Oggi stacchiamo un po'. Io e Damiano andiamo a cena fuori, nei pressi di Trastevere.
L'estate si è conclusa da un pezzo, nonostante questo, il clima è umido e terribilmente caldo.
Io sono a casa, mi sto facendo una doccia. Era veramente da troppo tempo che non mi rilassavo così tanto, e ne avevo bisogno. Sono a mollo in vasca con un playlist di canzoni random su Spotify.
Quanto tempo è passato da quando ci siamo conosciuti? Qualche mese, magari un po' di più. Mi fa strano, la nostra è senza dubbio una relazione diversa, c'è tensione e preoccupazione. Ma oltre a questo tanto, tanto amore.
Il mio cellulare vibra, è lui.
-Pronti.-
-Reb, ci sei? No perché sono sotto casa da un venti minuti buoni.-
-Ma non dovevi arrivare alle 19?-
-Infatti lo sono, idiota.-
-Oh cazzo, arrivo, perdonami, ti amo. Ciao a dopo.-
Povero, lo faccio sempre aspettare.
Mi do una sistemata al volo ai capelli e una passata leggera di trucco e mi precipito giù.
-Oh meno male.- Mi saluta Damiano sorridendo.
-Senti ci stavo per rimettere una gamba dato che tra poco volavo dalle scale.-
-E di chi è la colpa?-
-Tua.-
-Ma sta zitta.- Mi dice prima di baciarmi.
Ci dirigiamo al ristorante. Ormai fa buio presto e di sera le temperature si abbassano un po'.
I parcheggi sono pieni perciò lasciamo l'auto abbastanza distante dal ristorante, camminiamo mano nella mano. Questo era quello che avevamo bisogno, da tanto, forse troppo, tempo.Arriviamo, una cameriera sulla trentina ci fa accomodare in un tavolo in veranda. Ci sono delle lucine ad illuminare il tutto, rendendo l'atmosfera magica.
Abbiamo finito di mangiare, tra poco torniamo a casa, e forse è un bene perché Damiano si sta visibilmente preoccupando.
-Che c'è?-
-Non ti girare, ce ne dobbiamo andare il prima possibile. Siamo nella merda.-
-No...-
Mi guarda e mi indica una ragazza di spalle. Ha i capelli lunghi, neri.
-Cazzo.-
-Tu resta qui, chiamo per pagare e ritorno.-
Damiano si allontana.
••••••
E qui, quando tutto sembrava andare per il meglio, che arrivò la tempesta. Tutto tacque per un momento.
Io cercai Damiano, dato che non tornava e mi la cosa mi preoccupava molto. Telefonai di fretta a Victoria dicendole di venire sul luogo il prima possibile.
Avevo fatto l'errore più grande della mia vita.
Lo vidi di fronte a lei, spalle al muro. Un uccellino contro un gatto.
Adele con una pistola alla mano.
-Rebecca, vattene!-
La voce di lui era ovattata. Vedendo che mi avvicinavo sempre di più, Damiano fece l'errore più grande di tutti. Cerco di proteggermi.
Mi abbraccio da dietro, e da quel momento non sentì più nulla se non urla, vetri che si spaccavano. Crollai per terra, avevo sangue sul collo. Non riuscivo a capire dove fosse Damiano. Capivo che nel giro di poco arrivarono ambulanze e polizia e circondare il luogo, con la voce di Victoria e gli altri a presso. Poi nero.
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Quattro colpi nel cuore// Damiano David
Fanfiction[Completa] La vita non è come un film con una fine tutta rosa e fiori. La realtà è ben diversa. Andava tutto dannatamente bene, chi direbbe mai il contrario? Rebecca e Damiano conducevano una relazione perfetta. Si amavano da matti. Ma per colpa d...