Capitolo 14: I'm so sorry Ashton...

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Rimaniamo per un po' abbracciati, il biglietto è ancora stretto nella mia mano destra che sta sudando.
"Dovremmo andare, Luke e Michael saranno già di ritorno" dice accarezzandomi i capelli, un gesto così semplice che mi fa sentire bene, bene davvero.
Annuisco ancora contro il suo petto e mi alzo, tendendogli la mano che lui non vede, era così, solitario, annebbiato dai suoi problemi, un po' come me, ma c'era qualcosa dietro.
"Tutto bene?" Dico camminando nel corridoio e toccandomi sopra la mano, la ferita della flebo inizia a fare male dato il modo in cui l'ho strappata, ma va bene così almeno sento il dolore, che a me serve, è una specie di malattia e lui è una cura, ho questo stupido pensiero che le cose andranno meglio, quando vanno sempre più a peggiorare.
"Oh bhè sono io che dovrei chiedertelo" dice entrando in ascensore.
Faccio un debole sorriso per poi entrare, premo il tasto numero tre ma qualcosa non va non parte, lo premo ripetutamente, dopo un po' di tentativi si decide a partire.
Quel suono assordante che odio si fa spazio tra il nostro silenzio e le porte si chiudono inizia a tremare, andare piano e le luci sembrano fulminarsi.
"Cosa succede?" Chiedo impaurita appoggiandomi alle pareti di schiena.
"N-non lo so, o mio dio no!" Dice dando leggeri pugni sulle porte.
L'ascensore si ferma.
Siamo bloccati.
"C-cosa facciamo? C-cosa?!" Dico in preda al panico.
"N-non lo so" dice balbettando e premendo il tasto numero tre, questo coso non ne vuole proprio sapere di ripartire.
Diamine, fottuto ascensore!
"Oh dio" dico guardandolo cosa che anche lui fa e questo mi fa venire una forte fitta al petto.
"Aiuto, aiuto!" Grida iniziando e tirare schiaffi contro la porta chiusa.
"Aiuto" mi aggiungo io.
"Non ci sentono" dico io con la fronte appoggiata alla parete.
"Cerchiamo di stare calmi, stiamo calmi" afferma lui gesticolando con le mani.
Si appoggia contro la porta.
"Oh no" dice lui iniziando a toccarsi il petto ed accasciarsi a terra, inizia a respirare affannosamente e strizza gli occhi di continuo.
Rimango come un'idiota in piedi con le mani davanti alla bocca, sono scioccata.
Cosa gli sta succedendo?
Perchè fa così?
Oh mio dio.
"Ashton ashton che succede?" Dico mettendomi in ginocchio davanti a lui, non ci sto capendo più nulla, la testa inizia a girarmi.
"Ashton!" Urlo soffocata scuotendolo dalle spalle.
Farfuglia qualcosa che non riesco a capire.
"N-non capisco, ti prego" sussurro avvicinandomi alla sua bocca per capire, dice cose confuse, non capisco! Mi guarda con gli occhi pieni di panico e così vuoti. Sta tremando.
Inizio a piangere silenziosamente e una lacrima lascia la mia guancia cadendo sulla fronte del ragazzo disteso a terra.
È svenuto, oh mio dio.
Cosa? Soffre di claustrofobia?
"No ash no ash rispondimi ehi ehi" inizio a sussurrare scuotendolo, ma niente non reagisce.
È stata colpa mia, tutta colpa mia, sono io quella stupida che è salita su questo stupido piano di questo stupido e inutile ospedale, mi ha seguito e ora è qui privo di sensi per colpa mia, PER COLPA MIA! È SOLO COLPA MIA! penso piangendo più forte.
"Cosa faccio cosa faccio? Cosa?" Dico mettendomi le mani nei capelli, ora sto tremando anche io.
Mi alzo debole in piedi appoggiandomi e tastando le pareti.
Il pulsante dell'allarme.
Eccolo è giallo con una campanella sopra, lo spingo più volte e qualcosa inizia a suonare all'interno dell'ascensore, un rumore così assordante, mi tappo le orecchie e cado in ginocchio, il suono dell'allarme copre il mio pianto isterico.
Inizio a sentirmi strana, più di quanto sono, debole, troppo debole, la mia mano sta tremando in un modo scandaloso, forse è l'assenza di sangue nel mio corpo, inizio a tossire mi gira forte la testa e mi manca il fiato, posso persino vedere la mia faccia piena di panico, si qui dentro c'è solo questo, puro panico é paura, così tanta paura.
Cado a che io priva di sensi vicino, o addirittura sopra il petto di Ashton, non vedo più nulla, solo buio, buio totale.
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Sento delle voci confuse, apro leggermente e debolmente un occhio, poi l'altro una luce di una lampada mi acceca.
Vedo una sagoma sfocata, non distinta, non riesco a capire chi è mi sta stringendo la mano.
Riconosco i suoi capelli rossi, è Michael.
"Ashton dov'è?" sussurro, poggio le mani sul lettino per alzarmi ma lui mi blocca.
"Tranquilla è nella stanza accanto con Luke, non si è ancora svegliato, mi hai fatto prendere un colpo lo sai?" Dice sorridendo malinconicamente per poi accarezzarmi la guancia.
"Devo vederlo" dico alzandomi.
"No non puoi l'infermiera ha detto che devi stare a riposo" dice Michael prendendomi per il polso e spingendomi contro il letto.
"Michael è stata colpa mia! Capisci? Io devo vederlo!" Dico facendomi spazio tra le sue braccia e andando nella stanza affianco, mi gira ancora un po' la testa e mi fa male, ma è sopportabile.
Entro seguita da Michael ed è li anche lui con una dannata flebo al braccio.
"O mio dio come sta? Si è mosso? Si è svegliato? Il dottore cosa ha detto?!" Dico prendendo la mano di Ashton, è così dannatamente fredda come la mia, che appena la prendo sento caldo.
Se metti due corpi freddi a contatto senti solo calore, ed è quello che io provo quando tocco Ashton.
"Calma blake, calma" dice Luke prendendomi le spalle da dietro. "Il dottore, ha detto che è stato vittima di un attacco di panico, le ha dato qualcosa una pasticca e ha sperato che con quella si svegliasse" finisce Luke abbracciandomi.
"Come ha sperato?" Dico contro la sua spalla guardando con gli occhi pieni di lacrime di Michael.
"Dai si sveglierà" di e Luke guardandomi negli occhi, sono così preoccupata per lui, non è una bella cosa vedere svenire una persona, soprattutto Ashton ai tuoi piedi.
Un suono interrompe l'abbraccio e i miei pensieri, ci giriamo tutti quanti verso la macchina che segna il battito del cuore, il suono, il suono della fine, la striscia lunga senza alterazioni sta morendo o lo è già.
"Oddio" urlo prendendogli la faccia e scuotendola.
"Aiuto aiuto è grave!" urla Michael disperato fuori dal corridoio.
"Nooo Ashton no ti prego non lasciarci" dico piangendo.
È tutta colpa mia.
Luke mi prende da dietro allontanandomi dal lettino ed uscendo dalla stanza mentre i medici lo ricoverano d'urgenza e lo portano chissà dove.
"D-ove lo portate?" Dico cercando di seguire i medici ma Luke me lo impedisce mi tiene ben stretta.
"Non ora" dice solamente correndo ad una stanza vicino.
Seguiamo i dottori correndo e per fortuna fuori dalla stanza c'è una finestrella dove si può vedere quello che succede.
Gli tolgono la maglia e contando strofinando due macchine.
Gliele poggiano sul petto e lui si alza e si abbassa, trasmettono cosa elettricità?
"No n-no n-no" sussurro appoggiando la mano al vetro per assistere a quella terribile scena.
"Tranquilla andrà tutto bene, andrà tutto bene" dice Michael abbracciandomi e rassicurandomi.
No, non va tutto bene, non va affatto fottutamente bene!
"No no è solo colpa mia" continuo a ripetere stringendo la felpa di Michael.
"Shhh" mi sussurra tra i capelli.
Ci mettiamo seduti, sapete su quelle depresse sedie blu dell'ospedale, io mi addormento tra le braccia di Michael che stringe la mano di Luke....tutti e tre pregando per quel ragazzo in un certo senso sconosciuto che ora sta rischiando la vita per una delle mie bravate da idiota, sinceramente provo un certo affetto mai provato prima per Ashton non so cos'è ma ho seriamente intezione di scoprirlo, per lui non sarà sicuramente lo stesso......infondo chi tiene a Blake Clifford? Nessuno.
Mi sveglio e vedo la porta aperta anche Michael e Luke si sono addormentati e lo sono ancora con la mano intrecciata, che teneri, non li sveglio e sciovolo sotto il braccio di Michael.
I miei piedi freddi entrano a contatto col pavimento e rabbrividisco un po', entro dentro la stanza con la porta aperta, niente, non c'è nessuno devono averlo portato in un altra stanza.
E se......oddio......non ce l'ha fatta?
No o mio dio.
Al solo pensiero rabbrividisco e una lacrima mi scende lungo la guancia, mi porto una mano che trema alla bocca.
Non può essere.
Lui doveva essere forte, era forte, era tutto.
Ma perchè sto pensando al passato?
È, lui è forte e ce l'ha fatta....ne sono sicura.
Non è vero, non sono sicura.
Ritorno da Michael e Luke, si sono svegliati e Michael è già preoccupato e si sta agitando.
"Ehi eccoti oddio temevo di averti persa di nuovo" dice per poi sbadigliare.
"Dov'è?" Dico guardando Luke che apre un occhio.
"Non è li?" Dice indicando la porta.
Scuoto la testa.
"Ehi ragazzi come è andata?" Dice Luke sbadigliando.
"Non lo sappiamo non è li" dice Michael, vedo la sua mano che stringe di più quella di Luke che lo guarda con gli occhi speranzosi.
Voglio sperare anche io.
Ma non ci riesco.
"Vado a cercare qualcuno" dico decisa iniziando a camminare.
"No ferma" dice Michael prendendomi il polso "prima di tutto non puoi andare in giro per l'ospedale scalza quindi ora vai nella tua camera e ci stai, ti mando qualcuno a farti riattaccare la flebo devi riposare diamine!" Mi rimprovera ordinandomi di andare a letto, ma non se ne parla.
C'è un ragazzo particolare che rischia la vita per me e io mi riposo?
Fuori discussione caro Michael.
"No no io devo trovarlo, t-tu non c-capisci" sussurro voltandomi da tutte le parti e agitandomi mentre ancora Michael tiene saldo il mio polso.
"Si che capisco, capisco tante cose Blake ma tu devi riposare perchè ti risentirai male tra poco fidati per mancanza di sangue....oh ecco....scusi?" Dice chiamando un infermiera che si gira.
"Dimmi" dice gentile.
"Lei ha bisogno di collegare ancora la flebo al suo polso può aiutarla? La prego" dice Michael pregandola
"L-lei ha visto un ragazzo s-su una barrella, con dei medici e...e....con dei fili attaccati...?" Continuo a dire in preda al panico mi fa male di nuovo la testa.
"Di cosa stai parlando cara?" Dice l'infermiera facendo un cenno a Michael di lasciarmi e iniziamo a camminare mentre lei mi tiene la mano.
"Ti faccio sapere ora lo andiamo a cercare" dice Michael da dietro.
Mi volto e annuisco mentre l signora mi mette una mano sulla schiena per farmi camminare.
"La tua stanza qual'è?" Dice guardandomi.
Quegli occhi mi ricordano qualcosa, qualcuno.
Li ho già visti, si quegl'occhi grigi li ho già visti.
"C-cosa? I-o non lo so" dico balbettando toccandomi la testa, inizia a fare davvero male.
"Come? Cos'hai perchè ti tocchi la testa, sei pallida bianca, stai male dobbiamo subito andare" dice toccandomi la fronte.
"Mi fa male" sussurro le gambe camminano da sole come se fossero possedute.
"Okay cara or cerchiamo la tua stanza" dice continuando a camminare.
"È su questo piano credo sia quella" dico indicando una stanza a caso appena passata.
"Ah si?" Dice ritornando indietro e aprendola, era lei che fortuna.
"Si" dico andando verso il lettino.
"Uh la 237" dice preoccupata guardando per terra. "qui molti anni fa morì una coppia, ricordo la loro piccola bambina che aspettava di fuori seduta alla sedia, tu ci assomigli molto sai? Mi sono morti davanti, bastardo quel criminale maledetto" dice ricordando i fatti...ma di cosa parla?
"Li ha uccisi un criminale?" Dico interrogativa.
"Si la bambina mi raccontò che erano dentro una strada dove apparve il bandito, suo padre gli diede il portafoglio ma li uccise comunque, suo fratello morì poco dopo i suoi genitori nella stanza affianco.
La storia....è-è simile alla mia.
"Si ricorda il cognome di questa coppia?" Dico sedendomi sul lettino bianco anch'esso depresso.
"No sono passati anni mia cara, ma la bambina, si disse il suo nome, così la incoraggiai a raccontarmi tutto, ma non mi rammento" dice iniziando a spremere gli occhi e a ricordare.
"Blaise, brigit, buke" dice iniziando a sparare nomi, iniziavano tutti con la B così tentai.
"Blake?" Dico interrogativa e la guardo negli occhi, quegl'occhi! Ora ricordo.
"Si esatto Blake! Mi hai illuminata...ma come fai a saperlo?" Dice prendendo la flebo sopra la mia mano con l'ago.
Il mio nome, quella bambina ero io, qui, in questa stanza sono morti i miei genitori.
"Io e-ero i-io" dico balbettando incredula stendendo sul letto.
"C-cosa?" Dice lei mettendosi le mani davanti la bocca, è scioccata non ci crede.
Annuisco.
"Credo di si" dico, sono ancora più scioccata di lei, le lacrime non riescono ad uscirmi, forse perchè le ho finite dato che piango tutti i giorni a tutte le ore.
"Aspetta" dice correndo ed uscendo dalla stanza.
I miei genitori sono morti qui in questa stanza, ora posso davvero morire.
*flashback*
"Vieni piccola andrà tutto bene" disse un signore vestito di bianco portandomi davanti una camera, mi fa sedere alle solite sedie blu.
"Sono qui? Posso vederli?" Singhiozzai mentre piangevo.
"No li stanno visitando dopo potrai vederli dice sorridendomi. "ora ti faccio fare compagnia da una persona speciale, vieni Mary" disse il dottore chiamando un'infermiera.
"Oh ma ciao tesoro" disse asciugandomi la faccia. "Come ti chiami e perchè piangi?" domandò sedendosi affianco a me.
"Blake. I miei genitori sono li dentro e anche mio fratello è li dico indicando un'altra stanza "ma non posso entrare perchè stanno visitando entrambi" singhiozzai ancorA piangendo.
"Vedrai che andrà tutto bene non gli succederà nulla di grave" disse con lo sguardo preoccupato verso la porta. Sapevo che mentiva.
"Gli ha sparato un criminale eravamo ad una strada buia mio padre gli ha dato il portafoglio ma ha sparato a tutti, mi ha risparmiata" dissi guardandola negli occhi.
I suoi occhi, ecco chi mi ricordavano era lei! Esattamente lei!
"O mio dio" sussurra stringendosi a me e abbracciandomi.
Subito dopo arrivò la morte dei miei genitori e di mio fratello.
*fine flashback*
"Ecco" dice entrando con una cartella in mano facendomi distogliere dai miei ricordi.
"Lei si chiama Mary ed era quella signora che mi consolò" dico tutto d'un fiato.
"Si sono io" mi dice sorridendo. "e questa è la cartella di tuo padre, era il signor...mhh vediamo....Clifford?" Dice mettendosi gli occhiali per leggere meglio.
"Si si era lui io sono Blake Clifford" dico portandomi una mano alla bocca, le lacrime, arrivano di nuovo.
"Oh sei tu, ma quanto sei cresciuta ti sei fatta una bellissima ragazza" dice abbracciandomi.
"Grazie" dico consapevole che non è vero sono solo un povero stupido mostro.
insomma, ha iniziato a dirmi le solite cose che dice una signora che non ti vede da tanto tempo.
"Sta bene! Sta bene! L'operazione è andata bene! Ci sono state delle complicazioni, ma ce l'ha fatta, è stato forte" entra Michael seguito da Luke urlando con le lacrime agli occhi.
"O mio dio grazie" dico pregando silenziosamente, sono così sollevata, ce l'ha fatta, è forte, lo sapevo, non poteva finire così, non in questo dannato modo.
"Posso vederlo?" Chiedo all'infermiera.
"Oh non lo so non sono io la responsabile, ma penso che abbia bisogno di riposo il ragazzo, ha rischiato molto" dice l'infermiera sistemando la sacca del sangue.
"Michael è questa la camera" gli sussurro con le lacrime agli occhi.
"Cosa?" Dice lui avvicinandosi di più.
"Qui, in questa camera sono morti i miei genitori qui in questo ospedale" dico mostrandogli il bigliettino che avevo nella tasca posteriore dei miei jeans.
"Non ci credo" dice prendendo il bigliettino e leggendolo.
"Lei è Mary l'infermiera che mi ha parlato da piccola e q-questa è la c-cartella di m-mio pa-padre" dico singhiozzando dandogli i fogli gialli che lui prende e guarda sconvolto.
Oh anche io sono sconvolta Michael, non sai quanto.
"Clifford," pronuncia il cognome di mio padre in modo strozzato "evans," legge il cognome di mia madre "t-tuo fratello, o mio dio" dice leggendo dove capita con gli occhi ancora bagnati delle lacrime precedenti.
Annuisco per poi prendergli la mano e stringerla.
"In questa stanza" dico indicando il pavimento.
Annuisce e mi abbraccia.
Luke rimane li fermo paralizzato ad osservare la scena per poi unirsi all'abbraccio.
"Oh che dolci" dice l'infermiera stringendo una cartella al petto.
Ci giriamo tutti verso di lei.
"Scusate non volevo" dice mortificata.
"Niente" dice Michael ridendo e guardando Luke che gli sta fissando la bocca.
Luke guarda sempre Michael con quello sguardo così innamorato, stupendo.
Vorrei che anche qualcuno lo facesse con me, ma probabilmente non succederà mai, è scientificamente impossibile.
Ashton?
Improvvisamente mi ritorna in mente la scena in cui è disteso in quella dannata stanza su quel lettino.
Devo vederlo.
"Scusi ma devo vederlo assolutamente" dico alzandomi, questa volte mi infilo le ciabatte che mi hanno dato in ospedale e mi porto dietro la flebo con il carrelletto. "Dove hai detto che si trova?" Dico a Michael riferendomi ad Ashton.
"Oh è nella stanza affianco" dice Luke guardando Michael che ha lo sguardo assente.
"Mattew" sussurro guardando un punto fisso del pavimento.
"Cosa?" Dice Luke avvicinandosi e cingendomi i fianchi con il suo braccio destro
"Oh niente pensavo a mio fratello" dico riprendendo a camminare, esco dalla stanza e mi affretto ad andare a quella vicina.
Davanti c'è un uomo robusto, non penso sia un medico.
"Dove credi di andare tu?" Dice fermandomi quando sto per aprire la porta.
"V-vorrei vedere.." Non mi lascia finire che interviene nella mia frase rotta dall'inquietudine che mi da.
"Non si può sta male dentro c'è il medico che lo sta curando, sei un familiare?" Domanda infine indicandomi.
"N-no ma ha solo noi" dico indicando dietro di me.
"Quale voi? ci sei solo tu qui!" Dice guardandosi intorno.
Mi giro per guardare, non mi hanno seguito non ci sono, di solito Michael sarebbe mi avrebbe seguita, è rimasto dentro con Luke?
Stanno succedendo troppe cose, basta ho capito che non dovevo nascere, ma un attimo di tregua vita maledetta!
"N-no ci sono, nell'altra stanza" balbetto cosce te che non mi avrebbe creduto.
"Senti ragazzina vai via che qui ci sono tanti problemi" dice spingendomi dalla spalla.
"Come ti premetti? Tu non la tocchi! Ce ne andiamo!" Dice Michael prendendomi per il braccio e trascinandomi via io di mia volta prendo la flebo e la trascino via con me.
"Ma, ma io volevo vede.."
"No Blake l'hai sentito quel maniaco mestruato? Non si può" mi annienta subito tagliandomi la frase.
"Maniaco mestruato" ripete Luke ridendo.
Lo seguo ridacchiando ci mettiamo seduti sulle solite sedie e anche Michael infine ride.
"Ma che problemi ha quello? Bah!" Dice battendo le mani sui ginocchi.
"Tanti secondo me dato che deve controllare ogni giorno chi entra e chi esce dalle stanze" dice Luke ridacchiando e dandogli un bacio sulla guancia al che Michael arrossisce.
"Eccolo di nuovo ma come si permette" dice Michael alzandosi con due pugni, è nervoso, troppo nervoso.
Mi alzo anche io e lo seguo.
"Potete vederlo" dice solamente il grande uomo grattandosi la nuca.
"Grazie" gli dico grata per poi sorpassarlo e andare dritta con la mia flebo verso la stanza dove si trova il ragazzo che ha appena perso la vita per colpa mia.
"Ma come grazie?! Non finisce qui" sento sussurrare Michael sicuramente a Luke.
Apro la porta con una mano mentre l'altra trascina la flebo, è ad occhi socchiusi.
"Ashton" dico lievemente sedendomi di fronte a lui.
"Ciao" dice semplicemente sorridendo.
IL. SUO. SORRISO.
"M-mi dispiace è-è tutta colpa mia, i-io veramente non volevo ti giuro, non dovevo andare su quello stupido piano, m-i dispiace" dico balbettando affranta. Sono così stupida.
"Non è colpa tua mi succede spesso" sussurra sorridendo di nuovo.
È così tranquillo.
"Hai quasi perso la vita lo sai?" Dico con le lacrime che mi pizzicano gli occhi.
Annuisce sorridendo ancora.
Fa sorridere anche me, ma cosa sorride?
Mi prende improvvisamente la mano e la stringe debolmente.
O mio dio sto per morire, il che è positivo, molto positivo.
"Ashton grazie a dio stai bene" dice Michael scaraventandosi su di lui.
"Oh Ash ci hai fatto preoccupare mio dio, prova superata amico, sei un grande" dice Luke dall'altra parte del lettino facendogli l'ok con le dita.
È vero ha superato una prova molto dura, sono così fiera di lui non so il perchè.
Le nostre mani sono ancora unite.
"Sei stato forte" dico accarezzandogli la mano con il pollice e guardandolo negli occhi sorridendogli.
Si limita a ricambiare il sorriso.
Perchè non parla?
"Vuoi qualcosa?" Gli offre Michael.
Scuote la testa.
Lo resto a guardare mentre lui osserva la stanza, amo restare a guardarlo senza chiedergli niente, a parte la cosa che non sono una gran parlatrice, anzi.
C'è questo fottuto legame tra me e lui, questa maledetta cosa che ci lega, ma non riesco a capire cos'è.

Spazio autrice
Okay non uccidetemi per il ritardo di questi tre fottuti giorni, ho iniziato il capitolo all'una del 2 gennaio perchè il primo ho dormito tutto il giorno, dato che io e giulia non abbiamo dormito la notte di capodanno mentre le altre due nostre amiche hanno dormito un po'. Ahaahahha nuovo anno inziato a poltrire beneeee!!
Voi cosa avete fatto?
Spero vi piaccia il capitolo anche se è corto e fa schifo.
SCUSATE.
grazie ancora per leggere Smile.
Votate e commentateeee.
Vi voglio bene.
By: Francescaaa🙋❤️
Buon 2015!!🎇

Smile ||Ashton Irwin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora