I due ragazzi dormirono abbracciati tutta la notte, non avevano toccato cibo, avevano i telefoni scarichi e non sapevano minimamente dov'erano gli altri, ma non gli importava, si bastavano a vicenda. Ogni tanto, durante la notte, Cesare si svegliava per assicurarsi di non aver semplicemente sognato tutto, aveva una paura matta di svegliarsi e scoprire che era stato tutto solo un brutto scherzo della sua mente. Ogni volta che guardava Nelson gli scapava un sorriso, gli accarezzava i capelli e si rimetteva a dormire subito dopo. Non poteva ancora credere a tutto quello che era successo, anche se fosse stato tutto un sogno, non avrebbe voluto svegliarsi mai più.
Venne il giorno, Cesare si svegliò a pancia in sotto, con il lenzuolo bianco che gli copriva il bacino. Si girò spalancando le braccia e buttandole sul letto, fissò per qualche secondo il soffitto prima di attivare il cervello e guardarsi intorno.
"Nelson?" si chiese tirando lo sguardo scrutando la camera e dando un'occhiata al bagno mentre era ancora seduto sul letto. "Nels?!" continuò a dire alzando la voce e cercando persino sotto al letto, era così buffo. Mentre cercava per tutta la stanza, si mise qualcosa addosso. "Oh Cesu, ma che ti urli, sveglierai gli altri così!" disse Nelson entrando in camera con un vassoio in mano. Cesare fece un respiro di sollievo. Poi Nels continuò "Tieni, ti ho portato la colazione, un caffè senza zucchero e delle fette biscottate con la marmellata, proprio come piace a te". Si mise seduto sul letto vicino a lui e gli mise il vassoio sulle gambe, poi si avvicinò e gli rubò un bacio. "Buongiorno comunque Cesi" gli disse sorridendo. "Adesso è un buongiorno" gli rispose l'altro accarezzandogli una guancia con un sorriso a settemila denti.
Mentre Cesare si gustava la sua colazione, Nelson tornò serio tutto d'un tratto e disse "Senti Cesare, penso che dovremmo pensare a cosa dire agli al..." ma non riuscì a finire la frase perché l'altro ragazzo lo interruppe "Nelson, non possiamo avere una giornata tutta per noi e non pensare a nient'altro? Abbiamo finalmente chiarito e vorrei solo che fosse una bella giornata, concedici un giorno di tranquillità, solo uno" gli disse Cesare poggiando il vassoio sul comodino, stendendosi vicino a lui e prendendogli le mani. "Sai bene che tra poco qualcuno busserà a quella porta e rovinerà tutto vero?" disse pessimista Nelson, poi continuò "Tra 10, 9, 8, 7...". "Nels, è una bella giornata!" insistette l'altro dandogli un bacio a stampo. All'improvviso qualcuno bussò alla porta. "...1" concluse sarcastico Nelson con uno sguardo come a dire "Io te l'avevo detto".
"Si, chi è?" chiese Cesare dirigendosi verso la porta. "Raga sono Tonno, fatemi entrare, sono solo". I due ragazzi nella stanza si fissarono per un secondo, poi Nelson fece segno a Cesare di aprire. Tonno entrò e subito l'altro richiuse la porta. "Dovreste ringraziarmi" cominciò Tonno sedendosi sul letto. "Ieri sera fortunatamente vi ho visti solo io mentre venivate qui in camera, così ho convinto i ragazzi ad andare in un locale qua vicino, dicendo che voi non sareste venuti perché tu non stavi bene (indicò Cesare) e tu rimanevi a fargli compagnia (indicò Nelson)". "Grande Tone!" disse Cesare dando una pacca sulla spalla dell'amico. "Vabbè, ma insomma mi volete spiegare? State insieme oppure no?". I due ragazzi si guardarono, si presero le mani e poi guardarono Tonno. "Si Tone, stiamo insieme" gli disse Nelson. Tonno allora li prese e li abbracciò entrambi dicendogli "Che bello regaz, sono così felice per voi, però magari la prossima volta ditemelo, che mi avete messo in crisi sti giorni". Si staccò dai ragazzi e rise. "Certo Tone. Solo una cosa, preferiremmo non affrontare subito il discorso con gli altri, in questi giorni è stata dura, vorremmo solo passare una giornata tranquilla, ci penseremo noi quando ce la sentiremo". disse Cesare tornando più serio che mai. Il ragazzo biondo lo rassicurò, non avrebbe detto niente. Scambiarono altre quattro chiacchiere, poi i due rimasero di nuovo soli. Cesare provò a far capire a Nelson che aveva una certa "voglia", lo spinse sul letto e cominciò a sbottonargli i pantaloni, ma l'altro lo fermò con dispiacere, ricordandogli che dovevano incontrarsi con gli altri se non volevano destare sospetti. Il ragazzo alla fine rinunciò e a malincuore entrambi si vestirono e si diressero verso il salone, non prima, però, di essersi dati un ultimo bacio. Chissà quanto avrebbero resistito entrambi senza il tocco dell'altro, probabilmente poco.ANGOLO AUTRICE:
Riverenze a tutti! Finalmente Nelson e Cesare hanno fatto un passo in avanti. Questo capitolo è più che altro di "passaggio" si può dire, ma vi assicuro che il prossimo sarà ricco di emozioni. Ce la faranno i due a stare vicini senza farsi scoprire dai loro amici?
Arriverenze!❤️
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Racconterò di te ~A Celson story~
RomanceQuesta è una storia di amicizia, di sentimenti forti e contrastanti, di litigi, di bugie, di complicità, di amore...sto per raccontarvi la storia più complessa e al tempo stesso più semplice del mondo, che si potrebbe riassumere in poche semplici pa...