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La fiamma illuminó il viso di Dean mentre il corpo del profeta bruciava dinanzi a loro.
Gli occhi fissi sulla catasta di legna utilizzata per il fuoco, mentre la bocca, stretta in una dura linea, tremava subconsciamente per quanto accaduto.

Quando lo aveva raggiunto, Castiel gli aveva riferito che era venuto a conoscenza del fatto che l'angelo che si trovava nel corpo di Sam non poteva che essere un intruso, in quanto Ezechiele era morto durante la caduta.
Erano, dunque, entrati con passi pesanti nel bunker, alla ricerca del fratello minore con un timore e disperato affanno che scavava solchi profondi nelle viscere; e quando Dean aveva trovato il corpo di Kevin giacere a terra senza vita con due fosse al posto degli occhi, le sue ginocchia avevano ceduto.
Si era detto che una parte di sè aveva sempre saputo che sarebbe andata a finire in questo modo.
E l'aveva spenta, soppressa, tenuta nascosta;
Aveva imbavagliato quella voce nella sua mente che gli ricordava che le persone a cui si avvicinava ne rimanevano ferite.
Perché gli serviva l'aiuto di Kevin.
Perchè Kevin era parte della famiglia.
Aveva abbassato la fronte e stretto le mani in duri pugni, conficcando le dita all'interno della pelle.

Castiel, accanto a lui, ora era in silenzio.

Lo sguardo di Dean non osò sollevarsi mai dal corpo bruciato del ragazzo e anche quando quello stesso si ridusse a nera cenere e le bende in cui era stato avvolto bruciarono con lui, Dean mantenne lo stesso sguardo, concentrato e furioso, cancellando le lacrime sul suo viso con il dorso della mano.

Quando entrarono in macchina, per tornare al bunker e scoprire dove fosse effettivamente adesso l'angelo impossessatosi di Sam, Castiel temette che un pezzo del cuore di Dean fosse rimasto lì con Kevin.


Crowley osservava i due ragazzi al ciglio della porta con curiosità, mentre questi discutevano privatamente di cosa riferire o meno al re dell'inferno.
E quando quello scoprí che un cadavere era stato bruciato dal maggiore dei Winchester e da quello che ora poteva percepire essere ritornato un angelo, si mosse impercettibilmente sulla sedia.
Lasciò che il suo sguardo attraversasse le mura del luogo in cui era stato rinchiuso, prima di fissarsi  con forza in quello di Dean. 
«Gliel'avevo detto» commentò con frivolezza ed un sorriso nella voce «Gli avevo detto come sarebbe finita a lavorare con i Winchester»

Dean si irrigidì sul posto, la mascella stretta in una dura morsa.
L'ombra delle lacrime che ancora gli attraversava il viso stanco.

«Come avevo previsto... usato per i vostri scopi e poi lasciato a morire» sputó, con disprezzo.

Castiel fermò Dean sul posto, permettendo al suo corpo di essere indietro rispetto al suo, per paura che potesse attaccare l'altro.
La mano di Dean si strinse in un pugno, la rabbia che ribolliva dentro di lui.

«Da che pulpito» commentò Castiel, rammentando che la nomina di Crowley fosse, in effetti, quello del "Re degli incroci".
Ogni patto, ogni decisione che un qualsiasi umano aveva mai preso nei suoi confronti, nonostante fosse stata principalmente scelta sotto libero arbitrio, era stata posta esclusivamente con l'ultima prospettiva della morte alla fine di un vorticoso tunnel di oscuri desideri.

Il cacciatore avanzò, ora pericolosamente vicino a Crowley, che lo osservava con un ghigno.

«Vi aiuterò»
rispose, infine, alla proposta fattagli poco prima nel ritrovare Sam ed espellere l'angelo dal suo corpo, mentre un sorriso gli nasceva sul volto per l'evidente rabbia e sconforto che attraversava il cacciatore.
«Ma a compito terminato dovrai liberarmi»

Dean si mosse sul posto con gli occhi fissi in quelli del demone.

«Forse non ti è chiaro che qui le regole le faccio io, Crowley. Quando avrò finito con tutta questa stronzata dell'angelo e del cavaliere, tu sarai il prossimo»

Falling Stars - DestielDove le storie prendono vita. Scoprilo ora