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«Chi è lei?» chiese Castiel con docile curiosità, mostrando la foto che aveva trovato nel portafoglio del minore dei Winchester.

Era tornato nel pomeriggio, un'espressione stanca sul viso, e si era accasciato sulla sedia di fronte a Sam, seduto al tavolo mentre sfogliava le pagine di un vecchio libro. Il fratello gli aveva poi chiesto di prendere il portafoglio, collocato sul mobile a pochi metri da dove si trovava, e passarglielo affinchè potesse prendere un foglietto contenuto in questo e comporre il numero sopra scritto. Sam aveva digitato  i numeri sui tasti del telefono e si era passato un mano fra i capelli mentre uno sbadiglio si impadroniva del suo volto. Il portafoglio, marrone e rilegato in pelle, era rimasto fra le mani di Castiel, che aveva iniziato a studiarne la consistenza sulla propria pelle. La voce di Sam che chiedeva informazioni ad una bibliotecaria in merito alla presenza o meno nella libreria di un raro libro trattante nello specifico la storia del primogenito della stirpe di Adamo ed Eva aveva accompagnato le sue dita, che avevano seguito incuriosite l'interno dell'oggetto, scrutando le numerose carte di credito contenute, i vari scontrini ed una foto in particolare, piegata con cura in una delle tante fessure.

Avendo terminato la chiamata, con un profondo sospiro per il riscontro negativo che aveva avuto, Sam si girò verso Castiel, che osservava con attenzione e rispetto  una piccola foto dagli angoli ripiegati. Il volto del minore mutò nel sentire la domanda postagli, mentre la mascella, stretta con i denti che raschiavano fra di loro, accentuava l'emozione sul viso del cacciatore, gli occhi fermi nell'immagine.

Deglutì, passandosi la lingua fra le labbra improvvisamente secche «Si chiamava Jessica» disse con un sospiro ed entrambi cercarono di ignorare il modo in cui il nome era stato pronunciato con fatica.

Castiel spostò lo sguardo dalla foto al volto di Sam. Un'ombra vagò per la sua mente: percepiva di averla già vista.

«Era la mia ragazza di quando ero al college»

L'angelo annuì, assottigliando  gli occhi, concentrato. Sam sforzava un sorriso, la bocca tirata in una curva laterale e gli occhi che piangevano un ricordo che viveva ogni giorno.

«Sembra incantevole» sussurrò Castiel, guardando la ragazza ritratta: i capelli biondi le cadevano morbidi sulle spalle in dolci boccoli  mentre un sorriso spontaneo le designava il volto. Stava ridendo per qualcosa e guardava dritta in fotocamera, la maglietta rosa che si intonava al fermaglio fra i capelli.

«Già, lo era» mormorò Sam, schiarendosi la voce che si era precedentemente incrinata  «Avrei voluto sposarmici, sai?» sussurrò aggrottando la fronte, mentre un sorriso gli nasceva sul viso   «Ero piccolo, eppure sentivo che era la persona giusta per me. Aspettavo solo di chiederglielo»

Caló il silenzio prima che Sam, distolto lo sguardo, continuasse a parlare  «Poi, Dean è venuto a trovarmi e mi ha detto che papà era scomparso. Abbiamo risolto un caso e quando siamo tornati a casa, lei stava... bruciando,   sul soffitto. Proprio come nostra madre»

Castiel studiò il fratello minore. Poteva percepire l'energia all'interno del corpo di Sam oscillare, gli occhi lucidi mentre parlava della ragazza che adesso aveva finalmente capito di aver già effettivamente conosciuto. Sentí una rabbia spenta percorrergli il corpo: era come osservare una lampada, la fonte di luce vivida e frizzante, e vedere piccoli insetti cercare quella stessa con foga senza sapere che il calore avrebbe finito per bruciarli. Era vedere la vulnerabilità nel mondo e sentirsi impotente rispetto al corso delle cose. Era nei bambini che giocano e saltano e si muovono e calpestano, ignari, le formiche sottostanti. Era in un aratro che spezza  il gambo di un fiore appena nato. Era in un bambino che viene lasciato per la prima volta in una scuola, grande e piena di altri bambini come lui, e vedere questo, rintanato in un agolo,  sentirsi, allo stesso tempo, così diverso.

Falling Stars - DestielDove le storie prendono vita. Scoprilo ora