I due ragazzi uscirono dalla porta della loro stanza per incontrarsi con gli altri nel salone. Gli altri quattro ragazzi erano già lì intenti a fare colazione. Si dettero il buongiorno, sedendosi tutti intorno al tavolo del salone.
"Come stai Cesu? Ti senti meglio?" gli chiese Dario preoccupato. "Sisi tutto apposto, probabilmente sono stato troppo sotto al sole ieri" rispose Cesare, mentendo. "Menomale dai, allora finalmente potremmo passare una giornata tutti insieme, da quando siamo arrivati non abbiamo finito nemmeno una giornata senza perderci qualche pezzo per strada" disse Nic mentre sorseggiava il suo cappuccino. "Che ne dite se andiamo in spiaggia e poi stasera ce ne andiamo a cena fuori?" propose Nelson agli altri. Erano tutti d'accordo, sembrava un piano perfetto, finalmente avrebbero passato una giornata tranquilla tutti insieme. I ragazzi finirono di mangiare e sparecchiarono, poi si andarono a preparare, con l'intento di rincontrarsi nel salone appena avessero finito le pratiche mattutine. "Prima io!" urlò Frank precipitandosi in bagno e chiudendo la porta a chiave. Nic, Dario e Tonno cominciarono a protestare fuori dalla porta, ma ormai non potevano far altro che aspettare il proprio turno. A Cesare e Nelson scappò una risata. "Dai andiamo anche noi a cambiarci" disse Nelson a Cesare dandogli una pacca sulla spalla e avviandosi in camera.
Nelson entrò in camera, prese la valigia da sotto il letto, la mise sulla sedia e cominciò a cercare il costume. Lo seguì Cesare che, entrando nella stanza, chiuse la porta a chiave, andò da Nelson che era di spalle e cominciò a baciargli il collo. "Ora non hai scuse" gli disse, mentre con le mani cercava di sfilargli la maglia. Nelson si girò verso di lui. "Cesare ma se ci sentis...". Non riuscì nemmeno a finire la frase che Cesare cominciò a baciarlo con foga, lo fece stendere sul letto e infilò la mano nei pantaloni del ragazzo. "Non ci sentiranno se fai silenzio" gli disse Cesare cominciando a massaggiare. Nelson cercava di trattenersi, ma il piacere era troppo. "Shh, ti ho detto di fare silenzio" Cesare gli mise l'altra mano sulla bocca. Nelson strinse il lenzuolo del letto tra le mani e venne. "Ricordati di questo quando oggi mi vedrai e non potrai toccarmi" gli disse Cesare con malizia. <Non ce la farò mai a resistere per tutto il giorno> pensò Nelson, ma non lo disse per non dargli soddisfazione.
I due si ricomposero, si prepararono e si incontrarono con gli altri in salone per andare in spiaggia, ma dovettero aspettare Nic che, come sempre, era in ritardo. Una volta riuniti tutti e preso il necessario, si avviarono verso il mare.
I sei ragazzi si buttarono subito in acqua, faceva molto caldo e avevano bisogno di una rinfrescata. Si misero a giocare a schiaccia, ma ad un certo punto quello scemo di Tonno colpì la palla troppo forte e la mandò lontano, verso l'acqua alta. "Vado io" disse Nelson dirigendosi verso la palla. "Aspe ti accompagno" lo seguì Cesare. Nelson stava recuperando la palla quando Cesare gli accarezzò la schiena provocando un brivido nel ragazzo. Nessuno poteva accorgersi di ciò che stava facendo perché l'acqua era troppo alta e i loro corpi erano coperti. Gli rubò la palla dalle mani, gli fece l'occhiolino e si avviò verso gli amici. Nelson rimase immobile per qualche secondo, cercando di tornare in sé. <È guerra> pensò tornando dagli altri.
"Raga usciamo? Ho fame" disse Tonno ad un certo punto. Gli altri acconsentirono e si avviarono verso la riva.
Nelson, che era rimasto indietro di proposito, lasciando andare gli altri avanti, prese Cesare per il braccio e gli diede un bacio sul collo facendogli venire la pelle d'oca. "Non provocarmi" gli disse Nelson all'orecchio, avviandosi verso l'ombrellone. <Hai vinto una battaglia, ma non la guerra.> pensò Cesare con un'espressione di sfida. <La giornata è ancora lunga>.
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Racconterò di te ~A Celson story~
RomanceQuesta è una storia di amicizia, di sentimenti forti e contrastanti, di litigi, di bugie, di complicità, di amore...sto per raccontarvi la storia più complessa e al tempo stesso più semplice del mondo, che si potrebbe riassumere in poche semplici pa...