NINETEEN

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Millie
<In questa scena Eleven deve essere felice e dobbiamo far di tutto affinché la gente provi le sue stesse emozioni. Mills, per te sarà facile, niente di complicato.>

Facile far finta di essere felice.
Facile far finta di non avere il cuore spezzato e la testa altrove.
Facile dimenticare la persona che ami e fingere che tutto vada bene.

<Sì... facile.>

Abbiamo appena finito le riprese e finalmente potrò andare nella mia camera per riposare un po' e schiarirmi le idee.

<Hey, Millie!> grida Caleb correndo verso di me.
<Cal, come va?>
<Beh... io sto bene ma non posso dire lo stesso di Finn.>
<E adesso cosa c'entra lui?> gli chiedo infastidita.
<So cos'è accaduto tra voi due e non sono qui per giustificarlo, ma non posso non chiederti di dargli la possibilità di spiegarti come stanno veramente le cose.>

Non so cosa dire.

<So che farai la cosa giusta.>
<Io-io ci penserò...>

Accellero il passo e vado via con la testa bassa.

<E... Mills?> mi volto di scatto.
<Sì?>
<Finn non è mai rientrato nella nostra camera e in casa da quella sera. Ci siamo sentiti per telefono soltanto qualche ora dopo la festa e mi ha raccontato ciò che era accaduto e poi niente, non ho sue notizie.>
<Oh...>

Non ci posso credere.

<Ci vediamo.>
<Sì... Ci vediamo.>

Finn
Vorrei piangere, piangere e accendermi una sigaretta.
Sono due cose che posso fare solamente quando sono solo. Fumare, un gesto adulto che mi è ancora proibito. Piangere, una debolezza infantile ugualmente vietata. Ma lo faccio ugualmente: fumo, piango e mi riempio di pensieri che mi confondono più del dovuto. Non faccio altro.
Ho voglia di gridare. Ho voglia di scatenare un putiferio. Ho voglia di far tutto ciò soltanto per vederla. Soltanto per parlarle.
Prendo il telefono per guardare l'orario.

51 chiamate perse

<Oh... cazzo, penseranno tutti che sono morto.>

Per prima cosa chiamo il mio migliore amico, ho bisogno di parlargli.

<Cal?>
<Dio, Finn! Ma sei scemo? Pensavo che ti fossi riempito di alcol dalla testa ai piedi e che->
<Sto bene... non ho bevuto nulla. Ho soltanto...>
<Pianto?>
<Cal, devi aiutarmi. Devi aiutarmi a trovare un modo per convincere Millie a parlare con me. Io non so più fare. Ho pensato, Cal. Ho pensato tutto il tempo da quando sono andato via dalla festa. Non ho dormito, non ho mangiato. Non ho fatto altro che pensare a lei, piangere, fumare, disperarmi... Io la amo con tutto me stesso e->
<Finn, io le ho parlato.>
<Cosa? Che le hai detto?>
<Le ho detto che avrebbe dovuto parlare con te e che non sei tornato a casa. Il suo cuore è spezzato, e si vede da lontano che si è sentita presa in giro da te, ma l'ho vista preoccupata quando gliel'ho detto.>
<Oh...>
<Potrei convincere Sadie affinché parli con Mills e la convinca a sua volta a parlare con te! Finn, incontriamoci nel ristorante accanto alla nostra casa per parlarne e per mangiare qualcosa, perché sono sicuro che stai morendo di fame.>
<Mi hai letto nella mente, facciamo alle 9?>
<Ok, Ok, ma almeno ti sei lavato in questi giorni? Sai, non vorrei mangiare accanto ad una puzzola.>
<Sono stato in una camera d'Hotel, non pensi ci possa essere una doccia e che io possa essermi lavato?>
<Secondo me no, ma lo spero>
<A dopo coglione.>
<A dopo puzzola.>






Ahoy,
Ho scritto questo capitolo velocemente: spero che non ci siano errori grammaticali o cose così.
Lasciate una stellina per il ventesimo capitolo!⭐

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