Capitolo 9: Il primo giorno di allenamento

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Il mattino seguente, mi svegliai sentendo un rumore assai gradito alle mie orecchie, quello della pioggia. Ancora con gli occhi chiusi, ripensai agli eventi della notte precedente, a una promessa che, forse, pensandoci a freddo, era più grande di me e alla missione che avrei dovuto affrontare per salvare Leracia. La prima cosa che feci appena alzato, dopo essermi lavato e vestito con una tunica pulita ma dalla fantasia e colori uguali a quella precedente, fu quella di osservare la pioggia dalla finestra della mia stanza, era la prima volta che la vedevo in quel mondo. Le nuvole grigie coprivano l'azzurro cielo che fino a quel momento ero stato abituato a vedere, ma nonostante questo, i raggi del sole primario continuavano a illuminare la città, devo dire una gran bella vista. Rimasi a osservare la pioggia fuori dalla finestra, con il suo suono in sottofondo e i miei pensieri che, invece, facevano da sfondo al mio sguardo a metà tra il malinconico e il preoccupato: "Chissà se sarò in grado di adempiere a questa missione... sentirmi da un giorno a un altro un prescelto sarebbe stato strano anche in America, figuriamoci in un mondo fantasy. Ma l'ho promesso, e per una volta che qualcuno conta su di me, non voglio deludere nessuno, o almeno spero di non farlo... abbraccia il dolore, eh? Chissà se ne sarò davvero capace...". Ad interrompere i miei pensieri, fu il classico pugno di qualcuno che bussava alla porta: <<Si Goruza, arrivo>> dissi senza neanche darle il tempo di rispondere; aprendo la porta però... sorpresa! Non era lei, ma Selkie, con un bicchiere di latte in mano (e via con la prima figura di merda signoriii): << Ma non chiedi chi è prima di aprire? Sei proprio uno stupido>> mi disse con tono ironico; << E tu che ci fai qui? Non è Goruza che si occupa di queste cose?>> << Le ho chiesto io di darmi il tuo bicchiere di latte e che te l'avrei consegnato, oggi è il tuo primo giorno di allenamento, e devo farti vedere quale sarà la tua routine per i prossimi 4 anni. Bevi e seguimi, si comincia, signor mago>>. Bevvi il latte, chiusi la mia stanza e seguii Selkie verso un'altra stanza, passando per il solito giardino, con il classico odore delle piante e dei fiori dopo la pioggia e un vento fresco che rendeva il tutto veramente piacevole. Arrivammo fino ad una porta aperta, dove all'interno vi erano dei banchi e delle sedie, come una vera e propria classe scolastica: << Wow, non credevo che anche qui ci fossero delle scuole>> dissi con tono sorpreso; <<Beh, come pensi che sappia degli elementi o delle classi? Conoscere bene i vari elementi, le strategie di combattimento etc... è molto utile quando affronti un nemico. Senza conoscenza, la tua sola forza non ti servirà. Siediti pure dove vuoi, tanto farai lezioni da solo la mattina con il nostro monaco di corte.>> <<monaco di corte?>> le chiesi, dopo essermi seduto al primo a caso nel primo banco che mi è capitato, in fondo alla classe. << ehm ehm... state forse parlando di me?>> disse una voce rauca e profonda dietro di noi (per darvi un'idea, la classica voce di Gandalf, ma di tono ancora più basso); << Maestro, è già qui?>> disse Selkie, per poi voltarsi. Mi girai anch'io, e vidi una creatura simile a un elfo, con degli occhi azzurri, dei disegni sul volto (un sole arancione in fronte e una luna blu sulla guancia sinistra), di pelle chiara, alto ad occhio, circa 180 cm e con vestito lungo di colore grigio fino alle caviglie. << Così è lui il giovane prescelto che salverà questo povero mondo dalla sventura?>> << Si, è proprio lui. Miles, ti presento il maestro Erefros, eladrin monaco con il potere del ghiaccio, e tuo insegnante per i prossimi 4 anni.>> Mi alzai dalla sedia e feci un inchino giapponese per salutarlo in senso di rispetto (non chiedetemi perché, mi venne così in quel momento): <<È un piacere conoscerla, maestro. Io sono Miles>> << Piacere mio, figliolo. Dimmi, quale classe e potere ti sono stati donati?>> << Ho scelto di essere un mago... e il mio elemento è il buio>> <<un mago del buio... se non fossi il prescelto mi sarei già preoccupato eheh>> disse, per poi fare due colpi di tosse; <<Sarà un piacere insegnarti le basi di questo mondo, ci vediamo domani, quando il sole primario sarà già alto nel cielo>> << Domani...?, ma non dovevo iniziare oggi?>> <<Oggi il maestro ha un impegno importante, ma ci teneva a conoscerti personalmente>> disse Selkie. <<Bene giovanotto... ci vediamo domani mattina>> disse il maestro, per poi allontanarsi. <<Un monaco eladrin come maestro... quali altre sorprese ci sono?>> dissi con tono ironico, mentre le nuvole nel cielo cominciarono a lasciare totalmente spazio ai raggi del sole; <Beh... vedrai. Dentro il palazzo abbiamo anche una sala dedicata all'allenamento, è quella la nostra prossima meta, seguimi>>.

Il privilegio di sentirsi sbagliatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora