17°Parte

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Sento un rumore, ma soprattutto un dolore alla schiena aprono piano piano gli occhi e mi ritrovo davanti Alessandro, <che ci fai te nella mia camera?>, chiedo ancora mezza addormentata, <è lunedì e come ogni lunedì sono passato a svegliarti dopo che porto Penelope all'asilo e poi non sono nella tua stanza ma nel tuo soggiorno dove tu e ciop vi siete addormentati insieme a Samu>, apro di colpo gli occhi e guardo il mio migliore amico, poi mi volto nella direzione dove ci dovrebbero essere Samu e Stephan, e ci sono, allora Alessandro non mi stava prendendo in giro, mi stiracchio e piano piano mi alzo e sveglio Stephan, che all'inizio non capisce nulla come me ma poi si ricorda. Sto preparando la colazione, per me Stephan Samu e per Ale, Stephan è al piano di sopra con Samu, che ha voluto lui ad aiutarlo a cambiarsi. Alessandro è seduto al bancone della cucina, <Azzù mi racconti cos'è successo ieri sera sono pur sempre il tuo migliore amico>, mi prega Alessandro per l'ennesima volta Alessandro, <Ale te l'ho detto già cosa è successo ieri sera sei te che vedi sempre altro>, ripeto per la millesima volta, <sarà ma non so sento che qualcosa sta cambiando>, lo fulmino con lo sguardo, <tu non stai bene con la testa Ale te l'ho detto più di una volta... STE SAMU LA COLAZIONE È PRONTA>, urlo per farmi sentire da loro.Finita la colazione, Alessandro mi accompagna in università, dove mi aspettano delle ore infernali di letteratura e poesia portoghese, menomale che Alice ha lo stesso orario di lezioni delle mie. Finalmente arriva l'ora di pranzo, lunedì di ravioli, come dice Ilenia addorooo, sorridendo esco dalla stanza dove fino a pochi secondi fa stavo studiando, e raggiungo Ali al nostro bancone come lo chiama lei. <Perché hai quel sorriso stampato sulla faccia che hai combinato?>, mi chiede la mia migliore amica, <ma perché quando sono felice o sorrido devo per forza aver combinato qualcosa comunque non ho combinato nulla sorridevo pensando ad Ilenia che dice addorooo ai ravioli>, la mia migliore amica scoppia a ridere. Incominciamo a mangiare e come immaginavo Ale ha mandato un messaggio ad Alice per raccontargli tutto, che pettegolo che è, <cambiamo discorso prima che tu mi uccida davanti a tutti... siamo d'accordo che dopo che usciamo dall'università andiamo a fare un giro al centro commerciale?>, mi chiede Alice, <si certo te l'ho detto devo passare a prendermi quel paio di scarpe me le sogno pure di notte... A viene anche Stephan che ieri sera il suo carica batterie è morto>, Alice mi sta per rispondere, ma il mio telefono incomincia a suonare, <si parla del diavolo>, faccio la linguaccia alla mia migliore amica e rispondo al telefono, <Ste tutto apposto con Samu ti ha fatto uscire pazzo?>, sento Stephan ridere, <no tranquilla stiamo aspettando che la pasta sia pronta per mangiarcela tutta ti ho chiamato per dirti che ti passo a prendere io dopo che Samu si sveglia lo riaccompagno dai tuoi e passo a prenderti va bene?>, mi chiede, <si Ste va bene l'indirizzo dell'università lo conosci>, <ok ti lascio mangiare e vado da Samu a dopo>, <a dopo Ste>, chiudo la chiamata e  mi ritrovo lo sguardo di Alice su di me, <continua a mangiare scema>, Alice ride, finito di pranzare torniamo nelle nostre aule, dandoci appuntamento a lezioni finite. Finalmente le lezioni infernali sono finite, sto aspettando Alice, sono passata prima di uscire nella sua aula e stava litigando con il suo professore preferito e ho evitato, sento suonare il clacson di un'auto, alzo lo guardo e vedo Ettore, mi avvicino a lui, <Etti Ali sta litigando come sempre col professore... Stavo aspettando te e il mio coinquilino>, a dire coinquilino Ettore mi guarda, <aspetta che il tuo che ma dai nessuno mi dice niente>, ecco perché lui è Alice sono fatti per stare insieme, <Etti lui>, indico Stephan che è appena arrivato e sta posteggiando, il mio amico guarda me e poi Stephan che si sta avvicinando a noi, <scusate il ritardo ma ho dovuto promettere a Samu che non me ne sarei andato e che avrei cucinato ancora per voi a prima che mi dimentico tua madre dice di prendere il regalo per tua cugina e di non prontolare>, sbuffo, uffa perché devo prenderlo per forza io il regalo di compleanno alla velenosa, mia cugina fa il compleanno la settimana prossima e si presentano qua tutta la famiglia Spalletti, a comunque mia cugina si chiama Edera e io l'ho sempre chiamata velenosa, che sono spiritosa, guado Ettore, <Etti te sempre norma gli devo fare pure il regalo a quella pianta velenosa non basta che la dovrò sopportare per settimane vuole pure il regalo>, sbuffo, <amico mio mi dispiace per te che ci abiti insieme ti assicuro la conosco da anni e la sua pazzia peggiora giorno dopo giorno>, Ettore ride insieme a Stephan, <me ne sono accorto... Ma Alì dov'è?>, ci chiede, <non so amico se essere preoccupato perché litiga col suo professore sempre o altro>, risponde Ettore ridendo, <a Stephan comunque lui è Ettore il fidanzato di Ali>, appena finisco la frase Stephan sbianca, <oi Ste stai bene sei sbiancato all'improvviso>, mi preoccupo avvicinandomi a lui, <si sto bene... Ettore scusami non la volevo chiamare Ali>, io basita ho un'altro Mattia davanti, Ettore ride, <ma va fanculo Ste mi sono spaventata >, Stephan sorride e mi tira a lui e mi abbraccia, <u che mi sono persa>, eccola finalmente arriva Alice, <sia benedetto il cielo amore... Possiamo andare Taz vieni con Stephan vero>, scuoto la testa e andiamo verso le auto. Durante il tragitto dall'università al centro commerciale, io e Stephan cantiamo come dei pazzi, ci piacciono più o meno gli stessi generi musicali, <a Ste hai detto a mio padre che saremmo andati al centro commerciale?>, chiedo, sapendo che i giocatori se avvistati in compagnia di una ragazza scatta subito il gossip. <si mi ha dato i suoi occhiali da sole e mi ha minacciato di non toglierli e se lo facevo mi uccideva con le sue mani>, ridiamo entrambi conoscendo mio padre. Arrivati al centro commerciale, Stephan e Ettore posteggiano nei parcheggi sotterranei, per poi salire al piano superiore, <io sono scioccata comunque>, brontola all'improvviso Alice, <di che brontolona?>, chiedo facendo ridere gli altri, <il mio amico professore non si smentisce mai poi è una grandissima merda>, quando mai Alice non è arrabbiata con quel professore, <perché mio amore?>, chiede Ettore uscendo dall'ascensore, <si lamenta che non sto mai attenta due coglioni si lamenta sempre ma un esame di coscienza non se lo fa mai se parte il discorso da lontano ecco che una certa due giganteschi e mostruosi coglioni... Ste non sono gli occhiali di zio Luci?>, ecco questa è Alice fa un discorso ma non lo finisce perché passa ad un altro, <spero che tu non glielo abbia detto... si sono di zio Luci gli occhiali pettegola>, ridiamo, Alice si finge offesa per poi mandarmi a fanculo. <ma te non hai abbastanza scarpe sportive?>, mi chiede Stephan, ci siamo divisi, Stephan è con me, mentre Ali e Etti sono in non so che negozio, Ali aveva visto un vestito e ha trascinato il poverino di Ettore, <come scusa...io ho troppe scarpe sportive... ti ricordo che abbiamo impiegato un giorno intero per sistemare tutte le tue scarpe>, appena finisco la frase Stephan scoppia a ridere, contagiando anche me. Sento il mio telefono suonare, appoggio la tazzina del caffè che stavo bevendo insieme ai miei amici nel bar del centro commerciale, cerco il telefono nella borsa, lo trovo, mio padre mi sta chiamando, incomincio a farmi mille paranoie, rispondo velocemente, <papà tutto ok?>, chiedo preoccupata, <si tranquilla stiamo bene... vi hanno fotografato a te e Stephan soli, vai a vedere su internet...non dare i numeri per quello che hanno scritto noi sappiamo la verità prima di tornare a casa passate da noi cenate qui>, <ok papà ora leggo>, chiudo la chiamata, i miei amici mi guardano preoccupati, <tutto ok?>, mi chiede Stephan vedendomi preoccupata, <no non va bene...ci hanno fotografato insieme e scritto delle grandiose e gigantesche minchiate>, giro il mio telefono verso Stephan, < paparazzati insieme Stephan El Shaarawy nuovo attaccante della Roma e Azzurra Spalletti si avete capito bene il cognome della ragazza è la prima di tre figli dell'allenatore proprio della Roma, la ragazza anni fa è stata per lungo tempo in ospedale dopo un'incidente stradale dove ha perso la vita il suo fidanzato Azzurra sarà tornata a sorridere e ad uscire col giocatore che il padre allena fonti vicine ci dicono anche che i due stanno sempre insieme e abitano anche insieme commenti?>, legge Stephan. Appena finisce di leggere si volta verso me, io guardo Alice, <fonti vicine un corno Emiliano l'unico estraneo a saperlo che pezzo di merda>, sospiro, <non mi è sempre piaciuto quel ragazzo ve l'ho detto... Taz sta tranquilla le solite minchiate noi sappiamo la verità...andiamo via?>, mi chiede Ettore, <vi voglio bene no che parlino devono fare qualcosa e il caro Emiliano speri solo di non incontrarmi mai perché la sua faccina si trasformerà>, i miei amici scoppiano a ridere, devono parlare che parlino pure, la penso così io. Torniamo a fare spese pazze, ridendo e scherzando tutti insieme. Salutiamo Alice e Emiliano, per poi salire in auto diretti a casa dei miei genitori che ci stavano aspettando per cenare tutti insieme. Manuel il fratello di Stephan, ci ha detto che è riuscito a far togliere quella foto e che la persona che ha scattato la foto è la stessa che sarebbe vicino a noi cioè un certo Emiliano, ecco che quello che ho detto appena lo vedrò succederà. Arriviamo a casa dei miei genitori, suoniamo ed entriamo, <Stephan ti vedo scioccato Azzurra ha comprato altre scarpe e magliette immagino?>, chiede mio padre ridendo, appena ci vede arrivare in casa, <allora non sono l'unico a dire che ha troppe scarpe mister>, ma guarda sti due, menomale che mia madre arriva per aiutarmi, <ma che siete spiritosi maschi...noi femmine abbiamo bisogno di scarpe... muti e sedetevi al tavolo in giardino entrambi...Azzurrina mi aiuti per piacere>, mio padre e Stephan ridendo escono in giardino, <seriamente Azzurrina...non lo fare più è orrendo come nome>, rido entrando in cucina, mia madre ride, <aiutami brontolona>, sorrido, <ma Ciccione e Samu?>, chiedo, <Federico è fuori con Lucia Samu è da un amichetto e stranamente non mi ha ancora chiamato per chiedere se può dormire lì>, appena mia madre finisce la frase il suo telefono squilla, <dicevi... è Beatrice immagino sia da Flavio>, <immagini bene passami il mio telefono e porta le cose al tavolo per piacere figlia mia>, ridendo passo il telefono a mia madre che mi da una botta sul sedere, continuando a ridere esco in giardino a portare le cose da mangiare. <Tua madre?>, mi chiede mio padre vedendomi arrivare, sto per rispondere ma mia madre mi anticipa, <tuo figlio rimane a dormire fuori>, mio padre guarda mia madre, <quando mai Federico dorme a casa ormai sono dell'idea che l'abbia presa per un albergo>, mia madre ride, <sto parlando di Samuele comunque>, mio padre scoppia a ridere. A cena finita, aiuto mia madre a sistemare tutto, mentre mio padre e Stephan continuano a parlare di calcio e del Cagliari soprattutto, speriamo che non spari qualche cavolata e che non spari la mia amicizia con Luca Ceppitellli, neo capitano del Cagliari, siamo cresciuti insieme, i suoi nonni abitavano nel nostro stesso palazzo ad Empoli. <AMORE MIO VIENI UN'ATTIMO?>, urla mio padre, mia madre mi guarda, <ARRIVO NON GRIDARE>, urlo ridendo, <che c'è?>, chiedo arrivando in giardino, <ma senti>, ecco quando mio padre incomincia un ma senti, mi deve chiedere qualcosa, lo guardo, <ma Luchino gioca nel Cagliari vero?>, mi chiede sorridendo, ecco che lo sapevo, <si è riuscito a diventare il capitano come ti diceva quando era piccolo>, mio padre sorride, <che ti sta passando per la tua mente folle>, <nulla>, <sicuro e io sono la regina di Inghilterra spara il rospo amico>, Stephan che stava bevendo incomincia a tossire, mio padre lo guarda io rido, <niente solo che so come gioca quindi meglio>, lo guado, <povero Luca...Ste è tardo meglio tornare a casa che dobbiamo sistemare tutto e di sicuro si farà più tardi e domani mattina il Luci ha messo doppia seduta>, Stephan sconsolato si alza dalla poltrona saluta mio madre con un salve mister, mio padre lo fulmina con lo sguardo sempre, gli avrà detto mille volte di chiamarlo Luciano, sia fuori dal campo di allenamento che quello di gioco, ma è tutta fatica sprecata. Salutiamo anche mia madre e i due cagnolini pazzi, per poi uscire per tornare a casa.

Casa è dove ci sei tu (Stephan El Shaarawy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora