6.

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Mentre stavo per appendere il disegno che avevo finito di Il segreto di Grace, qualcuno bussò alla porta.

Posai il quadro sul letto ed andai ad aprire, trovando un John tutto contento.

«Pronta per stasera?» Annuii e tornai a ciò che stavo facendo. «Dicono che ci saranno tantissime persone per questa raccolta fondi.» Sorrisi. «Perfetto, direi.»

Mi voltai verso John e lo trovai appoggiato al mio comodino, con le braccia incrociate al petto.

«Un altro cavallo aggiunto alla tua collezione.»

Ridacchiò, osservando il disegno. Accennai un sorriso forzato e portai la sedia dove era prima.
«Ti vedo molto silenziosa. È successo qualcosa?» Feci spallucce, mentre finivo di allacciare le scarpe.

«Semplicemente mi sono rassegnata.» Finn arrivò correndo. «Pronti? Stasera ci saranno un sacco di belle donzelle!» Spuntò anche Isaiah, che gli diede una pacca sul petto, ridendo.

«Cercate di non farvi ammazzare.» Li indicai con l'indice e li fissai con sguardo serio, nascondendo meglio la pistola sotto la giacca.

«Possiamo andare.»

***

Per fortuna mi hanno lasciato indossare i miei soliti vestiti, non avrei sopportato un altro vestito elegante!

Continuai a girare per la sala a braccetto con John ed afferrai un bicchiere di Champagne da un cameriere che passava di lì.
«Allora Finn, non hai adocchiato nessuna?» Domandai al più piccolo.

Il ragazzo ghignò.
«E come! Ne ho già due per stasera.»

Il piccolo posò lo sguardo su di me e fece l'occhiolino, leccandosi poi, il labbro inferiore.
Idiota. Alzai gli occhi al cielo e poi posai lo sguardo sulla coppietta di sposini.
Ma qualcosa non mi convinse.

Mentre facevamo il brindisi per il re, nessuno si accorse che un uomo aveva messo lo sguardo su Thomas ed aveva tirato fuori la pistola.

«No, cazzo!» Arrivai troppo tardi.
Riuscii a colpire quell'uomo, ma, l'uomo fu più veloce di me nell uccidere Grace.
Grace, cazzo.
Urlai a John di chiamare un'ambulanza e nel frattempo presi, dalla tasca, il mio fazzoletto di stoffa per cercare di comprimere il sangue.

«Rose, non ce la farà. Cazzo è inutile!»

Continuò a ripetere Tom mentre sua moglie mi fissava ed accarezzava sia il braccio di Thomas, sia il mio.

«R-Rose ascoltami...» Le sentii sussurrare, così puntai lo sguardo su quello della bionda.

«Prenditi cura del mio Tommy. Io so che lo ami più di chiunque altra, q-qui dentro.»
Restai a fissarla immobile, mentre lei si lasciava andare tra le braccia di Tom.

«Grace...» Sussurrai, senza fare troppo caso a chi stava intorno a noi.

***

Restai in disparte, vicino alla finestra della casa di Tom mentre fumavo una sigaretta, senza ascoltare ciò di cui stavano parlando Polly ed Ada.

I miei occhi stavano per chiudersi a causa della notte passata in bianco, per colpa di quella scena che non riuscivo a togliere dalla mia mente, fino a quando non sentii la porta dell'ufficio di Thomas aprirsi e rivelare un John incazzato e un Arthur pensieroso.

Avevano sicuramente litigato.

Spensi la sigaretta nel posa cenere ed Arthur mi fece segno di entrare, così andai.

Chiusi la porta con delicatezza e mi avvicinai solo quando mi diede il permesso lui stesso, sedendomi su una delle sedie davanti a lui, nel frattempo che finiva di scrivere qualcosa su un foglio.

«Star come va con la zampa?»

Strinsi il cappello tra le mani, per via della tensione che si respirava in quella stanza.
«Meglio! Dopo alcune creme e vari esercizi.»

Ritirai le labbra e posai lo sguardo su quello di Thomas.

«Bene. Per domani potrai riposarti, hai delle occhiaie spaventose, va bene? Te lo meriti...»
Il tutto lo pronunciò con un sussurro e gli occhi che non riuscivano a staccarsi dai miei.

«Grazie. Anche tu dovresti, sai? Non sei messo meglio di me.»

Azzardai a commentare, con la paura matta di dire sempre qualcosa di sbagliato.
«Lo so...» Si alzò e si diresse verso il mobiletto dove teneva le bottiglie, poi si girò verso di me, con una sigaretta tra le dita e il pollice che massaggiava il mento mentre mi osservava.

«Grazie Rose. Grazie per aver provato a tenerla in vita, nonostante tutto.»

Accennai un piccolo sorriso e distolsi lo sguardo dal suo, non riuscendo a reggerlo.
«Bene, se è tutto io vado.»

Scosse la testa. Mi fece segno di raggiungerlo e, quando mi ritrovai davanti a lui, mi strinse dalle spalle, facendomi sentire il suo tremolio.
Cazzo. Tremava come una foglia.

Ricambiai la stretta e mi appoggiai al suo petto, sospirando.

«Come farei senza di te...» Appoggiò il mento sulla mia testa, facendomi rilassare.
Portò le mani sulle mie guance e mi diede un bacio sulla fronte.

«Puoi andare, se vuoi.»

***
Angolo scrittrice

Lo so.. non aggiorno da tempo e non ricordo neanche quando è stata l'ultima volta che ho aggiornato.
La scuola mi sta distruggendo mentalmente ed ho anche pensato di abbandonare questa storia perché non riesco a scrivere il finale. Per fortuna dalla prossima settimana sarò in vacanza, spero che mi venga qualche idea in mente!
So già che mi odierete per la scena della morte di Grace, ma dovevo introdurre anche ciò.
Era d'obbligo!
Adesso vi abbandono, al prossimo aggiornamento!
(E grazie per continuare ad aggiungere A f***ing mess al vostro elenco di lettura e grazie per le vostre stelline, mi fanno tanto piacere☺️)

A f***ing mess 3 || Peaky BlindersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora