8° Parte

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La sveglia tra un'ora sveglierà tutti tranne me e Stephan, che non abbiamo affatto chiuso occhio, abbiamo incominciato una serie tv nel frattempo, non immaginavo avessimo gli stessi gusti per le serie tv, ci piace ad entrambi il genere thriller, la serie tv è Pretty little liars, l'ho lasciata scegliere a Stephan. <Azzù... Ti ho tenuta sveglia tutta la notte... Scusa>, sento Stephan, metto in pausa l'episodio e mi volto per guardarlo, <Stephan sarà la millesima volta che me lo dici e la risposta è sempre quella di non rompere... La schiena?>, chiedo, <potevo stare meglio e pensare che quando prende a Manuel lo prendo pure ingiro>, sorrido, <devo andare in bagno mi puoi aiutare... Ti prego>, ridendo mi alzo dal letto e faccio il giro per arrivare dal lato di Stephan, <dammi la mano>, Stephan sorride e stringe la sua mano alla mia. Accompagno Stephan in bagno e lo aspetto dietro la porta, sento il telefono della stanza squillare, la sveglia, mi avvicino al telefono che è sul comodi e alzo la cornetta per farla smettere, <AZZURRA TUTTO BENE? >, urla Stephan dal bagno, <SI STE TRANQUILLO... ORA CHIAMO MIO PADRE>, <OK... mi dai una mano prima>, Stephan apre la porta, <o vero mi ero già scordato della tua lentezza che nemmeno nonna Erminia che ha 87 è più lenta dico davvero e ha dei problemi di età ma cammina più veloce...dai dammi la mano>, rido, <scopro nuove cose di te... Ora so che hai una nonna di nome Erminia che è più veloce di me bello>, ridiamo entrambi. Fatto coricare Stephan, prendo il mio telefono e chiamo mio padre. Clicco sull'icona col nome di mio padre che risponde subito, <Azzurra che succede?>, sorrido, <Papà sto bene non abbiamo dormito... Stephan è bloccato... Ha il colpo della strega... Potresti salire insieme a Filippo siamo nella mia camera>, <ha passato la notte con te? >, sorridiamo <papà... Lo chiami per favore comunque sei in vivavoce>, sento ridere mio padre dall'altra parte del telefono, <non ho detto nulla di che comunque arriviamo>, <grazie mister>, <di nulla El Shaarawy>, chiudo la chiamata e aspettiamo che mio padre e Filippo arrivino. Bussano alla mia porta, <ARRIVO>, urlo alzandomi dal letto, <buongiorno che faccia stravolta che hai>, <Filippo spiritoso... Entrate Stephan è sul letto>, mio padre e Filippo si guardano e sorrido, <buongiorno... El Shaarawy la tua faccia è più stravolta di quella di Azzurra... Avete fatto nottata? >, Stephan mi guarda, <Filippo spirito hai dormito bene noi no quindi>, <chiedo venia... Stephan voltati così vedo cos'è>, <ok... Azzurra ti prego>, mio padre sorride, <arrivo>, mi avvicino a Stephan e lo aiuto ad alzarsi, <ottimo... Ha ragione Azzurra hai il colpo della straga... Mister 2/3 a riposo>, <non servono ce la faccio guardate>, ecco il bambino che non fa mai quello che gli si dice che è in lui, Stephan si alza all'improvviso dal letto, la sua faccia dice tutto, <Stephan non fare lo scemo tornati a coricare e non voglio sentire niente>, Stephan alza il pollice, <Azzù e meglio che tu rimani qui in hotel con lui se tuo padre è d'accordo>, Filippo guarda mio padre, <ha ragione Filippo... Così Stephan non avrà altri colpi di genio come prima>, mio padre ride, <ok... Filippo cosa devo fare?>, chiedo, <dovrebbe mettere qualcosa di caldo... In camera ho una cintura termica... Scendete a fare colazione e la passate a prendere>, <ok... Stephan su dai>, mi volto vero Stephan, <cinque minuti solo cinque... Il mio colpo di genio mi ha fatto tornare il dolore di ieri sera>, io, mio padre e Filippo ridiamo, <Stephan io rimango della stessa idea il karma...comunque ok cinque minuti>, <ok vi aspettiamo sotto... Stephan ti conviene fare quello che ti dice lei perché sennò sono cavoli>, <spiritoso papà... Ora fuori entrambi ci vediamo dopo>, mio padre e Filippo escono dalla mia camera, chiudo la porta e mi volto verso Stephan che era ancora sul mio letto, <mi sono fatto ancora più male di quello che provavo da ieri... Per favore la prossima volta che avrò altri colpi di genio come quello di prima ti prego dammi botte>, mi avvicino a Stephan, <aspetta ripeti che ti registro>, tiro il mio telefono dalla tasca dei pantaloni, <aiutami ad alzare spiritosa che ho fame>, ridendo aiuto Stephan ad alzarsi dal letto, per poi uscire dalla mia camera per scendere a fare colazione. Arrivati al piano di sotto, tengo Stephan per mano per aiutarlo, i ragazzi che erano seduti sui divanetti all'entrata si bloccano e ci guardano, <mi sono perso qualcosa?>, ci chiede Wojciech arrivando alle nostre spalle, <perché devi fare sempre il cretino tu? Non vedi che va a uno allora nonna Erminia è più veloce come sai>, Wojciech scoppia a ridere, <finalmente siete scesi...ho sentito nominare nonna Erminia>, fa l'entrata del secolo mio padre, scoppio a ridere, <l'ho nominata io perché Wojciech faceva battute>, mio padre ride, <scusate ci sono anch'io e ho mal di schiena>, o Stephan, <colpa mia>, si giustifica Wojciech alzando le mani per chiedere scusa, <ha ragione Stephan non gli fa tanto bene stare fermo in piedi su entriamo a fare colazione che poi dobbiamo andare a lavorare>, appena mio padre finisce la frase tutti i ragazzi scattano in piedi ed entrano nella sala, <grazie mister>, mio padre sorride e mi aiuta con la porta. <Azzurra non vieni con noi?>, mi chiede Matteo prima di sedersi al nostro tavolo, <no pici... mio padre e Filippo mi hanno consigliato di stare in hotel a badare a Stephan>, i miei amici sorridono e continuano a mangiare. <A Stephanino te raccomando>, ridiamo, <Daniele stai facendo tardi evapora e fai attenzione soprattutto a Matteo>, <si tranquilla.... Mattè hai il coso con te?>, <si Daniè c'è l'ho l'inalatore>, ride Matteo, <ok tutti sul pullman...veloci...Azzurra tieni la fascia...aiutalo e tienilo sotto controllo>, prendo la fascia da mio padre, <si papà tranquillo>, mio padre sorride e poi esce insieme agli altri dall'hotel diretti al pullman che li porterà al campo di allenamento. <Finalmente il letto non ce la facevo più>, <Stephan hai una soglia del dolore molto bassa...dai coricati piano piano sul letto io mi cambio la maglia e arrivo>, Stephan mi sorride e piano piano si corica, mi avvicino alla mia valigia prendo una maglietta e vado in bagno per cambiarmi. <Eccomi...cosa vuoi fare? A la cintura ti devo mettere... alzati cosi la metto>, Stephan mi sorride e piano piano si alza, prendo la cintura che era appoggiata sulla poltrona davanti al letto e mi avvicino a lui, Stephan si alza la maglietta, rimango ferma a guardare i suoi addominali, settimane che lo conosco e ci abito pure insieme, ed è la prima volta che noto il suo fisico, mi scuoto da quei pensieri e metto la cintura a Stephan per poi aiutarlo a coricarsi. <Cosa vuoi fare?>, chiedo una volta seduta sul letto vicino a Stephan, <io cerco qualcosa da vedere in tv e tu studi stai già sprecando del tempo per badare a me e questo non mi va>, sorrido, <ok mi passi il pc che è vicino a te>, Stephan mi guarda, <che sei spiritosa>, <grazie onestamente me lo dicono in tanti>, scoppiamo a ridere, faccio quello che la mente mi dice, cioè si non fare il giro per prendere il mio pc ma di sporgermi su Stephan, sto per tornare a sedere per bene, quando la mano di Stephan mi blocca, lo guardo dritto negli occhi, <Ste>, l'unica cosa che esce dalla mia bocca, sono imbambolata a guardare i suoi occhi, <non ti fare male...l'unica cosa che non vorrei che accadesse soprattutto a te>, ci guardiamo ancora fino a quando il mio pc non emette un suono, sposto velocemente i miei occhi da quelli di Stephan per vedere chi fosse, mia madre quella donna la amo, torno a sedermi per bene sul letto di lato a Stephan e rispondo a mia madre, <Tamara buongiorno>, rido insieme a Stephan, <come sei spiritosa questa mattina... ma non sei con gli altri?>, <no mamma sono rimasta in hotel>, mia madre sbianca, <come mai sei rimasta in hotel? Stai bene? Hai mangiato qualcosa che non dovevi mangiare?>, ridiamo, <mamma ferma sto bene... Stephan ha il colpo della strega e papà e Filippo mi hanno consigliato di badare a lui perché stamattina ha avuto il colpo di genio di alzarsi velocemente e dopo si è lamentato che aveva più dolore di prima>, mia madre scoppia a ridere, <che genio>, rido, <grazie signora>, mia madre si ferma nel ridere e mi guarda, ridendo giro il mio pc verso Stephan, <ciao Stephan è bello vederti Azzurra dirmi che non eri sola prima no...poi seriamente siete solo tu e lui...non c'è anche Matteo vicino vero>, mia madre ride, Stephan mi guarda, <mamma buona giornata baciami quei due a dopo>, <cambia discorso ok a dopo ciao Stephan>, mia madre sorride prima di chiudere la chiamata. Mi volto verso Stephan mi guarda ancora, <che c'è che non va?>, chiedo, <nulla...cioè tra te e Matteo c'è qualcosa lo so non sono affari miei ma non vorrei essere un problema>, scoppio a ridere, <ma che hai capito...io e Matteo siamo solo amici...mi è stato vicino quando Giovanni è morto e mia madre ha inventato che io non sto nella stessa stanza con un altro ragazzo che non sia Matteo>, Stephan ride, <devo smettere di dire quello che mi passa per la mente>, scoppiamo a ridere. Sono ore ormai che siamo chiusi nella mia camera, Stephan ride mentre si guarda i Jefferson, io sono a buon punto con lo studio, tutto era tranquillo prima di sentire bussare alla mia porta, <AZZURRAAAAAA>, ed ecco che la tranquillità che c'era svanisce, i ragazzi sono tornati, <ALESSANDROOO>, urlo alzandomi dal letto per andare ad aprire la porta, Stephan ride, <finalmente...noi abbiamo sgobbato mentre voi tutti tranquilli a non fare nulla soprattutto quel tizio coricato sul tuo letto>, Stephan ride, <lui non ha fatto veramente nulla solo che ridere con i Jefferson io invece ho studiato>, <immaginavo... mi manda tuo padre scendete a pranzare>, <ok arriviamo...Stephan su alzati non hai sentito>, rido, <Azzurra la smetti e ho sentito...dammi una mano>, Alessandro ridendo entra nella mia camera e mi aiuta con Stephan, <Ste alza la maglietta che tolgo la cintura>, Alessandro si blocca, <mi sento il terzo incomodo>, <Alessandro smettila deficiente... ha la cintura termica sul basso schiena per alleviare il dolore...idiota>, <non ho detto niente... Su scendiamo prima che Matteo si mangi tutto>, ridiamo tutti e tre, e usciamo dalla mia camera. <Eccoli ora possiamo mangiare finalmente>, <come sei spiritoso Matteouccio...a tu saluta mia madre>, <Tamaraaaa appena torniamo a Roma passo a rompergli le scatole>, ridiamo, <non ti sopporterei pure in casa mia... È pronto il pranzo su>, sorridiamo e seguiamo mio padre nella stanza. Finito il pranzo mio padre ha lasciato il pomeriggio libero ai ragazzi per poi partecipare tranquillamente in serata per Saint Louis, i miei amici hanno deciso di restare in hotel ma no nelle camere ma al piano di sotto nella piscina, Stephan rimane al piano di sotto con gli altri mentre io salgo nella mia camera a mettermi un paio di pantalonci e il pezzo di sopra del costume che ho portato conoscendo i miei amici, indosso una maglietta a caso, prendo il mio telefono il libro di letteratura, il blocchetto, la matita e la tessera della mia camera per poi uscire e raggiungere i miei amici. Matteo ride appena mi vede uscire dall'ascensore, <ma la parola rilassamento non la conosci vero?>, <Pici non rompere se non sai esiste una parola chiamata esame cioè farmi un mega culo>, ridiamo entrambi per poi raggiungere gli altri che erano in piscina. <Azzurra finalmente... Ti prego salvami da questi>, Stephan mi guarda mentre si avvicina a me lentamente, sorrido, <ragazzi non lo fate sforzare che si fa più male... Ste vieni qua e siediti>, prendo Stephan per il braccio per farlo sedere sulla sdraio vicina a noi, Stephan mi sorride e si sistema sulla sdraio. Il lato positivo di questo pomeriggio in piscina è che sono quasi alla fine del mio lavoro di studio. <Ragazzi avete visto mia figlia per caso?>, chiede mio padre uscendo nella piscina dove ci trovavamo noi, i ragazzi ridendo si voltano e mi indicano, <o Azzurra non potevi rispondere... Comunque è quasi ora salite nelle vostre camere sistemate tutto e controllate se avete tutto scendete a cenare e poi si parte per Saint Louis... Veloci per modo di dire Stephan>, ridiamo e ci alziamo raccogliamo tutte le nostre cose per poi salire nelle nostre camere a cambiarci e sistemare le nostre cose.

Casa è dove ci sei tu (Stephan El Shaarawy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora