E poi vorrei un lieto "fine"

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Cesare passò il resto dei giorni della vacanza in ospedale con Nelson. La mattina si svegliava presto, faceva una colazione veloce e poi usciva per andare all'ospedale, mentre tutti gli altri ancora dormivano. Passava la giornata affianco al letto di Nelson a parlare, scherzare e prendersi cura di lui e quando si faceva sera, a malincuore, tornava a casa, visto che i medici non lo facevano più rimanere anche di notte.

Arrivò sabato e finalmente, vedendo i progressi di guarigione notevoli che Nelson aveva fatto, i medici decisero di dimetterlo l'indomani mattina, prescrivendogli delle medicine e raccomandandogli di stare a riposo e non fare sforzi fino a completa guarigione.

Domenica mattina i ragazzi raccolsero le loro cose, sistemarono tutto e si prepararono a lasciare la casa al mare.
Ovviamente alle cose di Nelson ci aveva già pensato Cesare, gli aveva fatto la valigia e preparato un cambio per quando sarebbe uscito dall'ospedale.

Preparato tutto i ragazzi uscirono di casa.
"Avete preso tutto?" chiese Cesare per sicurezza.
I ragazzi annuirono controllando le proprie borse, salirono nelle rispettive macchine e andarono a prendere Nelson all'ospedale.

Arrivati lì, aiutarono l'amico, che ancora non era in piena forma e faceva fatica a camminare, a salire in auto, dopodiché partirono per tornare a casa.

"Come ti senti Nels?" gli chiese Cesare mentre stava guidando.
"Mi fa ancora un po' male la testa e ho una leggera nausea, ma penso sia normale" gli rispose lui accarezzandogli la mano sul cambio dell'auto.
Cesare sorrise, poi tornò serio e disse "Nels, c'ho riflettuto e penso che ti dovresti trasferire da me per qualche giorno, non mi fido a lasciarti da solo in queste condizioni"
"Cesare ma sto molto meglio, non è necessario, veramente" Nelson scosse la testa, ma l'altro insistette "Non te lo sto chiedendo, te lo sto solo dicendo".
Alla fine Nelson accettò di stare da Cesare per qualche giorno, solo finché non si fosse rimesso del tutto, così da non farlo preoccupare.

I ragazzi arrivarono a Bologna verso le 12, ringraziarono Cesare per l'ospitalità, si salutarono e ognuno andò per la propria strada.

Nelson e Cesare passarono prima a casa di Nels per prendere l'occorrente per quei giorni e poi si avviarono a casa di Cesare.

Finalmente arrivarono a casa, la stanchezza di quei giorni cominciava a farsi sentire.
"Stenditi qui sul divano mentre preparo qualcosa per il pranzo" disse Cesare a Nelson sistemandogli i cuscini.
"Cesare mi sento bene, voglio darti una mano e non essere un pe..." cercò di replicare Nelson, ma venne interrotto da Cesare "Nels..."
Si sedette sul divano vicino a lui e gli prese le mani.
"In questi giorni sono successe tante cose che hanno stravolto la mia vita, mi sono arrabbiato, ho scoperto di amarti, mi sono sentito deluso, ho fatto anche qualche stronzata...ma più di tutte ho avuto paura...per la prima volta in vita mia ho avuto paura di perdere qualcuno così tanto da impazzire...quando ti ho visto lì, steso nel letto d'ospedale senza sensi, credevo di morire...quindi ti prego, lascia che ti aiuti" gli occhi di Cesare divennero lucidi e rossi.
Nelson lo strinse a sé e gli diede un bacio.
In quel momento capì quanto Cesare lo amasse, quanto veramente tenesse a lui e si sentì tremendamente in colpa per averlo fatto preoccupare. Si convinse che per evitare di dargli ulteriori preoccupazioni, doveva stare a riposo come aveva detto il dottore e ascoltare quello che diceva Cesare.

I giorni passavano, i ragazzi di Space Valley decisero di prendersi un mesetto di pausa dal lavoro per permettere a Nelson di riprendersi completamente.
Nelson stava sempre meglio grazie alle continue cure di Cesare, ma non era ancora del tutto in forma. Il ragazzo era un ottimo cuoco e padrone di casa, tant'è che Nelson si stava quasi abituando a quei pasti deliziosi e a quelle attenzioni amorevoli.
Di solito iniziavano la giornata con una bella colazione, Cesare la portava a letto a Nelson tutte le mattine, un cappuccino zuccherato e un cornetto alla nutella, poi Cesare si accingeva a sistemare e pulire la casa, mentre Nelson si riposava sul divano del salone pensando a qualche nuovo testo per l'album dei Rovere, dopodiché pranzavano e si riposavano, infine cenavano e si mettevano sul divano insieme a vedere un film con qualche snack.

Le tentazioni erano forti, i due si volevano da morire, capitava spesso si provocassero a vicenda toccandosi e accarezzandosi, sfociando in un bacio appassionato, ma le condizioni di Nelson non erano ancora buone, non poteva permettersi sforzi, quindi si fermavano sempre prima del punto di non ritorno.
Quanto era difficile dormire nello stesso letto senza poter fare l'amore, solo loro lo sapevano.

Erano passate ormai tre settimane dal ritorno dei ragazzi dalla vacanza al mare e Nelson sembrava essersi rimesso completamente, le forze gli erano tornate, il ciclo di medicine era finito e aveva potuto finalmente togliere le bende mediche dalla testa.
Le cose a casa con Cesare andavano alla grande, i due sembravano proprio dei neo-sposini, andavano a fare la spesa insieme e si dividevano le faccende di casa. Ovviamente non mancavano i battibecchi quando Nelson lasciava le sue cose in giro o sporcava/rompeva qualcosa, ma chissà come, le loro discussioni finivano sempre con una risata e un bacio.

Era una Domenica sera, Nelson aveva deciso che l'indomani sarebbe tornato a casa sua, visto che ormai era guarito del tutto. Ovviamente gli dispiaceva non poter condividere più le sue giornate con Cesare, ma non voleva disturbare ulteriormente.
Cesare era la persona più triste del mondo, ma non voleva farlo vedere all'altro ragazzo. Avrebbe voluto che Nelson rimanesse lì per sempre, ma non voleva diglielo per non sembrare appiccicoso.

"Cesu a che pensi?" gli chiese Nelson mentre erano sdraiati sul divano a vedere un film.
"N-no nulla pensavo che questo film è una delusione" gli rispose lui mentendo, in realtà stava pensando al fatto che l'altro se ne sarebbe andato l'indomani mattina e questa cosa lo buttava tremendamente giù.
"Mh si, non piace nemmeno a me" disse Nelson prendendo il telecomando della tv e spegnendola.
All'improvviso il ragazzo cominciò a baciare il collo di Cesare finendo a cavalcioni su di lui.
"Nels ma..." gli disse Cesare ansimando.
"Sono guarito Cesu, non hai più scuse" gli disse l'altro con voce roca, mentre gli baciava il petto.
I due si alzarono e baciandosi andarono dritti verso il letto della camera.
Cesare prese Nelson e gli tolse la maglietta, poi lo spinse sul letto e si mise sopra di lui.
"Sono settimane che sogno questo momento" gli disse slacciandogli i pantaloni e sfilandoglieli.
"A chi lo dici..." gli rispose l'altro facendo la stessa cosa.
I due si ritrovarono completamente nudi, sfregandosi sentivano a vicenda il contatto dell'altro.
Cesare prese un preservativo, lo aprì con i denti e se lo mise. Entrò delicatamente per poi accelerare man mano che la voglia cresceva. Prese le mani di Nelson e le strinse alle sue spingendole verso il letto.
"Nels sto per..."
"Cesare..."
I due vennero insieme, non ci volle molto visto tutto il tempo che erano stati l'uno senza l'altro.
"Ti amo" si dissero a vicenda prima di crollare dal sonno, abbracciati.

La mattina dopo Cesare si svegliò e guardandosi intorno vide Nelson già vestito con la valigia vicino.
"Buongiorno Cesu" gli disse Nelson per poi avvicinarsi e dargli un bacio.
"Giorno Nels...già te ne vai?" gli rispose.
"Si, tolgo il disturbo...con tutto il tempo che sono stato via chissà quante cose ci saranno da fare a casa ora...allora io vado, ti chiamo più tardi ok?" sorrise e si avviò verso la porta.
"Ok..." riuscì a dire Cesare.
Dopo qualche secondo Cesare, ancora a letto, sentì la porta chiudersi e Nelson scendere le scale.
Ci pensò qualche secondo poi esclamò "Oh al diavolo!".
Si mise addosso le prime cose che trovò per la stanza e corse dietro al ragazzo.
"Nels!" urlò una volta che lo ebbe raggiunto.
"Cesu che succede?" disse il ragazzo voltandosi.
"Resta! Sono un casino, sono eccentrico, rompiscatole e anche pazzo...ma ti prego...resta con me. Voglio svegliarmi la mattina e trovarti vicino a me, prepararti la colazione, il pranzo e la cena, sgridarti quando lasci i vestiti per terra in bagno e arrabbiarmi perché ti sei dimenticato di compare il latte, voglio tutto questo per sempre Nels" gli disse Cesare sulla rampa delle scale.
L'altro si avvicinò "...mi stai chiedendo di convivere?".
Cesare lo prese e lo baciò con passione, per poi dirgli "Si, voglio vivere con te".

I due tornarono su in casa e fecero l'amore più e più volte. Erano finalmente felici.

ANGOLO AUTRICE:
Salve a tutti! Siamo arrivati alla "fine" di questa magnifica storia, metto le virgolette perché vi spoilero già che ci sarà una seconda parte, chissà come sarà la vita di Cesare e Nelson da conviventi?😱
Non so ancora quando uscirà, ma vi tengo aggiornati. Nel frattempo spero che la prima parte vi sia piaciuta! Arriverenze!❤️

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