14. Burn out

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Patience only gets you so far
Blood will get you further
Pain will only make your heart hard
Tossed in fury's weather
Innocence is beautiful to see
Won't you box it up for me?
For me

Iris, Brian e Lorraine attraversarono a turno la porticina legnosa che dava su un corridoio altrettanto piccolo, da dare la claustrofobia. Sbucarono in una stanza quadrata, piena di polvere e ragnatele. Al centro dell'angusto spazio stava retto in piedi un orologio  a pendolo, apparentemente normale. Iris aprì lo sportellino di vetro incorniciato di legno, e poco alla volta entrò dentro l'oggetto. Sbucò nel retro di un casinò, ancora aperto, dalla quale provenivano urla, imprecazioni e risate. Poco dopo anche Lorraine e Brian sputarono dalla porta di ferro seminascosta  dai vecchi poster strappati.

                                                        * * *

Iris e Lorraine alzarono lo sguardo sulla finestra chiusa dalla quale sarebbero dovute entrare. La ragazza più grande fece cenno all'altra di allontanarsi. Lorraine si appiattì alla parete di cemento colorata di giallo chiaro, mise le mani conca, lasciando intuire a Iris quello che doveva fare. Lei le posò una mano sulla spalla, il piede destro sulle mani e si diede una spinta con quello sinistro. Con entrambe le mani si aggrappò al davanzale di marmo della finestra.
Dall'interno, una mano pallida e magra si posò sulla maniglia, e aprì la finestra. Iris entrò e rivolse alla ragazza dai capelli blu un sorriso riconoscente. La figura minuta ricambiò con un cenno della mano, prima di sparire dentro un specchio.
Si diresse lentamente e con passo felpato fino al letto in cui dormiva la ragazzina che cercava, e sollevò le coperte. Il cuscino messo a rimpiazzare il corpo della ragazzina.
Le scappò una piccola risata che lasciava trasparire ironia, prima di gettare il piumone invernale e le lenzuola a terra. ''Furba la ragazza'' si disse, mentre si guardava curiosamente intorno.
-allora, dove sei Emma? -sussurò più a se stessa che alla ragazzina che cercava. Aprì la porta verniciata di bianco e cominciò a camminare silenziosamente per il piccolo corridoio, per fermarsi poi in ascolto davanti l'imbocco delle scale. Silenzio assoluto, si sentiva solo il leggerissimo russare dei genitori  di Emma.
Cercando di non fare scricchiolare i gradini di legno, cominciò a scendere la rampa. Ma gli scalini non erano dalla sua parte, infatti sembravano gridare l'avvertimento della sua presenza a ogni passo. Arrivata al piano inferiore, tirò un sospiro di sollievo, e lanciò uno sguardo alle varie porte aperte.
-c-cosa volete da me? -un timido sussurro le giunse  alle orecchie, probabilmente proveniente dal soggiorno. Si voltò in quella direzione, facendo muovere violentemente i capelli bruni. Una ragazzina dalla corporatura magra la guardava con gli occhi sgranati. Era la stessa della foto. Iris si lasciò sfuggire il secondo sospiro sollevato della giornata, almeno non era scappata.
-prima quel ragazzino biondo nel computer, ora tu... lasciatemi in pace. -continuò sottovoce Emma. Tremava violentemente, e se possibile, era più pallida di come Iris l'aveva vista in fotografia.
-calmati Emma. -le bisbigliò Iris, mettendo le mani in avanti, per farle capire che non aveva cattive intenzioni. Emma era spaventata, e quell'accenno al ''ragazzo biondo nel computer'' che aveva fatto, fece prendere a Iris il promemoria mentale di dover cercare di eliminare Ben, una volta tornata a casa. -siamo qui perché abbiamo  bisogno del tuo aiuto.-
-i-il mio aiuto? -sussurrò qualche altra parola confusa, e Iris si rivide in lei, la notte in cui i suoi amici l'avevano presa con loro.

Flashback.

Iris rivolse uno sguardo spaventato ai due individui che le stavano davanti. Uno era altissimo, vestito a strisce monocromatiche, e Iris lo temeva di più rispetto all'altro, che era un normale ragazzo, con una felpa beige con le maniche a righe.
-calmati I-Iris. -le disse il ragazzo, che aveva degli occhialoni con le lenti gialle -a-abbiamo b-bisogno di t-te.-
Quello che sembrava un clown le rivolse un amorevole sorriso, che Iris non gli avrebbe mai associato. La ragazzina annuì e si lasciò portare via,  mentre una nebbiolina nera si faceva sempre più densa e le oscurava la vista della sua casa.

Fine flashback.

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