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La voce di Dean riscaldava la chiesa dalla sua fredda atmosfera, mentre l 'odore d'incenso penetrava nelle narici dell'uomo il quale, inginocchiato, pregava di essere ascoltato da quegli stessi esseri in cui non aveva mai davvero creduto.
La smorfia di sdegno iniziale causata dalla rarità con cui una cosa del genere accadeva, si dissolse quando lo scopo di quelle stessa chiamata si palesó nuovamente nella mente di Dean.

Sam era peggiorato.

Questo gli avevano riferito i medici poche ore dopo il suo ritorno in ospedale, confrontando i parametri con confusione mentre quelli che poco prima erano stati positivi, ora conducevano ad un' idea del ragazzo addormentato sul lettino in una condizione mortale. Questo non aveva sorpreso il cacciatore. Per quanto il fratello fosse forte era inevitabile che quelle ultime settimane si sarebbero, prima o poi, riversate nell'aspetto dell'altro. Strinse la mascella in una dura morsa. Doveva essere lui quello sul letto d'ospedale, quello che avrebbe dovuto affrontare le prove e chiudere, finalmente, le porte dell'inferno. Ed invece quel sangue nero e denso era colato sul volto del minore e mentre il cadavere del mastino infernale era precipitato con un gemito sul petto del fratello, indicandolo silenziosamente come il prescelto, Dean si era sentito sprofondare allo stesso modo.

Strinse le mani, congiungendole. Si chiese come si pregasse, cosa dovesse dire esattamente, se ci fosse qualche formula speciale che avrebbe assicurato il loro arrivo. Le dolci note di un organo accanto all'altare risuonavano nell'atmosfera e il cacciatore si sentì trasportato dai suoni che questo emetteva. Il ricordo dell'ultima volta che aveva pregato davvero si esternò nella sua mente. Vide il suo volto infantile, le lacrime sulle guance, il suo corpo minuto che tremava quando aveva visto dei ragazzi della sua stessa età giocare a scuola con un accendino. Ed il colore della fiamma si era riversato sul suo viso, il tremore di questa a contatto con l'aria. La vampata di calore che ne era derivata era troppa per essere provocata esclusivamente dall'attrezzo che i due bambini giostravano gelosamente. Aveva visto sua madre, aveva sentito le sue grida spente nel rosso che la circondava. Aveva sentito le sue gambe cedere, mentre stringeva suo fratello più piccolo al petto ed usciva dalla casa in fiamme, tra le grida smarrite di suo padre. E, immersosi nel ricordo, si era chiuso nei bagni dell'istituto, respirando affannosamente mentre cercava di calmare quel crescendo di thump thump thump del suo cuore. E con quel solo rumore ad accompagnare i suoi pensieri, il corpo di Dean era affondato sul pavimento ed aveva iniziato a pregare. A pregare che chiunque fosse lassù, alto nel cielo, riportasse sua madre in vita.

Cacciò con forza il ricordo dalla sua mente, concentrandosi sulle icone all'interno della struttura, i dipinti sulla volta. Sentiva una pressione fortemente localizzata sulle ginocchia, nel punto in cui queste aderivano con le panchine su cui si era inchinato per pregare.
Con tutta la forza d'animo che aveva, pregó gli angeli caduti, sperando che alcuni di questi avessero almeno preservato una infima parte dei poteri.
Castiel, una volta arrivato in ospedale, si era precipitato sul corpo di Sam e gli aveva poggiato due dita sulla fronte prima di lasciarle cadere lungo i fianchi e volgersi verso Dean, fermo all'uscio della porta, con sguardo afflitto. Non erano servite parole, aveva capito.
Ed ora Dean si era ridotto ad avere le mani congiunte, le dita che fremevano.

Dean uscì dalla chiesa a malincuore, gli occhi bagnati da lacrime che non sapeva di aver prodotto, mentre a passi pesanti si trascinava lungo il corridoio.

Aprí la porta che conduceva alla stanza in cui Sam era stato collocato. Una leggera amarezza si dipinse sul suo volto quando la stessa situazione da cui era uscito, minuti prima, si era presentata ugualmente anche ora.
Sam era adagiato sulla brandina con gli occhi chiusi, la flebo che scorreva sul suo corpo e conduceva ad un apparecchio poco distante da lui. I capelli scendevano lungo il collo, decisamente troppo lunghi. Dean pensó che quando si sarebbe svegliato glieli avrebbe tagliati.
Una smorfia attraversó il suo viso, quando la possibilità che suo fratello non si sarebbe mai svegliato si imbattè , per un istante, con violenza nei suoi pensieri.

Falling Stars - DestielDove le storie prendono vita. Scoprilo ora