30°Parte

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Siamo a venerdì, i ragazzi si stanno preparando per la rifinitura, mio padre in questi giorni li ha distrutti, però nemmeno io e Fabrizio siamo stati buoni in palestra e sul campo. Ho finalmente conosciuto Manuel e Aurel i migliori amici di Stephan, e vi assicuro tutti e tre insieme sono una forza della natura, sono riusciti a perdersi appena arrivati in città, Stephan li ha presi ingiro per delle ore e la conclusione è stata che sono dovuta andar a prendere Stephan che si era perso. In questi giorni Stephan è più rilassanto e più sorridente non l'ho mai visto così, mentre sto pensando tutto questo sento delle braccia stringermi la vita, abbasso lo sguardo e capisco subito chi è, <paci... Come mai sei così affettuoso>, sorrido e mi volto verso il mio migliore amico, <lo sono sempre con te Taz>, sto per aprire bocca per mandare a cacare il mio migliore amico ma mio padre mi anticipa, <VOI DUE... CI FOSSE UNA VOLTA CHE NON VI VEDO ABBRACCIATI>, urla mio padre scendendo le scalette per poi entrare in campo insieme agli altri, <a misté ve l'ho detto che non ce la raccontano giusta sti due e voi mi avete risposto sempre che dico sempre minchiate>, brontola Daniele, mio padre posa tutte le sue cose sull'erba del campo e si volta verso Daniele, <NE SONO SEMPRE PIÙ CHE CONVINTO DANIÈ>, urla mio padre, inutile dire che scoppiano tutti a ridere. La rifinitura è durata dalle 15 alle 19, mio padre ha fatto appezzi i ragazzi, erano distrutti, infatti dopo mangiato sono saliti tutti nelle proprie camere per riposare, io rimango ancora un'altro po a parlare con mio padre e gli altri. Sento suonare il mio telefono che è sul tavolo, <Azzurra il telefono>, <Fabri me lo lanci per piacere>, Fabrizio posa i piatti che aveva in mano e fa come gli ho detto, lo ringrazio, mio padre e lo zio mi guardano sconvolti, <Azzurra non sei sana di testa...chi è comunque?>, mi chiede mio padre, <ho imparato dal migliore è Manuel il migliore amico di Stephan... Scusate torno subito>, mi alzo dal divanetto dove ero seduta ed esco fuori per rispondere alla chiamata, <pronto Manuel>, <Azzurra scusa spero di non averti disturbato ma io e Aurel abbiamo chiamato più volte Stephan ma non ci ha risposto e ci siamo un attimo spaventati>, sorrido, <no tranquillo Manuel non mi hai disturbato...comunque penso che Stephan sia crollato a cena non la smetteva di sbagliare... Vuoi che salga a chiamarlo?>, chiedo, <no no tranquilla lascialo dormire era solo per sentirlo come sempre... Allora ti lascio in pace buona notte e ti saluta Aurel>, sorrido, <ok... Grazie Manu ricambia ad Aurel...se serve qualcosa chiamami o mandami un messaggio tranquillamente>, <ok grazie ancora...notte>, <notte anche a voi>, sorrido e chiudo la chiamata, per poi rientrare dentro. La sveglia del mio telefono come sempre mi sveglia, ieri sera siamo rimasti fino a tardi a parlare tutti insieme, mi stiracchio e sorridendo mi alzo dal letto, oggi ho un buon presentimento. Oggi i ragazzi sono tranquilli e concentrati, di solito la mattina ore gara la colazione era un inferno, tra il trio delle meraviglie che non smettevano di fare scherzi, telefoni che non smettevano di squillare il mio era sempre il primo a suonare, poi mio padre che cercava di fare il serio rimproverando il trio ma finiva sempre col ridere e mandarli a cacare. Manca un'ora della partita, siamo appena arrivati allo stadio insieme al Crotone, i ragazzi stanno facendo il solito sopralluogo sul campo, ed io come sempre faccio il solito rito scaramantico, cioè aiutare Stefano nel sistemare tutte le cose per i ragazzi. Sto scendendo in campo a vedere se mia madre e Samu sono arrivati, esco dal tunnel e alzo subito gli occhi muniti di occhiali da sole verso la tribuna dove vedo mia madre, Alice, Ettore, Aurel e Manuel che tiene inbraccio Samu, sorrido ma mancano ancora, Fede, Lucia ed Edo, mia madre fa segno di guardare il mio telefono, lo prendo dalla tasca e vedo che mia madre mi ha scritto un messaggio, <di a papà che Fede Lucia ed Edoardo stanno per arrivare la macchina di Fede li ha mollati>, sorrido e alzo lo sguardo e faccio ok a mia madre che mi manda un bacio, sento una musica alta al massimo arrivare vicino a me che parlo a gesti con Alice, lo so benissimo che è Stephan solo lui ascolta quel genere di musica, <ei tutto ok?>, mi chiede Stephan togliendosi una cuffia, <si tranquillo... Hai visto mio padre gli devo dire che Fede Lucia ed Edo stanno arrivando che la macchina di Fede è morta dinuovo>, <a c'è pure Edoardo... Comunque è lì con Damiano stanno parlando>, sorrido a Stephan, mando un bacio in tribuna e vado verso mio padre. Mio padre ha fatto il solito discorso di incoraggiamento ai ragazzi, Stephan è partito titolare e ancora mio padre non lo ha sostituito, fosse era questo il buon presentiamo che avevo stamattina, sono seduta come sempre vicino a Stefano su una panchina di lato alla panchina dei ragazzi, preferisco mille volte seguire la partita con vicino Stefano che mi fa il radiocomando che seduta in panchina e avere le orecchie doloranti per quanto gridino mio padre e lo zio Damiano, vedo gli occhi di Stefano accendersi come dei fare di un'auto, sposto subito i miei sul campo, Stephan ha appena segnato, ha appena fatto il suo primo gol con la Roma, io e Stefano ma anche tutti gli altri seduti ci alziamo ad esultare, Stephan evita tutti e corre verso mio padre che lo aspetta sorridendo per poi abbracciarlo, Stephan sta per tornare in campo ma ci ripensa e corre verso me e Stefano, abbraccia prima me e poi Stefano e gli bacia la testa, ricevendo un calcio da Stefano che ride. La partita è finita da quasi 10 minuti, i ragazzi hanno giocato benissimo e hanno vinto regalando una serata perfetta a tutti noi soprattutto mio padre. Sto aspettando Stephan e i ragazzi per andare a casa nostra per mangiare i pancake che avevo promesso ai ragazzi a fine primo tempo, sto parlando con la mia famiglia e gli altri miei amici quando vedo Samu sorridere, mi volto verso la direzione dove il mio fratellino stava guardando e vedo arrivare mio padre tutto felice, <Azzurra vedo che sorridi... L'ha presa bene amore mia la notizia>, guardo prima mio padre e poi mia madre, <che non tizia... Papà>, mia madre fulmina mio padre, <Edera... Ha scelto di frequentare scienze della comunicazione l'università e ha scelto proprio qui e non ha trovato e pensavamo insieme a zia che tu la potresti mettere in mansarda così tu e Stephan e anche loro due starete in pace>, <Edera lasciarmi in pace... Si come no... Avete già deciso quindi... Quando dovrebbe arrivare la pianta velenosa così mi preparo mentalmente?>, chiedo facendo ridere tutti, <domani in mattinata>, <aaaaa lo dite tu e papà a Stephan>, i miei ridono, <dirmi cosa>, sento la voce di Stephan alle mie spalle, <la pianta cioè Edera abiterà per poco con voi ha scelto di iniziare l'università di scienze della comunicazione>, <mi viene da piacere solo a pensare che sarà in giro per casa ad urlare perché non parla lei urla... Azzurra ho bisogno dei tuoi pancake per metabolizzare la notizia>, scoppiamo a ridere ridere tutti. Finalmente arrivano anche gli altri e possiamo andare a casa nostra per mangiare i pancake tutti insieme.

Casa è dove ci sei tu (Stephan El Shaarawy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora