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Per poter seguire anche noi quegli impervi sentieri del ricordo, è necessario adesso fare un passo indietro e risalire ai tempi in cui Hansi Kleim e Herbie Klodtz si erano conosciuti quasi una ventina d'anni prima. Erano i giorni insomma del Ginnasio Ludwig: vecchio istituto a mezza via fra la città e il Borgo che entrambi avevano frequentato da ragazzi.

In verità il primo dei Kleim con cui Herbert Klodtz ebbe a che fare approdando da imberbe matricola al collegio non era stato Hansi. Bensì Dieter, il suo arcigno fratello. Infatti Herbie Klodtz e Dieter Kleim, pur non avendo molto d'altro in comune, condividevano perlomeno lo stesso anno di nascita: erano nati cioè entrambi un anno prima rispetto a Hans.

Avvenne però in seguito che Herb perdesse una sessione a causa o così si disse dell'ostinata reticenza d'un dente del giudizio. Il quale non voleva andare più né di fuori né di dentro. Perché si sa com'è quando il diavolo ci mette la coda.

E pensare che a sentir la gente, a vederlo scorrazzare nelle serate estive per le vie del Borgo con la sua motoretta, pareva che di "giudizio" ne avesse già anche troppo il rampollo dei Klodtz. Naturalmente dell'unica qualità di discernimento che poteva stargli a cuore: quello riguardante da vicino le pollastrelle più in vista, sempre belline, sempre diverse e soprattutto sempre disponibili. Ma a dar retta alla gente, si sa, essa vede quello che vuole. E nel giovane Klodtz tutti parevano voler riscontrare per forza lo stigma dello scavezzacollo.

Non che lui fosse uno stinco di santo, questo no. Tuttavia anche nel corso della sua permanenza al Ludwig continuò a esistere per Herbie, a parte quella muliebre, un'altra inclinazione. Una passione in grado di relegare ogni donzelletta speranzosa entro un sicuro piazzamento comprimario.
Si trattava per farla breve dello sport, in particolare dello sci alpino che in seguito sarebbe divenuto il suo mestiere donandogli una certa notorietà in patria e fuori.

Né il suo talento in tale campo poteva mettersi facilmente in discussione. Herbert Klodtz sapeva trarre da un'ora d'allenamento quanto il suo compagno Dieter Kleim, tanto per fare un esempio, conseguiva soltanto al prezzo di un durissimo lavoro. Ciò almeno, si capisce, prima del malaugurato infortunio alla sua gamba. Ma questa è un'altra storia.

Tornando al giudizio di Herb - il dente s'intende - per curarlo, per far cambiare un po' aria al ragazzo evitandogli l'onta di una bocciatura esplicita, per ottenere ch'egli non perdesse la possibilità di cimentarsi in ciò che gli riusciva meglio, i suoi genitori avevano poi deciso d'inviarlo presso un istituto apposito per giovani atleti in Francia.

Nonostante le apparenze suggerissero talvolta il contrario, i Klodtz non erano gente particolarmente ricca. Il padre di Herb era chimico e lavorava a stipendio in una piccola industria farmaceutica. La mamma invece cuciva e confezionava qualcosina in casa per una ristretta clientela di fiducia.

Dunque per Herbie la scuola privata e il collegio ci potevano anche stare, essendo lui figlio unico alpha ed omega delle ambizioni dei suoi genitori. Il resto invece, Francia compresa, rischiava d'esser scambiato per un eccesso di zelo: passi che si volessero fare più lunghi della gamba, come non mancarono di rimarcare in tanti all'epoca dei fatti.

Nondimeno alla fine, in barba alle malelingue tutte, la parentesi contumace di Herbie dovette rivelarsi per lui una scelta azzeccata. Fu proprio nel corso di quella trasferta infatti, che alcuni osservatori notarono il talento del giovane. Si era incominciato già allora a parlare di cifre a molti zeri, di esclusive e contratti. Tuttavia, gloria e successo dovettero per il momento rimandarsi, poiché Herbie pensò bene di rispondere agli allibiti interlocutori che non intendeva far progetti di sorta. Non prima almeno di aver terminato per benino gli studi lì dove li aveva già intrapresi, a prezzo anche, o così sostenne, di vedersi negare l'agognata promozione... Insomma, chi ci sperava comprese prontamente che non esistevano al momento minacce né lusinghe atte a smuovere il mulo dall'intoppo!

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