone, gentile, studioso, ma qualcosa è andato storto.

Gliel'hanno ripetuto così tante volte che per dispetto ha deciso di diventare l'esatto contrario. Ed eccolo qui ora, a controllare il clan più potente con suo figlio.

Da quando è nato gli ha subito insegnato il mestiere, non è andato a scuola e ha provveduto lui stesso a fargli imparare a leggere e scrivere.

Ora lui ha venti anni, è giovane ma sa fare bene il suo lavoro. In più è molto bello, davvero bello. Occhi marrone chiaro, capelli biondo cenere, alto e sicuro di sé.

Nel suo clan fanno parte anche i suoi amici Hoseok, anche chiamato Hobi, Jimin, Jin, il medico del clan e Namjoon.
Oltre ad essere membri del clan sono anche i migliori amici di Taehyung, si fida ciecamente di loro e gli darebbe la sua stessa vita.

«Ragazzi sapete dov'è mio padre?» chiede Taehyung, alzandosi dal divano.
«Penso nel suo ufficio come sempre, no?» fa spallucce Hoseok.

Il minore annuisce e si dirige verso l'ufficio del padre.
Bussa un paio di volte e dopo non aver sentito risposta decide di entrare.

Quello che vede lo fa irrigidire come se il tempo si fosse fermato.
Lacrime iniziano ad uscire dai suoi occhi, le labbra iniziano a tremare e sente di non riuscire a respirare.

Caccia un urlo talmente forte che i vetri si crepano. Si accascia a terra continuando ad urlare, fin quando non sente la voce dei suoi amici.

«Taehyung che è successo? Perché hai-» le parole gli muoiono in gola guardando la scena che ha davanti.

Il signor Kim, sgozzato, con ancora il coltello in gola e la testa penzolante. Iniziano a piangere, non possono fare niente.

Jimin si avvicina a Taehyung che sta continuando ad urlare e piangere a terra, e lo abbraccia.

Ma è questione di secondi che si calmi improvvisamente.
Rabbia, l'unica cosa che prova in questo momento.

Si alza e si avvicina al corpo senza vita del padre. Lo abbraccia per l'ultima volta, prima di notare una cosa che gli fa letteralmente bollire il sangue nelle vene.

Sulla sua fronte, c'è incisa una J, la J di Jeon, il loro clan rivale.

Stringe i denti per evitare di urlare nuovamente, sbatte violentemente i pugni sulla scrivania e si alza.

«Andiamo a prendere Jeon, ora» dice con la voce bassa di qualche ottava, mentre gli altri lo guardano increduli.

«Come?»
«Ho detto andiamo a prendere Jeon, adesso!» grida.
«Ma perché?»
«La vedete questa J, per cosa sta secondo voi? E ora, andiamo»

Gangs of Seoul | vkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora