Capitolo 5: Re Yami

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Varcata quella porta, mi ritrovai davanti a un enorme giardino, molto curato e pieno di fiori, con diverse "persone", se così possiamo chiamarle, che vi lavoravano con molta precisione e meticolosità; attorno ad esso, vi erano diverse porte sotto a dei piccoli porticati, che probabilmente conducevano agli alloggi della famiglia reale e degli abitanti di corte. <<Vieni Miles, dobbiamo raggiungere la sala reale>> disse Selkie. Continuai a seguire Selkie e Ignis attraversando quello spazio verde davvero bellissimo, ma dentro di me, oltre allo stupore nel vedere per la prima volta in vita mia dal vivo una cosa del genere, cominciai a sentirmi nervoso all'idea di incontrare un re, in un mondo fantasy a me sconosciuto. Immagino possiate pensare cose del tipo "Ma come? Tu che ami il fantasy hai paura di essere finito dentro un mondo così? Di che hai paura?" Beh, provate a immaginarvi voi, catapultati senza preavviso in un mondo come questo, dove non conoscete nulla (al massimo riconoscete qualche creatura), essere catturati e portati da un re sconosciuto senza avere poteri né altro, quindi siete inermi nei loro confronti, non credo sia il sogno della vostra vita se vissuto realmente e non attraverso uno schermo mentre controllate il vostro pg con un joypad. Attraversando il giardino, notai che i presenti mi osservarono molto attentamente, esattamente come successe in città, bisbigliando tra di loro frasi incomprensibili che non riuscii a capire. <<Finalmente! Eccoci qua. Adesso dobbiamo salire per queste scale e attraversare il corridoio, alla fine di esso ci sarà la porta che conduce alla sala reale>> disse Selkie, voltandosi verso di me; rimasi a fissare quella porta che si apriva con lo sguardo nel vuoto, avevo mille pensieri, mille domande, non sapevo cosa fare. <<Ti vedo pensieroso, come mai Miles?>> mi chiese Selkie; <<Beh... non so perché, ma ho una strana sensazione... >> le risposi; << Qualunque domanda tu abbia, adesso avrai le tue risposte. Su, andiamo.>> mi disse lei, mentre Ignis mi diede una lieve spinta per farmi muovere, spazientito. Salite le scale, ci ritrovammo in un corridoio, con delle torce (ovviamente spente in quanto giorno) lungo tutto il percorso da entrambi i lati, e delle finestre che consentivano il passaggio della luce del sole, solo dalla parte destra di esso; percorrendolo, sentivo che ogni passo si faceva sempre più "pesante", e il nervosismo aumentava sempre di più. Arrivati in prossimità della porta, Ignis la aprì senza neanche toccarla, per poi guardarmi e dirmi: <<Comportati in maniera rispettosa, o finirai male>> con il suo solito sguardo serio. Con le sue parole poco rassicuranti che aiutarono la mia ansia ad andare a nozze con il mio nervosismo, entrai nella sala reale, che si mostrò ai miei occhi come qualcosa di incredibile: Tappeto rosso che arrivava fino a un trono interamente d'oro e mura sorrette da imponenti colonne; "Wow... non è la prima volta che vedo delle cose simili... anche in diversi videogiochi ci sono, ma vederne una dal vivo..." pensai, anche con una grande emozione, che si aggiungeva all'ansia e al nervosismo che già erano insiti in me precedentemente. Tuttavia, seduto al trono non vi era nessuno, e sorpreso della cosa, domandai a Selkie e Ignis: <<Ma... dov'è il re?>>; <<Ora vedrai. Avvicinati al trono e rimani fermo in piedi, noi ci metteremo alla sinistra e alla destra di esso>> disse Selkie; <<V-va bene...?>> risposi confuso. Mi posizionai ai piedi del trono, situato alla fine della sala, mentre Selkie si posizionò al suo fianco sinistro e Ignis al destro. In quell'istante, una colonna di luce viola arrivò dall'alto e colpì il trono, facendomi spaventare e cadere all'indietro: <<C-cosa sta succedendo??>> dissi impaurito. Appena finita la frase, da quel fascio di luce, seduta sul trono, si mostrò una creatura dalla pelle viola e bulbi oculari completamente bianchi, con due linee bianche vicine tra loro che partivano dal petto fin sullo stomaco, senza capelli e con sguardo molto serio, con un pezzo di stoffa che copriva tutta la parte inferiore del corpo. Alla sua visione, indietreggiai spaventato e ancora per terra, percepii un qualcosa di strano in quella strana creatura, ma non riuscivo a capire cosa: <<Mantieni calmo il tuo giovane animo, straniero, non ho alcuna intenzione di causarti dolore. Il mio nome è Yami, figlio di Amoth, re di Millenia, capitale del regno di Leracia.>> "Il re?... sembra davvero potente... percepisco in lui qualcosa di strano... ma forse sarà meglio alzarmi e mantenere la calma, senza commenti strani o stupidi" pensai, così decisi di alzarmi, cercando di non far trasparire ulteriormente la mia paura e lo salutai con un inchino, presentandomi:

<<Molto piacere, maestà! M-mi chiamo Miles...>> <<Miles... gli dei avevano preannunciato la tua comparsa, sono lieto di conoscerti. Immagino tu abbia molti interrogativi che attendono una risposta. C'è qualcosa che vuoi domandarmi?>> mi rispose; <<Beh... si, maestà. Volevo chiederle.... Come mai sono qui? Qual è il mio ruolo qui?>>; mentre lo domandai, la mia voce continuava ad essere intimorita dalla sua presenza, si percepiva chiaramente che, quella creatura, qualunque cosa fosse, era nettamente superiore in termini di forza a tutte quelle che avevo intravisto durante la strada per arrivare a palazzo. <<Bene, Miles, ti dirò quello che devi sapere. Le nostre memorie di Leracia sono state tramandate da vari scritti lasciati per noi dai nostri antenati. Secondo tali scritture, il regno di Leracia venne creato 5000 anni fa da due divinità, scese in terra col preciso obiettivo di far nascere la vita. Essi crearono i soli, le razze, gli animali e tutto ciò che vedrai in questo regno. Inoltre, si narra che vissero per un breve periodo tra il popolo, guidandolo alla costruzione delle 5 grandi città. Lasciarono questo mondo dicendo che ci avrebbero osservati, raccomandandoci di fare del nostro meglio per mantenere il regno che avevano creato. Tuttavia, 500 anni fa, una grande calamità si abbatté sul nostro regno, una creatura mostruosa, la morte nera, appartenente ad una razza leggendaria mostrata solo nei libri, i draghi. La sua onda di devastazione portò Leracia in ginocchio, nonostante la cooperazione delle 5 grandi città. Tuttavia, quando la sconfitta sembrò inevitabile, un mago incappucciato e con un abito nero, riuscì ad evocare una grande magia, capace di sigillare la morte nera in una grande struttura piramidale, restituendo al regno la pace. Non sappiamo che incantesimo usò, ma le sue parole prima di sparire per sempre dopo aver completato il sigillo, sono state tramandate da 500 anni fino ad oggi:" Un giorno, tra 500 anni, una luce dal cielo porterà la speranza e la pace eterna per questo mondo. Trovate i 4 oggetti del potere, solo quelli domeranno la fine" Da quel giorno, Leracia tornò a vivere in pace, ricostruendo le sue città, con una cooperazione mai vista prima di allora, ma con un grande interrogativo: "Cos'erano gli oggetti del potere? Dove si trovano? A cosa servono? "All'epoca io ero già su questa terra, ricordo bene la devastazione lasciata da quella creatura, così decisi che un giorno, sarei andato alla ricerca di questi oggetti, attraversando tutto il regno." Dopo un lungo viaggio e varie ricerche, riuscì a scoprire a cosa si riferisse quel potente mago misterioso. Ci sono 4 luoghi a Leracia protetti da una magia sconosciuta ma potentissima, nessuno può entrarvi, neanche io, un deva. La barriera che protegge quei posti ha disegnato su di essa un simbolo, uno stendardo con al centro delle stelle bianche su sfondo blu, e delle strisce orizzontali bianche e rosse, inoltre, nella struttura piramidale del sigillo ci sono 4 forme, come se li andassero inseriti degli oggetti: Un occhio, una bilancia, un anello e uno scettro. "Trovate i 4 oggetti del potere, solo quelli domeranno la fine" disse quel mago, e fu allora che la risposta divenne visibile ai miei occhi. Solo colui che porterà la speranza potrà attraversare quei luoghi e donare a Leracia la pace eterna. Dal giorno in cui la morte nera venne sigillata, sono passati esattamente 500 anni, e una luce anomala scende dal cielo e porta a noi la speranza. Tu Miles sei la prova che quel mago non si sbagliava, sei colui che porterà la pace definitiva nel nostro regno... sei colui che molte generazioni hanno aspettato e che impedirà al sigillo di spezzarsi... sei il prescelto, Miles.>> Inutile dirvi che quelle parole mi avevano scioccato e lasciato attonito, vero? Ascoltai tutto il discorso di re Yami in silenzio, ma non potetti credere a quello che le mie orecchie stavano udendo. "IO?? PRESCELTO? OGGETTI? DEVA?", il mio cervello iniziò a non capirci più nulla, accompagnato dal mio sguardo con occhi sbarrati, seguiti da profondi respiri, sudorazione e tremore. Provai a parlare, balbettando qualcosa tipo: <<I-io... prescelto? M-ma... è impossibile... come posso affrontare tutto questo... i-io sono soltanto un essere umano... n-non ho poteri.... E poi... cos'è un deva?>> << Capisco il tuo stupore, Miles, ma questo è un compito che ti è stato assegnato dal destino, non puoi sfuggirgli, ci siamo preparati ad ogni possibilità in questi lunghi anni. Il fatto che tu non abbia poteri non sarà un problema, ti verrà tramandata la conoscenza necessaria dopo che sceglierai il tuo percorso nella stanza del cammino celeste. Per quanto concerne la tua domanda su cosa sia un Deva, è la razza a cui appartengo. A Leracia oltre le varie specie animali, vivono 10 razze diverse: elfi, halfling, nani, orchi, mezzorchi, morfici, goblin, goliath, eladrin, e la stirpe di famiglia reale, i deva. Beh, da oggi, possiamo dire anche 11, perché abbiamo un esemplare nuovo, un umano, da quel che hai detto, te, Miles.>> 

Il privilegio di sentirsi sbagliatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora