Gli altri ragazzi si ricomposero e uscirono dalle proprie stanze, erano andati a letto poco dopo l'arrivo di Cesare e Nelson, erano le 12 passate, in fondo la sera prima si erano dati alla pazza gioia, avevano dormito un sacco per riprendersi dalla sbornia. "Mi sento tutto rimbambito" disse Nic uscendo dalla sua stanza mentre si teneva la testa. "A chi lo dici, ma chi ce l'ha fatto fare" rispose Dario mentre insieme si avviavano sul divano al centro del salone. "Io sto bene raga, mi sono riposato" disse Frank che li aveva raggiunti stiracchiandosi. Lì trovarono Tonno intento a versarsi un bicchiere di latte per fare colazione che non si era accorto che il liquido stava uscendo tutto fuori dal bicchiere, il biondo si era imbambolato a pensare a ciò che aveva appena visto nella stanza matrimoniale. "Oh Tone guarda quello che fai!" gli disse Frank. "Cazz" disse Tonno sbrigandosi a prendere qualcosa per asciugare il disastro appena fatto. "Ma dove hai la testa? Sei ancora ubriaco?" gli disse Nic ridendo, ma a Tonno non veniva da ridere, era solo tanto confuso. <Non che ci sia nulla di male se Cesare e Nelson stanno insieme, ma sono i miei migliori amici, perché non l'hanno detto?> pensò mentre asciugava il latte che era caduto sul tavolo e a terra. Gli altri tre ragazzi lo videro strano, ma pensarono fosse solo dovuto alla sbornia della sera prima, così non fecero domande.
Nel frattempo Cesare uscì da quello stato di trans e decise di darsi una mossa, si vestì e si diresse verso la porta tenendo lo sguardo fisso sulla porta del bagno, avrebbe voluto che si aprisse da un momento all'altro, ma non accadde, così uscì e chiuse la porta dietro di sé raggiungendo gli altri in salone. Solo quando Nelson sentì la porta della camera chiudersi, ebbe il coraggio di uscire dal bagno. <Perché non mi sono tirato indietro? Se Tonno non ci avesse interrotto probabilmente ci saremmo baciati! Per quale motivo quella situazione in qualche modo mi stava piacendo?> pensò Nelson sedendosi sul letto con una mano tra i capelli. Pensieri come quelli continuavano a logorarlo mentre si preparava per uscire dalla camera e raggiungere gli altri. Non gli andava proprio di uscire, di affrontare Cesare, di guardarlo come se nulla fosse successo, ma doveva, gli altri si sarebbero insospettiti altrimenti. Prese coraggio, fece un respiro profondo e abbassò la maniglia della porta per poi uscire dalla stanza.
"Oh eccolo il latin lover, finalmente è di nuovo dei nostri!" disse Frank vedendo l'amico uscire dalla stanza. "Allora com'è andata? Avete concluso?" chiese Dario con sguardo ammiccante. Cesare si girò dall'altra parte, facendo finta di sistemare il salone, non voleva incrociare lo sguardo del ragazzo. "D-dai ragazzi, ma che dite, l'ho appena conosciuta..." disse Nelson, per poi aggiungere "Insomma che ne dite se andiamo in spiaggia? Ci mangiamo qualcosa al bar dai". "Io ci sto, voglio mangiare e poi stendermi sotto l'ombrellone" disse Nic alzandosi dal divano. "Tone per te va bene?" disse Dario. "Mh mh..." si limitò a rispondere Tonno.
A questo punto ognuno tornò nella propria stanza per mettersi il costume e prendere le proprie cose, il salone si svuotò.
Cesare entrò nella stanza matrimoniale un po' controvoglia, non aveva tutta questa voglia di affrontare la situazione, forse la sua paura più grande non era affrontare l'amico, ma essere rifiutato da lui. Entrando nella stanza vide Nelson steso sul letto che fissava il soffitto, con la mano destra poggiata sulla testa e la mano sinistra poggiata sul letto. Cesare si sedette sulla sedia vicino alla finestra, si sbottonò la camicetta a maniche corte che si era messo poco prima e bevette un sorso d'acqua dalla bottiglietta di plastica che c'era davanti a lui sul tavolino di legno. Scostò le tende di cotone bianco per scrutare il paesaggio. Nelson provò in tutti i modi a non guardarlo ma non ci riuscì, si girò su un fianco e iniziò a fissare il ragazzo moro. Aveva quella camicia sbottonata che faceva vedere i suoi addominali perfetti e quella postura sexy. Mentre Cesare beveva, una gocciolina d'acqua gli cadde dalle labbra, scendendo lentamente sui suoi addominali per poi scomparire sulla zona dell'inguine a contatto con i pantaloni. Vedendo questa scena a Nelson scappò un sospiro, il cuore cominciò a battergli sempre più velocemente, era completamente perso nel guardare Cesare. Il moro, sentendo quel sospiro si girò, vide che Nelson lo stava fissando e cominciò a fissarlo a sua volta. Il ragazzo sul letto distolse lo sguardo abbassandolo e rannicchiandosi sul cuscino, ma non si girò. A quel punto Cesare si alzò e lentamente si mise sdraiato vicino all'amico, ora erano uno davanti l'altro. Nelson, alzando lo sguardo, guardò prima i suoi addominali, per poi andare sulla bocca e fermarsi infine sugli occhi. Stettero così per un paio di minuti, fino a quando il ragazzo riccio si girò di scatto tornando a guardare il soffitto, facendo un respiro profondo e lasciando le sue mani cadere sul letto al suo fianco. A quel punto Cesare gli prese la mano sinistra e la intrecciò alla sua, accarezzandola. I due ritornarono a guardarsi, erano così vicini da poter sentire reciprocamente il respiro dell'altro sulle proprie labbra. All'ultimo Nelson si alzò dal letto di scatto, uscì dalla camera e si poggiò al muro. Cesare lo seguì. "No" disse Nelson con voce tremante. "Perché no?" disse Cesare con voce sicura, aggiungendo "Nelson...". A quel punto Nelson si girò, lo prese e lo baciò con foga, era un bacio passionale, un bacio che esprimeva tutta la voglia reciproca che c'era nei loro corpi, le loro lingue si intrecciarono, Nelson aveva le sue braccia intorno al collo di Cesare, lui invece le aveva sulle guance del riccio che erano ormai diventate rosse. Cesare spinse Nelson contro la porta della stanza e gli cominciò a baciare il collo, ma Nelson gli prese il viso tra le mani e lo riportò su per guardarlo negli occhi. Si fissarono con aria vogliosa per qualche secondo per poi ritornare in quel bacio lungo e passionale.
Erano nel bel mezzo del bacio quando qualcosa, o meglio qualcuno, li interruppe.
"Emm...scusate, gli altri ci stanno aspettando giù..." disse Tonno distogliendo lo sguardo. "Allora..." Cesare guardò prima Tonno e poi fece un occhiolino a Nelson. "Andiamo" aggiunse, prendendo la borsa del mare e uscendo dalla porta con Tonno, non gli importava minimamene che il ragazzo biondo avesse assistito alla scena, era così eccitato che non gli importava di nient'altro se non di Nelson. Nelson rimase solo in casa, ancora con le spalle contro la porta...
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Racconterò di te ~A Celson story~
RomanceQuesta è una storia di amicizia, di sentimenti forti e contrastanti, di litigi, di bugie, di complicità, di amore...sto per raccontarvi la storia più complessa e al tempo stesso più semplice del mondo, che si potrebbe riassumere in poche semplici pa...