Preoccupazioni, Capitolo 8

850 21 3
                                    

-Abbellii!- Ci incalza Vic.
-Io lo sapevo, da quando vi ho visti la prima volta. Sapevo che sareste stati perfetti per stare insieme!-
Noi due ci mettiamo a ridere. In fondo ha ragione, me lo aspettavo pure io un po'.

Siamo dentro a ballare, Damiano non mi toglie gli occhi di dosso nemmeno un secondo. Meglio così, mi piacciono le sue piccole attenzioni.
Passano canzoni di ogni tipo, punk, rock, metal, funky, R'n'B, e gli immancabili lenti. C'è chi si bacia, chi semplicemente balla abbracciato al proprio migliore amico. Io e Damiano un po' entrambi. Ci diamo dei baci lunghi, restiamo abbracciati, lui che mi accarezza leggermente la schiena. Metto la testa tra spalla e collo e il suo profumo mi riempie le narici.
-Sei bellissima stasera.- Mi sussurra in un orecchio.
-Ti amo Dam.-
Facciamo intrecciare le nostre dita e mi appoggio sul suo petto.

La serata procede bene. Damiano ogni tanto si assenta perché alcuni suoi amici lo cercano, perciò resta a parlare un po' con loro per poi tornare da me. Ogni tanto prendiamo qualche boccata d'aria in giardino.
Vic la sto adocchiando da un po' e sembra che abbia fatto amicizia con un ragazzo che avrà si e no diciotto anni.
Roberta e Thomas li ho persi di vista ma considerando il marasma di gente è anche difficile trovarli.
Scorgo Damiano dal divano in cui sono seduta e sta parlando al telefono. Quando riattacca si gira e si vede chiaramente il suo viso preoccupato. Decido di andare da lui.
-Hei tutto ok?-
-Si tranquilla amore. Devo andare, mi dispiace...-
-Che succede? Lo sai che me puoi parlare.-
-Ho detto che sto bene, semplicemente non voglio tornare a casa troppo tardi.-
Non rispondo, non riesco. È già andato. Questa storia mi fa storcere il naso.
Cerco Victoria disperatamente quando la vedo intenta a versarsi da bere.
-Dov'è Damiano? Già ti ha lasciata?-
-Vic c'è poco da scherzare. Se ne è appena andato. Mi ha detto che non voleva tornare troppo tardi ma secondo me c'è qualcosa di più grande sotto, era preoccupato dopo aver riagganciato.-
-Cosa ti ha detto a scout?-
-Victoria cazzo te lo direi ma non mi sembra il caso. Però fidati, se riguarda quella storia non è nulla di buono.-
La vedo esitare. Si sta preoccupando anche lei. Chiamiamo Roberta e ci facciamo portare a casa del ragazzo.
Durante il viaggio nessuna delle tre parla. Non abbiamo il coraggio di proferire parole. Come se una di queste potesse ucciderci.
Arriviamo sotto casa sua. Provo a chiamarlo ma la segreteria mi dice che il numero è irraggiungibile.
Decidiamo di suonare.
Sentiamo solo una voce sommessa urlare un lieve: "Andate via, vi prego."

Quattro colpi nel cuore// Damiano David Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora