Nelson si lasciò alle spalle l'abitazione e raggiunse il luogo dove la sera prima si era lasciato con Gaia. Trovò la ragazza seduta sul bagnasciuga. "Vieni" gli disse lei facendogli segno di sederglisi accanto. Nelson si sedette, aveva lo sguardo basso, stava pensando a tutt'altro a dire il vero. "Sai, con te sono stata veramente bene in questi due giorni, non avevo mai conosciuto uno come te, sei davvero speciale" gli disse lei, prendendogli la mano. Nelson guardò prima la sua mano, poi lei. Non fece nemmeno in tempo a dire qualcosa che lei lo baciò. Lui si staccò immediatamente, scansando la ragazza e alzandosi in piedi, in quel momento tutto gli fu chiaro. Lui non voleva essere lì, non voleva stare con Gaia e soprattutto non era lei che voleva baciare, l'unico che voleva baciare in quel momento era Cesare, voleva andare a casa, prenderlo e sentire le sue labbra sulle proprie, voleva stringerlo, chiedergli scusa per averlo fatto soffrire e dirgli che stava soffrendo anche lui, dirgli di avere le idee chiare, anzi chiarissime e che non voleva stare mai più senza di lui.
"Ma che ti prende?" disse Gaia incredula. "Scusa ma in realtà non dovrei essere qui, mi sono appena reso conto di essere innamorato di un'altra persona, anche se probabilmente l'ho sempre saputo". Dette quelle parole, Nelson cominciò a correre verso casa più in fretta che poteva, doveva scusarsi, voleva il perdono dell'amico, anche se l'unica cosa che sperava era che, dopo quella sera, sarebbero stati tutto meno che amici. Sentì dietro di sé la ragazza urlargli qualcosa di incomprensibile, probabilmente insulti, ma non gli importava, non gli importava più di niente, solo di Cesare. Arrivò finalmente sotto le scale di casa, si fermò un attimo per riprendersi dalla corsa poggiando le mani sulle ginocchia e facendo dei respiri profondi. Quando alzò lo sguardo vide Cesare su quel balcone che gli piaceva tanto, stava fumando una sigaretta affacciato verso il mare, di solito non fumava, ma non poteva biasimarlo.
"CESARE!" urlò Nelson più forte che poteva. Cesare si girò e gli disse "Ma sei matto? Ma poi che ci fai qui scusa?". "E dove altro dovrei stare se non qui con te?" gli rispose Nelson guardandolo negli occhi. Cesare rimase a bocca aperta, poi l'altro ragazzo continuò "Prima mi hai detto che un giorno mi sarei chiarito le idee e mi sarei reso conto di quello che voglio davvero, ma quel giorno è oggi Cesare, non domani, non tra un mese, ma oggi e oggi io so che voglio stare con te". I due ragazzi si guardarono e sorrisero, poi cominciarono a correre l'uno incontro all'altro, incontrandosi davanti alla porta della loro camera. Ci fu un bacio, un bacio passionale, carnale, voglioso, che racchiudeva tutta la rabbia, la delusione, la frustrazione, la confusione che avevano provato i due in quei giorni, ormai questi sentimenti erano spariti, facendo spazio alla voglia di aversi. Continuando a baciarsi, aprirono la porta della camera, entrarono e la richiusero dietro di loro girando la chiave. Nelson sbottonò la camicia di Cesare bottone per bottone, iniziando ad accarezzargli gli addominali. "È da stamattina che volevo farlo in realtà" esclamò Nelson ricominciando subito a baciare il ragazzo moro. Cesare gli sfilò la maglietta e gli sbottonò i pantaloni, aggiungendo "Anche io". Indietreggiarono sempre di più fino a ritrovarsi sul letto, Cesare era a cavalcioni su Nelson, si stavano fissando. "Sei bellissimo" disse Cesare mettendo una mano sul pettorale dell'altro. Ricominciarono a baciarsi con foga, Cesare aveva una mano sulla nuca di Nelson, mentre con l'altra cercava di sbottonarsi i pantaloni. "Faccio io" gli disse Nelson che gli sbottonò e gli tolse i pantaloni. In men che non si dica si ritrovarono nudi, uno sopra l'altro. "Sei sicuro?" chiese Cesare a Nelson come per chiedere il permesso. Nelson come risposta prese la mano di Cesare e gliela mise sul suo membro. A quel punto Cesare cominciò a massaggiare continuando a baciarlo. Nelson non riusciva a trattenere i gemiti. "Shh o ci sentiranno" disse Cesare sorridendo e mettendo una mano sulla bocca dell'altro. Nelson cominciò a leccare la mano di Cesare facendolo sospirare di piacere. "Non resisto più Nels" disse Cesare allungatosi verso la borsa per prendere un preservativo. Nelson lo guardò come per dargli il consenso, quindi Cesare lo mise ed entrò all'inizio piano, per far abituare il ragazzo, poi sempre più forte, capendo che a Nelson stava piacendo. "Cesare...io..." nemmeno riuscì a finire la frase che i due vennero contemporaneamente.
Cesare si staccò e si mise accanto a Nelson, prendendolo e mettendo la sua testa sul suo petto. "Non lascerò più che tu sia di nessun altro" gli disse. Fu lì che Nelson gli rispose "Non desidero essere di nessun altro".ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti🥰
Ovviamente la storia non è ancora finita, sto pensando bene a come strutturarla. Nel frattempo non dimenticatevi di farmi sapere le vostre impressioni, arriverenze♥️
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Racconterò di te ~A Celson story~
RomanceQuesta è una storia di amicizia, di sentimenti forti e contrastanti, di litigi, di bugie, di complicità, di amore...sto per raccontarvi la storia più complessa e al tempo stesso più semplice del mondo, che si potrebbe riassumere in poche semplici pa...