13. Birds

19 5 0
                                    

Two hearts, one valve
Pumpin' the blood, we were the flood
We were the body and
Two lives, one life
Stickin' it out, lettin' you down
Makin' it right

Seasons, they will change
Life will make you grow
Dreams will make you cry, cry, cry
Everything is temporary
Everything will slide
Love will never die, die, die

Lorraine entrò nella stanza, portando con sé un mazzetto di scartoffie varie. Ne pescò una a caso, e la porse a Iris, che la prese con lentezza. Osservò cosa ritraeva: una ragazzina, bassa, magra, con i capelli corvini e gli occhi verde scuro, con sfumature nocciola. Aveva uno sguardo spento e stanco, le labbra sottili senza neanche l'ombra di un sorriso e i vestiti totalmente neri.
-quanti anni ha? Come si chiama?- le chiese Iris, restituendole il ritratto.
-Emma. Undici. -sussurò Lorraine. Già, parlare per lei era la cosa più difficile del mondo. Non parlava mai, lo faceva solo per dare di tanto in tanto ordini o informazioni. La ragazza più piccola, posò la testa allo schienale della sedia, e si lasciò scivolare indietro; prese a giocare nervosamente con le ciocche dei suoi capelli scuri, mentre racimolava idee. La ragazzina, Emma, era l'ultima pedina del gioco di quella orribile creatura senza volto, e si vedeva chiaramente che aveva già risentito della sua presenza. Lasciò andare i capelli e riprese l'auricolare, cercando di dare sfogo all'ansia che la divorava.
-sai dove abita? Conto sulle tue abilità da stalker.- disse cercando di alleggerire la tensione con un sorrisino tirato e una battuta. Non ebbe l'effetto desiderato.
Lei annuì velocemente, facendo sobbalzare le trecce castane.
-Las Vegas. -bisbigliò timidamente. La sua espressione non era visibile a causa del passamontagna ben calato sul volto.
-dobbiamo per forza rispolverare l'anello spaziotemporale...- ribadì Iris, con la voce e la faccia chiaramente scocciata. L'ultima volta che avevano utilizzato quell'affare risaliva a quasi vent'anni -e non sentirli- prima. Aveva rischiato di vomitare addosso a Toby, a causa degli effetti di quel tipo di spostamenti sugli organismi umani. Proprio il ragazzo si voltò verso di lei, mentre un tic gli scuoteva la spalla, le lanciò un'occhiata di rimprovero. Iris si lasciò scappare una risatina sommessa.
Sotto lo sguardo insistente di Tim, si alzò, attenta a non produrre suoni oltre lo sfregare della sedia sulle assi del pavimento. Prima di uscire tranquillamente, rivolse un'occhiata veloce ai presenti.
-domani si va in cerca di Emma. -disse, facendo sbuffare Jeff, che di andare in cerca di gente sconosciuta rischiando la sua "preziosa" vita non ne voleva sentire.

Tim mandò uno sguardo d'intesa  a Brian, che gli rispose con un cenno della testa rivolto alla porta dalla quale era uscita Iris.
Senza preavviso abbandonò la cucina, in cui era sorta una lite tra Ben e Jeff. Seguì l'istinto -o la sua esperienza con il caratteraccio di Iris- e salì un piano dopo l'altro, fino ad arrivare davanti la porta del terrazzo. Varcò l'uscio, trovando -come si aspettava- Iris appoggiata all'inferriata.
Le si avvicinò silenziosamente, per poi stringerla in un abbraccio da dietro.
-che pensi? -le sussurò direttamente nell'orecchio.
-a quella povera ragazzina... -esordì in un sospiro pensieroso.

Origins {creepypasta} 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora