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L'unico rumore udibile era quello dei loro passi ed il rimbombo di questi  all'interno del magazzino.
Le suole delle scarpe poggiavano sul terreno con pesantezza mentre Dean, la pistola a mezz'aria, e Castiel, la lama angelica nella mano, si aggiravano, cauti, all'interno della sala.

Negli ultimi giorni, difatti, Castiel aveva comunicato ai due cacciatori che vi erano stati diversi angeli che, in atti di natura apparentemente terroristica, si suicidavano in luoghi popolati.
Sam aveva creduto che si trattassero di angeli meno fidati e quindi reclutati da minor tempo, e quando questa ipotesi era stata confermata da Castiel, che aveva, inoltre, aggiunto che diversi soldati che mancavano all'appello quella mattina erano stati reclutati da poco, aveva rintracciato le loro postazioni ed aveva comunicato ai restanti che sarebbe andato a controllare lui stesso, volendosi occupare di questi strani eventi in prima persona. Dean era voluto andare con lui, mentre Sam era rimasto nel quartier generale per tenere sotto controllo la situazione e studiare i piani adottati da Castiel e le sue reclute per l'imminente battaglia contro Metatron e per il tipo di organizzazione che avrebbero utilizzato.

Avanzarono, ispezionando il luogo in cui si trovavano, alla ricerca di uno degli angeli, reclutati da poco,  che da diversi giorni non aveva fatto ritorno alla base militare.
In un primo momento, Castiel aveva temuto che gli fosse accaduto qualcosa di terribile, ma ora, con questa nuova prospettiva, la sua scomparsa sembrava prendere una diversa, acida direzione.

Il pavimento scricchiolò, un suono acre, fastidioso che riempí l'atmosfera di una forte adrenalina.
Il sospiro di Dean si spezzò in gola e, puntando l'arma verso l'origine del rumore, rafforzando la presa, esalò, sollevato, quando vide un topolino sgattaiolare da un lato all'altro del magazzino.

Cercó di volgere lo sguardo verso Castiel ma
quando ancora le mani stavano diminuendo la presa sull'arma precedentemente tenuta salda fra le mani e la gola secca non aveva ancora avuto il modo di umidificarsi nuovamente, una presenza  si strinse al suo corpo indietreggiando di peso, trascinandolo con sè.

«Dean!» gridò Castiel alla vista, una volta girato, dell'angelo che adesso aveva un braccio stretto attorno al collo dell'altro, una lama fra le dita ed il corpo contro il suo, in modo che fosse incapace di muoversi.
Dean si passò la lingua sulla bocca, nervoso, sentendo la rabbia ribollire fra le sue vene e scorrere, veloce ed imperterrita, per tutto il suo corpo.
Tentó di dimenarsi, sputando commenti, ma quello, mentre lo teneva saldamente dove si trovava senza che fosse capace di muoversi, gli fece cadere la pistola dalla mano.
Quella atterrò con un brusco tonfo, trascinandosi per il pavimento, troppo lontana perché Dean potesse afferrarla.

«Figlio di puttana» mormorò Dean, cercando un momento in cui l'angelo allentasse la presa sul proprio corpo, che sentiva pulsare pulsare e pulsare, ed approfittarsene per potersi liberare.

Guardó Castiel, la lama stretta attorno alle dita; lo sguardo profondo e cupo.
«Lascialo andare, Josiah» disse allora, la stessa voce abissale di sempre, ma più fredda, più autoritaria come se, per una volta, volesse evidenziare il ruolo che adesso aveva all'interno dell'esercito.
Quello alzò lo sguardo da Dean verso di lui, ghignando.
«Non un passo» disse l'angelo, notando il modo in cui Castiel aveva tentato di avvicinarsi.
Mosse la lama, lentamente, indicando con un gesto lui e Dean con fare minaccioso.
Lo sguardo da divertito si fece cupamente serio
«O  lo faccio esplodere»
Dean si mosse bruscamente, tentando, invano, di allontanarsi.

Castiel aveva uno sguardo stoico, determinato e la sua figura, in piedi, a qualche metro da dove si trovava, si reggeva sul posto con i piedi fortemente piantati a terra.
La lama oscilló fra le mani.
Incrociò nuovamente lo sguardo di Dean, che potè vedere l'ombra del terrore attraversarli frettolosamente e sparire come un lampo durante un temporale prima di tornare alla facciata seria con cui si rivolgeva all'altro.
«Non hai motivo di farlo. Non c'è nessuno qui» la sua voce tuonò nuovamente, rivolgendo il volto al secondo, sottolinenando che essendo attacchi di natura terroristica, un magazzino isolato non sarebbe risultato altrettanto effettivo.

Falling Stars - DestielDove le storie prendono vita. Scoprilo ora