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Uno sparo e poi sangue.

Ma la persona che cade a terra morta non è Jungkook, ma l'assalitore.

Taehyung subito corre da Jungkook abbracciandolo con gli occhi lucidi.

Fa appoggiare la testa sul suo petto con fare protettivo, mentre davanti a loro vede una figura, quella che ha sparato a morte l'assalitore.

Ha una maschera quindi non possono vedere di chi si tratti.

Si avvicina a loro ma Taehyung indietreggia con Jungkook tra le braccia.

«Non siamo armati noi- perché ci hai salvati?» chiede Jimin.

La persona però non risponde, semplicemente sta fermo.

Non sa cosa fare.

«Chi sei?» chiede Jungkook, mentre è ancora tra le braccia di Taehyung.

Sentono oltre la maschera un singhiozzo.

La maschera cade, e loro non possono credere ai loro occhi.

Davanti a loro, vivo, c'è Yoongi.

Il suo volto è bagnato dalle lacrime, e si morde il labbro per non far uscire altri singhiozzi.

«Jungkook...» sussurra avvicinandosi.

Jungkook è incredulo, numerose lacrime iniziano a scendere dai suoi occhi, e in un lampo si stacca da Taehyung per precipitarsi tra le braccia di Yoongi, mentre scoppia a piangere.

«S-Sei d-davvero t-tu?» singhiozza mentre affonda la testa nel petto del maggiore.

«Sì Jungkook, s-sono io, il tuo Yoon» sorride felice di rivederli, mentre stringe Jungkook.

Anche gli altri stanno piangendo, non possono credere che Yoongi sia vivo.

Corrono verso di lui e lo abbracciano tutti.

Jimin si sente davvero felice.

Non ha parlato nemmeno a Taehyung del suo interesse verso Yoongi e doveva dimenticarsene, ma ora è vivo davanti a lui.

«Yoongi ma com'è possibile? Tu eri...» mormora Jungkook.

«Vi spiegherò tutto a casa, ora andiamocene» dice.

Tornati a casa si mettono sul divano, Jungkook non si è staccato un secondo da Yoongi.

«Sei davvero tu?» chiede sussurrando Jungkook.

Yoongi in risposta sorride e gli lascia un bacio sulla fronte.

«Sì Kooks, sono io» dice, facendo venire delle lacrime di felicità al minore capendo che è lui, il suo Yoongi.

Quel soprannome gliel'ha dato lui quando avevano rispettivamente 6 e 13 anni, aspirava al termine "biscotti" in inglese.

«Ti sei trasferito qui?» ride e il minore annuisce.

«Non potevo tornare a casa» dice abbassando lo sguardo, Yoongi lo abbraccia più forte.

«Meritiamo delle spiegazioni no?» dice leggermente arrabbiato Taehyung per aver fatto soffrire così tanto Jungkook, ma non lo da a vedere.

«Sì. Innanzitutto non avrei mai voluto farlo, ma ho dovuto. Anzi sì ho anche voluto ma era per voi.

In realtà è vero, sono morto per... un paio d'ore? Credo, sì. Quando mi sono svegliato la camera era buia e sinceramente mi sono cagato sotto, poi mi sono ricordato cos'era successo e ho pensato subito a Jungkook e a voi.

Gangs of Seoul | vkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora