Capitolo 30- Reyna/Leo

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REYNA'S POV

-Dove diamine si è cacciata la Sua Altezza Reale il sovrano dei miei stivali?! - sbraitai sgozzando un uccello di Stinfalo che era un qualche modo riuscito a infiltrarsi.

-Non lo so - rispose Annabeth, frustrata, tenendo sotto stretto controllo la Mappa del Malandrino. Prese la radiolina e compose un numero a due cifre - Piper, occhio a sinistra, vedo nomi di Mangiamorte conosciuti.

-Ricevuto.

-Nico, mi senti? - chiese la figlia di Atena componendo un secondo numero - Forza, per l'elmo di Ade!

Nessuna risposta, solo un sibilo roco.

-L'esatto momento in cui prendo quel ragazzino gli faccio subire un'altra Albania - borbottai - Ma dove si è cacciato? È mezz'ora che cerco di contattarlo!

-Vorrei saperlo anch'io... Draco, muoviti verso l'ala est, sono in difficoltà. Sí, usa il pegaso. Vai.

Mi inginocchiai vicino alla grande lastra di bronzo celeste che Leo aveva costruito per noi: potevamo accenderla e controllare la situazione in ogni parte del castello, come se fosse una live in diretta televisiva registrata da un drone. Lo focalizzai sull'alta est, dove Will stava respingendo un gruppo di mercenari del nemico a suon di incantesimi e maledizioni stile figli di Apollo, aiutato da Vitious. Non li persi di vista fin quando non vidi Draco scendere in campo in sella ad un pegaso color panna.
In qualche modo, grazie agli dèi, ero riuscita a contattatare Pegaso e ad implorarlo di aiutarmi. Incredibile, il maestoso stallone mi aveva ascoltata e aveva accolto la mia supplica.

Chiamai Aurum e Argentum a me con un fischio. I due lervieri di metallo quasi sfondarono la porta della Sala Grande, accorrendo all'istante e attendendo gli ordini. - Annabeth, ci sono punti in cui posso mandare i miei cucciolotti?

-Uhm... - la ragazza consultò rapidamente la mappa - Sí, ecco: sembra che Frank abbia difficoltà a nord.

-Avete capito, belli? - dissi rivolta ai due cani - Nord. Trovate Frank, e aiutatelo.

I due cani guairono e schizzarono via come razzi, sparendo nel giro di pochi secondi.

-Avessimo almeno Annbiale l'elefante...

-Dovremmo accontentarci dei centauri, per adesso. Hagrid è riuscito a convincerli...

-So che l'ultima volta hanno usato ragni giganti.

Annabeth fece una smorfia. - Non parlarmi di ragni, per cortesia.

Mi alzai in piedi e presi ad aggirarmi per la Sala Grande, dove gli studenti tenevano sotto stretto controllo la situazione all'esterno. Alcuni erano alle torri, altri ai sotterranei. Gli elfi domestici avevano insistito per pattugliare assieme ai ragazzi ed a intervenire in caso di bisogno. Hermione, Harry e Ron avevano protestato pesantemente, forse per la storia di Dobby, ma loro avevano insistito. Da un lato per la scuola, dicevano, e dall'altro perché erano esseri molti devoti alla dea Estia, che proteggeva la casa e la domesticità.

La prima ondata era ormai completamente respinta. Appena dieci minuti dopo averli inviati, Aurum e Argentum erano tornati da me, poche ammaccature qua e là. Per un paio di minuti, ci affrettammo a contattare ogni squadra e a verificare che tutto fosse calmo.

-Professoressa McGonagall? - chiamò Annabeth alla radio - Come procede?

-Qui va tutto bene, ogni cosa è al suo posto. Nessuna perdita. Ancora non hanno oltrepassato i confini, la barriera regge ancora, ma sarà per poco. Per il momento, si sono ritirati.

-Ha sentito qualcun altro?

-Weasley e Levesque. Anche sotto, non hanno rotto la barriera. Sono arrivati solo ai confini, anche là.

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