8. Bullet in a gun

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The Roman king, the Romulus
The precipice, born to change
The final days, the last appraise
Augustus, Nero, taking names

I'm high, then I'm low, low
Stop, then I go, go
Bipolar, oh, oh
Yes, then I'm no, no
My time will come, I promise that
Pull the trigger back, back

Iris si strinse nella giacca color senape, abbassando lo sguardo sul ferro arrugginito della ringhiera alla quale era appoggiata. Alzò il busto dall'inferriata e si voltò lentamente, per dirigere  dentro casa con passo strascicato. Attraversò i corridoi vecchi e con il pavimento scricchiolante della vecchia mansione. Le porte allineate del corridoio erano tutte chiuse, ognuna appartenente a un abitante della casa. Iris si infilò nell'ultima porta in fondo. Aprì lentamente la porta, facendola cigolare ugualmente, mentre la visuale della sua vecchia camera le si parava davanti. Così come l'aveva lasciata l'ultima volta che era uscita da lì; il vecchio materasso su cui dormiva coperto solo da un lenzuolo, la scrivania in legno marcio coperta di fogli bianchi o del tutto imbrattati da disegni casuali, le pareti legnose con l'intonaco scrostato. Sorrise amaramente, mentre un turbine di ricordi si abbatteva sulla sua mente. Il primo bacio l'aveva dato proprio lì dentro, e quella visione non poté che gioviarle. Più che dato, le era stato rubato, ma non avrebbe mai potuto ringraziare il cielo abbastanza per quel momento che le era stato donato.

Flashback.

Iris entrò nella stanza, buttando sul tavolo l'ammasso di fogli che reggeva in mano fino a quel momento. Sbuffó di rabbia e si tuffò sul suo "letto" con una gamba a penzoloni e l'altra stesa sul materasso. Continuò a fissare il soffitto molto vecchio sopra la sua testa, fin quando la testa del suo amico fece capolino dalla porta ancora spalancata dall'ingresso della ragazza.
-hey Iris. -esordì Tim, lanciandole uno dei suoi rari mezzi sorrisi. Chiuse la porta alle sue spalle, e si accomodò al fianco di lei. -cosa è successo?- le chiese mentre le carezzava i capelli, come sempre lasciati cadere incontrollati.
-succede che Lorraine non mi ascolta mai.- gli rispose con evidente rabbia nella voce.
-avete di nuovo litigato?- le chiese ancora. -lo sai che lei vuole solo proteggere tutti. Non potrebbe sopportare ancora una volta la perdita di qualcuno di importante.- aspettò pazientemente che lei si decidesse a degnarlo di una risposta.
-lo so, ma dovrebbe tenermi di più in considerazione. -disse Iris dopo aver sbuffato sonoramente e essersi messa a sedere.
-l'ultima volta che ti ha "presa in considerazione" -disse mimando le virgolette alte con le dita -Clock stava per perdere l'altro occhio e Jeff stava per prendere di nuovo fuoco.-
Iris gli lanciò un'occhiataccia, e si alzò, avvicinandosi poi alla sua scrivania disordinata.
Un'idea folle si formò nella testa di Tim, che osservava ancora la ragazza marciare avanti e indietro nella stanza. Cercò di ricacciarla nei meandri più oscuri della sua mente, ma la tentazione ebbe la meglio. Si avvicinò alla ragazza che aveva smesso di girare in tondole prese il foglio che teneva tra le mani e lo portò sopra la sua testa, impedendole di riprenderlo. Quando lei si sporse sulle punte per cercare di afferrare l'oggetto, lui le posò le labbra sulle sue, lasciandola sconvolta per vari secondi. Poco a poco chiuse gli occhi, godendosi a pieno quel momento di distacco dal resto del mondo.
La reazione di lei era stata proprio come lui sveva sperato; nella peggiore delle ipotesi si sarebbe fatta ben pochi scrupoli a dargli un calcio tra le gambe, strangolarlo e nascondere il cadavere da qualche parte sperduta nel bosco.
Quando si staccarono, lei lo guardò negli occhi, sorridendo in modo imbarazzato. Tim le schioccò un bacio sulla fronte, per poi andarsene fuori dalla stanza. Mentre i suoi passi si allontanavano lungo il corridoio, Iris metabolizzava gli avvenimenti degli ultimi cinque minuti.

Fine flashback.

Si sedette comodamente sul "letto", mentre cercava di rivivere quel ricordo lontano ma nitido. Probabilmente quel proiettile, Timothy, se lo era tenuto in canna a lungo, prima di premere il grilletto.
Scivolò poco dopo tra le accoglienti braccia del sonno.

Origins {creepypasta} 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora