*INIZIO*

30 1 0
                                    


Per Hansi Kleim tutto ebbe inizio il giorno prima del primo giorno.
O, per dir meglio, accadde nel momento in cui gli fu consegnato il telegramma.

Era sabato di buon'ora e lui stava facendo una colazione come si deve, con il profumo del caffè, lo sfrigolio del burro sopra i panini caldi e quant'altro di parimenti ameno il buon senso gli stesse suggerendo.

Nell'oziosa quiete di una giornata non lavorativa, pur nel tepore mite di quell'estate settembrina a Dulchdorf, Hansi sapeva benissimo come apprezzare certi piccoli piaceri.
A condizione però di non venire disturbato...
Da un'improvvisa quanto inattesa scampanellata, per esempio!

Andò ad aprire la porta così come si trovava: con la vestaglia indosso e poca barba biondiccia ancora da rasare. Sicché stando il corriere sulla porta ad osservarlo in tralice da sotto la visiera, per tale vistosa sciatteria incominciò a sentirsene persino imbarazzato. Frattanto un rametto d'agrifoglio planava tra il naso suo e quello del portalettere.

Ora, siccome il telegramma urgentissimo proveniva dalla Capitale, rientrato in casa fece mente locale su chi potesse telegrafargli da quei paraggi lì.

Mutti no di certo, pensava. Anche perché sua madre si trovava all'estero a godersi l'ultimo caldo stagionale sotto il perenne sole italiano (come del resto era divenuta sua abitudine in settembre sino dall'epoca della morte di papà).

Il testo, laconico, diceva:

"Causa seccatura necessito essere a Dulchdorf- Arrivo stazione città domani mattina ore nove - Molto gradita tua presenza - Prego mantenere riserbo in merito"

Herbie

La dicitura apposita chiariva meglio che si trattava di Herbert Klodtz (proprio quel Herbert Klodtz), con tanto di relativo indirizzo e recapito.

Per prima cosa Hans controllò d'essere davvero lui il destinatario del messaggio o se per caso non fosse intercorsa invece una qualche sorta d'errore. Appurato ciò emise un lungo respiro, come un soffio.

["Ma... Cosa diamine?!..."]

Egli si stava in aggiunta domandando da quale meandro del cervello di quel Klodtz fosse mai generato l'irresistibile prurito per cui tornava a farsi vivo dopo così tanti anni.

Doveva certo trattarsi di un ben recondito orifizio (o "buco del sedere" come avrebbe detto il vecchio Tedd, il poeta dello Spass, lungi dal rappresentare la diplomazia il suo forte)...
Proprio così: il "buco del sedere del cervello di Herbert Klodtz", Hans convenne tra sé: scurrile ma adeguato!

Non che l'aver circoscritto l'origine del prurito chiarisse molto di più in merito alle motivazioni. Queste ultime, per l'appunto, si celavano tuttora nel mistero.

Concludendo, Hansi paventò che tale interrogativo senza possibile risposta avrebbe finito col tormentarlo per tutto il santo giorno. Difatti così fu. Lo tormentò durante la consueta passeggiata del sabato pomeriggio in compagnia di Isotta e mentre al "Firenze Bar", lindo salotto del centro di Dulchdorf, sorbiva il suo affogato al caffè con le montagne d'intorno e lei a rubargli la panna dal gelato come al solito.

Lo stesso dannato quesito non aveva ancora smesso di stuzzicarlo neppure quando da solo - perché Isotta aveva il turno del sabato allo Spass - raggiunse per cena suo fratello Dieter alla fattoria dei Lijuska, nella campagna appena sotto il Borgo.

Tuttavia, qualsiasi maledetta cosa Herbert Klodtz volesse da Hans Kleim, ne aveva domandato il riserbo ed Hansi credeva di saper mantenere un segreto dopotutto.
Dunque molti scrupoli lo trattenevano dal confidarsi con qualcuno a proposito della faccenda del telegramma. Inoltre c'era anche da valutare che quella sera Hilde, sua cognata, aveva cucinato i canederli, e questi le riuscivano sempre un po', come si poteva dire?! ..."Attaccaticci!"

Perciò mentre Hans osservava il fratello che stoicamente, tutto serio e tutto zitto, mal poggiato sulla sua gamba sghemba masticava e ingoiava la propria cena, pure gli veniva da interrogarsi su qual sorte avrebbe mai incontrato la polpetta medesima nello stomaco di Dieter se lui per esempio se ne fosse uscito adesso bel bello:

"Ehi Didi, indovina. Ritorna al Borgo Herbert Klodtz - proprio "quel" Herbert Klodtz - e giusto io vado a prenderlo domani in stazione perché me l'ha chiesto!"

Dunque, così considerando, lasciò cadere ogni velleità in tal senso.

Dunque, così considerando, lasciò cadere ogni velleità in tal senso

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


POLISEMIA 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora