2.

1.4K 65 12
                                    

Il giorno tanto atteso era arrivato.
Ed io stavo ancora davanti al camino, con una sigaretta tra le dita a rileggere la lettera. Quella, dannata, lettera.

«Sorellina mi aiuti con questa?»
La voce di Finn mi fece tornare sulla Terra e posai lo sguardo su ciò che mi aveva indicato, ovvero la cravatta.
«Certo!» Si posizionò davanti a me ed io mi alzai, arrivando proprio all'altezza della cravatta.

«Certo che sei proprio cresciuto.» Il rosso ridacchiò. «Sei tu troppo bassa!» Lo guardai male e gli diedi uno schiaffetto sulla guancia, facendolo ridere.

«Quella lettera?» Mi girai verso l'oggetto e feci spallucce. «Niente di importan-» Non ebbi il tempo di pararmi il culo, che John la prese senza pensarci due volte.

Quando lesse qualche riga, alzò lentamente lo sguardo verso di me e tolse la sigaretta dalle labbra.

«Rose...» Gli strappai la lettera dalle mani e presi anche la busta, spegnendo poi la sigaretta in un posacenere e raggiungendo le scale.

«Devo prepararmi! Sennò vi farò tardare.»

Non dissero niente così mi nascosi a metà scala, per sentire se John diceva qualcosa a Finn.
«Allora? Cosa c'era scritto?» John sbuffò. «Thomas in amore è proprio una frana. Sta sposando la donna sbagliata, cazzo!»

Asciugai una lacrima solitaria che stava bagnando la mia guancia sinistra e mi rinchiusi in camera, così da potermi preparare.

***

E bene sì, in un modo o nell'altro rubai un po' di scena alla sposa, come tanto desiderava John.
In tutti quegli anni ho sempre portato vestiti da maschio, quel giorno non fu così e tutti se ne accorsero, persino Tom.

Abbassai la testa e mi sedetti tra Ada e John.

«John aveva detto che eri stupenda, ma non pensavo così tanto!» Sussurrò mia sorella che non riuscì a togliermi gli occhi di dosso, facendomi sentire di troppo.

«Okay, ora smettila. Mi sta guardando tutta la nostra famiglia!»

Ada ridacchiò e poi sorrise dolcemente verso Thomas.
«Anche lui non riesce a smettere.» Lo guardai con la coda dell'occhio; era proprio così.

«Giuro che oggi piango.» Sussurrai ad Ada, sospirando.

«Non c'è la faccio, già mi sento fuori posto.»

Lei scosse la testa. «Tu non ti muovi da qui. Deve capire lo sbaglio che sta facendo.»
Alzai gli occhi al cielo e cercai di mantenere, il più possibile, l'auto controllo.

La sposa arrivò, coperta da un velo viola scuro.

Thomas la guardava e sembrava veramente innamorato come diceva.
«Finalmente, cazzo. Sto morendo di fame.»

Il sussurro al mio orecchio da parte di John mi fece ridacchiare, allentando un po', la tensione che padroneggiava nel mio corpo.
«Jeremiah è bravo, non la farà durare in eterno. Spero.»

Johnny posò lo sguardo sul mio e mi diede un bacio sulla fronte, circondando le mia spalle con un braccio e sospirando.

«Arriverai al suo fianco. Te lo prometto.»

***

Finalmente qualcuno mi salvò da quel soldato della famiglia di Grace che non smetteva di parlarmi.
«Rose, in cucina!» Urlò John e mi fece cenno con la testa di seguirlo.

Aggrottai le sopracciglia, ma, scusandomi con l'uomo raggiunsi mio fratello.

«Che succede?» Domandai ad Arthur e John.

«Solita riunione del cazzo.» Sbuffò Arthur, recuperando Isaiah che stava trascinando con se una ragazza.

Dopo vari giri per i sotterranei, finalmente trovammo la cucina.

Osservai Tom che si accese una sigaretta mentre il vestito mi dava sempre più fastidio.
Ah, nessuno mi avrebbe vietato di cambiarmi! Dopo la riunione mi rinchiuderò in bagno e mi cambierò.

Mi appoggiai allo stesso mobile di John e sospirai, fissando un punto indefinito, pur di non concentrarmi su Thomas.

«Bene. Oggi è il giorno del mio matrimonio e-»

Ovviamente venne bloccato da John.
«Ed avevamo detto niente divise, cazzo.»
Vidi come le vene del collo di Tom si pronunciarono, quasi sul punto di esplodere dal nervosismo, ma rispose comunque con il suo solito tono calmo.

«Meglio farsi il sangue amaro che spargerne sui miei tappeti. Andrà tutto liscio, okay? Questi uomini sono la sua famiglia e fatelo per Grace, per Grace cazzo.»

John ridacchiò. «Per Grace.» Tom lanciò un'occhiataccia a suo fratello e poi guardò velocemente me, da cui non ricevette alcun tipo di attenzione.

«Niente cocaina, niente spasso, niente musi lunghi-» Dopo aver indicato Isaiah e John, indicò me.

«Niente musi lunghi? Tom, l'hai creata tu questa situazione del cazzo! Ti sei messo i bastoni tra le ruote da solo.» Spalancai gli occhi e guardai male John, che non mi degnò di uno sguardo; lo aveva fisso su suo fratello, come se lo stava per ammazzare con un semplice sguardo.

«Non sono cose che ti ri-»

John non gli diede il tempo.
«Tu non sai come cazzo soffre da nove anni a questa parte, cazzo! E se ne sta zitta, senza dire un cazzo! E credi di uscirtene con una semplice lettera romantica?»

Urlò John, con il viso rosso dalla rabbia e gesticolando verso di me.

Posai le mani sul suo braccio, per farglielo abbassare e cercai di fare incastrare i nostri sguardi.
«John, basta. Guardami!» Sussurrai a denti stretti ed il ragazzo mi guardò, torturando le sue guance all'interno, mordendole.

«Niente cazzate, John. Quella situazione riguarda me e lei; mi dispiace che l'hai vista soffrire, ma, riguarda me e lei, okay? Quindi: signori! Niente, fottute, cazzate. Chiaro?»
Thomas guardò tutti, ad uno ad uno, negli occhi. Compreso me.

***
Angolo Scrittrice

Finalmente un po' di più movimento tra i due!
Che ne pensate? Vi piace come sta andando avanti o troppo noiosa?
Ah ! Volevo dirvi che pubblicherò quando avrò tempo, quest'anno ho la maturità quindi immaginate le mie settimane scolastiche: compiti e interrogazioni a gogo!
Detto questo... grazie per continuarmi a leggere e mettere stelline! Mi fa capire molto. 😘

A f***ing mess 3 || Peaky BlindersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora