4°Parte

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Sono settimane, da quando abbiamo avuto quella conversazione, che Stephan mi risponde con semplici si e no alle domande che gli faccio, se lui è in cucina e io entro li lui la cambia, così come le altre camere della casa, questo succede anche quando siamo a Trigoria si limita solo a rispettare agli ordini che mio padre gli dà. Ho chiesto a Manuel, suo fratello, come potevo almeno farlo parlare, mi ha detto della passione che Stephan ha per il biliardo, ne ho comprato uno e montato insieme a Matteo e Fede nella veranda in giardino, ma nemmeno quello ha funzionato. Oggi si parte per la turnèe che durerà 8 giorni, quest'anno parto anch'io con i ragazzi, Fabrizio è rimasto a Roma insieme a Momo che aveva dei problemi con il visto se non sbaglio. Mio padre ha convocato tutta la squadra escluso Momo, Stephan ha cambiato ora non si limita a rispondere con si o no ma ha anche aggiunto ok e va bene, ne ha aggiunte due è già un passo avanti. Siamo saliti in aereo, vicino a me non c'è nessuno come avevo chiesto ai ragazzi giorni fa in spoiatoio, posso studiare al computer tranquillamente durante le 8 ore di volo che ci aspettano per arrivare a Boston. Appena decollati accendo il mio PC, inserisco le cuffiette nel telefono e incomincio a studiare. Stranamente il mio piano sta durando da 3 ore, e la cosa mi stupisce conoscendo i ragazzi e quello che combinano durante i viaggi per le trasferte, tutto quello che pensavo svanisce quando mi sento togliere una cuffietta, alzo gli occhi, <Ale mi stavo stupendo che ancora qualcuno non si era seduto... Che succede dimmi? >, chiedo al mio amico che mi guarda, <a me non succede nulla a te e a Stephan sta succedendo qualcosa da settimane ormai e non mi dire che non è successo nulla perché non è vero i gemelli non sono bravi a mentire... Quindi>, Ale non ha tanto torto su Matteo e Fede non riescono a mentire nemmeno se ci provano con tutte le loro forze, < Stephan si è arrabbiato>, <perché? >, <per Giovanni e ha le sue ragioni>, <ALLORA È SCEMO>, <abbassa la voce  idiota... Che peggiori ancora di più le cose>, alzo lo sguardo e incrocio quello di Stephan, che sospira per poi rimettersi le cuffiette, <scusa mi era salito il sangue alla testa... Perché si è arrabbiato quello scemo?>, <il giorno che Emiliano gli ha tirato il pugno là sera siamo andati per modo di dire a cena dai miei... Federico mio fratello che non riesce a stare zitto ha fatto una battuta a Stephan che non ricordo ma nel mezzo c'era il discorso dell'abitare insieme mia madre non sapeva nulla e mi ha chiesto con una scusa di entrare dentro ad aiutarla con la cena... Eravamo in cucina mia madre mi stava facendo la romanzina sul fatto che avrei dovuto dire a Stephan di Giovanni come lui ha fatto con il suo passato... Ad un certo punto abbiamo sentito un rumore pensavo fosse Fede che faceva lo spione come sempre ma invece era Stephan che aveva sentito mia madre... È uscito da casa dei miei ho provato a fermarlo ma  ho peggiorato le cose... Mi ha detto che si fidava di me dopo anni e si sentiva molto incolpa per il motivo che io potessi passare come l'amica del drogato perché questo è lui agli occhi degli altri e che sarebbe rimasto ad abitare con me per non disubidire agli ordini di mio padre e poi se n'è andato>, Alessandro non sa che dire, <perché non  hai detto nulla né a me e né ad Ilaria prima e hai aspettato settimana per raccontarmelo?>, <perché Ale tu e Ila avete già Penelope non volevo assillavi con le mie cose... Mi hanno aiutato Matteo e Fede>, <ma non dire stronzate Azzù per favore... Sei importante per entrambi e sei la zia di Penelope quindi non assillavi... Poi si vede che fanno schifo i gemelli>, sorrido, <Alessandro non dire o fare nulla sai come sono gli altri soprattutto Dani, Radja e Francè>, <non dico nulla tranquilla... Ma vedere un film come tutti gli altri invece di studiare no Azzù>, rido insieme al mio amico, <ok dai... Decidi  tu cosa vedere film o serie... Tieni le cuffiette>, Alessandro mi guarda stupido, <non me lo faccio ripetere due volte>, rido.  Dopo 8 ore di volo, finalmente siamo atterrati negli USA a Boston, aspettiamo i nostri bagagli per poi andare finalmente in hotel a riposare forse Boston è 6 ore indietro rispetto all'Italia. Stiamo aspettando nella hall dell'albergo che ci ospiterà fino al 30 luglio, <terra chiama Azzurra pronto...Azzù>, sento la voce di Daniele che riporta alla normalità, <a Daniè che c'è...ma non sei stanco?>, <stai cambiando discorso poi indago... comunque siamo nello stesso piano insieme ad Ale, Radja, Francè, Stephan e i gemelli... Chi è Matteo aiuto>, rido per l'ultima cosa che ha detto insieme ai ragazzi che erano lì con noi, <altro aiuto guarda i tatuaggi>, <ma che cazz...spiegami ora però mentre saliamo>, ridiamo, prendo le chiavi dalla signorina, i miei bagagli saluto mio padre e salgo insieme ai ragazzi al nostro piano. < Vai spiega mi so messo comodo>, ridiamo, < sei un cretino di prima categoria Daniè...comunque guarda gli avambracci per i tatuaggi... a parte gli orologi quando li hanno messi Fede ha entrambi gli avambracci tatuati mentre Matteo a solo il sinistro tutto tatuato...semplice>, il silenzio cala sull'ascensore, <mi è venuto mal di testa Azzurra ho paura di te>, scoppiamo a ridere, <invece a me è servito>, non ci credo Stephan ha aggiunto altre parole, lo guardo stupita, i gemelli mi guardano e guardano loro, <a Ste ma per te è diverso ci abiti e la senti studiare>, si come no Dani, <siamo arrivati scendete e subito in camera... domani mattina mio padre ha messo la sveglia alle 7 provate a dormire...Radja questo era per te>, ridiamo, <caro mio ti ha zittito>, adoro i ragazzi, < dai tutti a nanna...gemelli voi soprattutto>, <agli ordini>, mi rispondono tutti in coro, sorrido. I ragazzi sono ognuno nelle proprie camere, mentre io no, sono ancora fuori dalla porta non riesco ad aprire con questa dannata chiave magnetica, < chienne chienne comment cette putain de porte ouvre-t-elle mais qu'est-ce que c'est>, impreco in francese, ma perché ogni volta devo passare delle ore fuori dalla porta. Sento una porta di una camera aprirsi, ecco Azzurra complimenti ora avrai svegliato le altre persone che soggiornano in hotel complimenti, cerco di fare finta di nulla, <Azzurra sei tu...che succede?>, ecco solo Stephan mi mancava, sospiro e sposto il mio sguardo dalla maniglia della porta a Stephan che è sulla porta della camera sua e di Daniele, ecco era meglio tenere lo sguardo sulla maniglia della porta, Stephan è addosso nudo, Azzurra non fare la sedicenne hai ventiquattro anni, <nulla di che Stephan torna a dormire e scusa se ti ho svegliato>, <Azzurra...non riesci ad aprire la porta vero? Sono settimane che abito insieme a te e ho capito che se parli in francese hai qualcosa che non va...quindi dammi la chiave>, Stephan si avvicina a me, prende la chiave che tenevo in mano e la inserisce nella fessura, e subito dopo si sente il suono dell'apertura della porta, <putain>, Stephan mi guarda, <cosa c'è ora che non va hai parlato di nuovo in francese>, lo guardo, a cosa c'è che non va non sono io quella che non mi parla da settimane, evito di dire quello che ho appena pensato, sospiro, <nulla torna a dormire>, Stephan sta per rispondere ma Daniele esce dalla camera, <a o voi due non potete stare lontani>, <Daniele squallida ma molto...mi ha solo aiutato con la chiave della porta della camera i soliti problemi con la chiave... buona notte ci vediamo domani>, non aspetto la loro risposta ed entro nella mia camera e chiudo la porta alle mie spalle.

Casa è dove ci sei tu (Stephan El Shaarawy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora