E poi vorrei fare l'amore

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La giornata in spiaggia passò velocemente e tra una cosa e l'altra, o per meglio dire, tra una provocazione e l'altra, si fecero le 20:30.

"Oh regaz ma sono già le otto e mezza!" disse Dario prendendo il telefono dalla borsa e guardando l'orario.
"Ma come? Di già?" gli rispose Tonno amareggiato.
"Io direi di andarci a fare una doccia veloce e poi andare in cerca di qualche locale carino dove mangiare, altrimenti non troveremo nemmeno un tavolo libero qui intorno" propose Nic. In effetti in quella zona i locali erano sempre pieni di gente, anche nel bel mezzo della settimana.
I ragazzi acconsentirono e si avviarono verso casa velocemente.

Mentre camminavano, Cesare passò vicino a Nelson e gli toccò il sedere con nonchalance per poi accelerare il passo e superarlo.
<Sisi continua pure, vedrai> pensò Nelson fra sé e sé.

Finalmente arrivarono a casa.
"Raga mi raccomando, una cosa veloce, non cominciate a litigare per il bagno come al solito, altrimenti facciamo tardi" disse Cesare agli altri quattro.
"Tranquillo ci sbrighiamo" gli rispose Frank avviandosi per primo verso la doccia.
Gli altri tre andarono nelle rispettive camere a prepararsi i vestiti attendendo il proprio turno, mentre Cesare e Nelson andarono nella loro stanza.

L'ultimo ad entrare fu Nelson, fece qualche passo e si chiuse la porta alle spalle.
"Hai finito?" disse all'altro con un mezzo sorriso.
"Non so di cosa parli" rispose Cesare ridendo sotto i baffi mentre faceva finta di cercare dei vestiti nella valigia.
Nelson lo girò verso di se e lo baciò con foga per poi dire "Di questo parlo".
Cesare provò a baciarlo ancora, ma l'altro si tirò leggermente dietro facendo un sorriso provocatorio.
"Eh no, l'hai detto tu che ci dobbiamo sbrigare altrimenti facciamo tardi". Detto questo Nelson andò in bagno per prepararsi, lasciando Cesare vicino al letto a bocca asciutta.
<Ho creato un mostro> pensò sedendosi sul letto e scuotendo la testa.

Dopo mezz'ora i ragazzi si ritrovarono nel salone e uscirono di casa. Non c'era bisogno di prendere la macchina perché lì sulla spiaggia era pieno zeppo di locali, dovevano solo trovarne uno che avesse ancora posto per sei a quell'ora.

"Raga proviamo a chiedere se c'è posto qui" Cesare si girò verso il ristorante davanti cui stavano passando "I miei ci sono venuti qualche volta, fanno una frittura buonissima".
Agli altri, sentendo la parola "frittura", si illuminarono gli occhi. Fortunatamente trovarono posto, l'ultimo tavolo disponibile.
"Che bello raga, avevo una voglia di frittura di pesce..." disse Nelson strofinandosi le mani.
"Sempre a mangiare pensi" lo prese in giro Cesare.
Mentre si dirigevano al tavolo, Nelson si avvicinò all'orecchio di Cesare così tanto che il ragazzo poteva sentire il suo respiro e gli disse con voce roca "Non sempre...". Cesare stava impazzendo.

I ragazzi si sedettero al tavolo e ovviamente ordinarono tutti la frittura mista, anche quel salutista di Cesare quella sera si concesse uno sgarro.

Durante la cena, Cesare si fece cadere "per sbaglio" il tovagliolo di stoffa.
"Non stai mai attento a niente" gli disse Nelson che era seduto proprio al suo fianco.
Cesare si chinò per recuperare il tovagliolo  da sotto al tavolo e mentre risalì, sfiorò con la mano il pacco di Nelson che ebbe un brivido. Ovviamente nessuno se ne accorse.
<Maledetto> pensò il ragazzo riccio.

"Sono pieno!" disse a fine cena Nic. Gli altri anche avevano la pancia piena, finalmente.
Si alzarono e si diressero verso la cassa per pagare.

Ad un certo punto, prima di arrivare alla cassa, Cesare fermò Tonno, dandogli dei soldi e un bigliettino di carta, poi prese Nelson e uscì dal ristorante in fretta, senza che gli altri potessero accorgersene.
Tonno non capiva. Aprì il biglietto. "Questa è la parte mia e di Nelson per la cena, coprici". Tonno scosse la testa e si fece una mezza risata, l'avevano messo di nuovo in una situazione difficile, povero Tone.

"Oh Cesu ma dove stiamo andando?" chiese Nelson mentre Cesare camminava a passo veloce tirandolo per un braccio.
"Sbrigati prima che si accorgano che siamo andati via!" gli rispose Cesare.

Dopo qualche minuto erano lontani dal ristorante, a dire il vero erano lontani un po' da tutto, la spiaggia intorno a loro era completamente vuota e anche abbastanza buia. I due si fermarono e si concessero qualche secondo di respiro.
"Ora mi vuoi spiegare?" insistette Nelson.
Cesare lo prese per mano.
"Vieni, voglio mostrarti una cosa"

I due arrivarono davanti ad una specie di grotta, nascosta da rocce e palme.
"Venivo sempre qui da piccolo quando passavo l'estate con i miei al mare, quando ero triste mi rifugiavo sempre qui e ci stavo finché non mi sentivo meglio, è il mio posto segreto, non l'ho mai fatto vedere a nessuno prima d'ora...ti va di entrare?" disse Cesare tenendo ancora per mano Nelson.
"Sarebbe un onore" gli rispose il ragazzo.

Insieme entrarono e Cesare fu assalito dai ricordi.
"Guarda qua!" indicò un incisione sul muro, c'era scritto "Nels e Cesu amici x sempre"
Nelson si girò verso Cesare, gli prese entrambe le mani e le mise intorno al suo collo, poi appoggiò le sue sui fianchi dell'altro accorciando le distanze.
"Siamo amici?" gli chiese guardandolo fisso negli occhi.
"Non posso essere tuo amico, Nels" gli rispose Cesare, poi lo baciò.
I due cominciarono a spogliarsi, si trovarono uno sopra l'altro, stavolta fu Nelson a prendere l'iniziativa, portandosi alla bocca il membro di Cesare, facendolo ansimare.
"Stavolta sono io che non resisto Cesu". Nelson prese un preservativo che aveva nella tasca dei pantaloni e se lo mise.
Cominciarono a fare l'amore, non sesso, ma amore, era una cosa dolce, delicata, profonda, sentita. I due non si erano mai sentiti così vicini.

I due si sdraiarono uno di fianco all'altro. Nelson prese la sua giacca e la mise su Cesare per non fargli prendere freddo, poi cominciò a canticchiare "Mappamondo" mentre stringeva forte Cesare al suo petto.
"Vorrei che mi stringessi così per sempre" disse Cesare chiudendo gli occhi.
Nelson gli baciò la fronte, poi crollarono entrambi dal sonno.

Quella grotta che un tempo era un rifugio per Cesare, un posto dove poter stare da solo e in pace, diventò il loro nido d'amore.

ANGOLO AUTRICE
Salveee a tutti!
Allora, ho cambiato metodo di scrittura, mi sembra molto più scorrevole la storia così e anche più corretto a livello di forma. Ovviamente fatemi sapere come sembra a voi questo cambiamento e anche se la storia vi sta piacendo🥰
Al prossimo capitolo!

Racconterò di te ~A Celson story~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora