E poi vorrei andare al mare

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Era il mese di Maggio, da pochi giorni aveva iniziato a fare caldo, quel caldo afoso che si avverte a Luglio o ad Agosto; c'era stato un cambio talmente repentino di temperatura che non ci fu nemmeno il tempo di abituarsi a questo cambiamento, tant'è che Nelson aveva ancora appesa la sua giacca di jeans all'attaccapanni vicino la porta di casa dall'ultima sera che era uscito, tra una cosa e l'altra (il lavoro allo studio di Space Valley, le prove con i Rovere, qualche serata fuori con i suoi amici per staccare un po' la spina) non aveva avuto nemmeno il tempo di fare il cambio di stagione, nei suoi cassetti e nel suo armadio c'erano ancora i vestiti invernali e autunnali.
Quel Sabato mattina si svegliò tutto sudato nel suo letto, erano le 9:15.
"Ma com'è possibile che faccia così caldo?! fino all'altro ieri avevo bisogno della giacca per uscire e ora non riesco nemmeno a dormire con la maglia addosso." Disse fra sé e sé passandosi una mano tra i capelli ricci per asciugarsi un minimo di sudore. Sbloccò il telefono che teneva vicino sul suo comodino e controllò i messaggi su Whatsapp. Il primo messaggio che gli saltò all'occhio era di Cesare: "Oh vedi di essere puntuale, passo da te alle 10:00". "Cazzo" disse Nelson, si era totalmente dimenticato che quel giorno lui con i regaz sarebbero dovuti partire per andare a passare una settimana nella casa al mare dei genitori di Cesare a Marina di Ravenna (che in quel periodo erano ancora impegnati coi il lavoro in città e quindi non avevano la possibilità di concedersi una vacanza al mare).
Svelto, Nelson gli rispose "Certo, sono quasi pronto" (anche se non era per niente vero). Si sbrigò a farsi una doccia, mangiò qualcosa e preparò al volo un borsone con l'occorrente per quei sette giorni fuori casa: spazzolino, vestiti, shampoo, medicine varie, deodorante, costume...sembrava non aver dimenticato niente. Alle 9:55 si assicurò di aver spento tutte le luci, chiuso il gas della cucina e aver chiuso tutte le finestre, dopodiché chiuse la porta di casa a chiave e scese giù per aspettare Cesare. Erano le 10:00 in punto quando Cesare si fermò davanti al portone di casa di Nelson e, stupendosi per la puntualità dell'amico (Nelson nn era mai puntuale), lo invitò a salire in macchina.
"Buongiorno tesoro" gli disse Cesare facendo lo stupido come al solito. "Giorno scemo, dai parti" gli disse Nelson alzando gli occhi al cielo e ridacchiando per le solite uscite dell'amico.
Insieme raggiunsero gli altri che si erano radunati sotto casa di Tonno; le macchine erano tre: Tonno con Frank, Nicolas con Dario e Cesare con Nelson. Dovettero prendere per forza tre macchine, altrimenti non ci sarebbe stato lo spazio per le borse, gli ombrelloni da spiaggia e le varie cose dei ragazzi. Alle 10:15 erano già in autostrada per raggiungere la casa al mare di Cesare, ovviamente lui era avanti e gli altri lo seguivano per non sbagliarsi con la strada. Ci vollero un paio d'ore prima di arrivare a destinazione, in verità ci avrebbero messo anche di meno se quello scemo di Tonno non si fosse riempito di the al limone prima di partire di casa, dovettero fare ben tre fermate per farlo andare in bagno, ma si sa, Tonno non si smentisce mai, gli altri si fecero solo delle grosse risate vedendo l'amico che ogni mezz'ora implorava per un autogrill.
Finalmente alle 12:30 i ragazzi arrivarono a Marina di Ravenna, tutti rimasero a bocca aperta vedendo quanto era grande e lussuosa la casa al mare dell'amico, c'erano delle grandi vetrate in direzione del mare (ovviamente erano oscurate, quindi loro potevano vedere fuori ma gli altri non potevano vedere dentro), una grande cucina, un salone con una tv enorme, un angolo bar e persino una piscina coperta con tanto di idromassaggio; ma quello che sorprese di più Nelson fu l'ampio balcone che affacciava sul mare, riusciva a sentire l'odore del mare, la salsedine, il sole cocente...si sentiva rilassato e libero dai pensieri.
Cesare indirizzò ognuno dei suoi amici in una camera diversa, poi si rivolse a Nelson dicendo: "Noi dobbiamo per forza condividere la camera, è l'unica rimasta, è quella dei miei con il letto matrimoniale, visto che noi siamo un po' più in confidenza ho pensato così, non mi andava di costringere gli altri a dormire insieme visto che sono miei ospiti...ti dispiace?" guardò Nelson e gli appoggiò una mano sulla spalla. "No Cesu, nessun problema, ti pare" disse Nelson sorridendo e dirigendosi nella camera matrimoniale, in fondo quando erano piccoli dormivano sempre insieme. Sistemò tutte le sue cose e mise la valigia vuota sotto il letto per occupare meno spazio possibile. Mise a posto anche spazzolino e shampoo nel bagno (il bagno era privato, era direttamente all'interno della camera matrimoniale, quindi era super comodo).
Tutti i ragazzi si ritrovarono poco dopo in salone per decidere sul da farsi. Si erano fatte le 15 e alla fine decisero di andare in spiaggia a prendere un po' di sole e farsi un bel bagno rinfrescante.
Nelson si stava cambiando nel bagno, quando Cesare entrò senza bussare, dicendo "Ei che dici, meglio il costume nero o beige?" mostrando all'amico i due costumi. Nelson si girò completamente nudo dicendo "Potevi almeno bussare dai, comunque quello nero". Cesare divento paonazzo, riuscì a dire a malapena "A-ah, s-si scusa, a-allora metto questo". Richiuse la porta del bagno in fretta, si poggiò al muro con la schiena e sospirò. Chissà perché aveva avuto quella reazione, in fondo non era un tipo che si scandalizzava per queste cose. Non ci pensò più di tanto e si cambiò anche lui. La settimana di vacanza dei ragazzi era appena iniziata.

ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti, sono nuova qui, potete chiamarmi Nenè🥰 questa è la mia prima storia, mi piace molto scrivere nel tempo libero e spero che apprezzerete i miei racconti. Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate e non dimenticate di lasciarmi una stellina, mi farebbe molto piacere. Ci vediamo con il prossimo capitolo, cercherò di scrivere sempre il più possibile😁

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