Finn
Quando l'ho visto entrare dalla porta, il mio buon umore è completamente svanito.
Ho cercato di concentrarmi su qualcos'altro per smettere di pensare a tutto il male che le ha causato e, seguendo con attenzione la loro "conversazione" e il loro comportamento, non ho potuto fare a meno di notare la stanchezza di Millie e i suoi occhi puntati verso il pavimento che non avevano ancora incrociato quelli di Jacob, rossi e pieni di alcool.
Quando le ha chiesto di rimanere soli per parlare in privato, non ho potuto fare a meno di intromettermi dicendo che non l'avrei assolutamente lasciata sola con lui e che poteva iniziare il suo "monologo delle scuse" già da subito.
Jacob ha iniziato a parlare, ma il "tema" del monologo non era "rimettiamoci insieme" o "perdonami per tutte le stronzate che ho fatto".
Ha detto delle puttanate così false, che avrei voluto davvero fargli del male, ma Millie mi ha preceduto e gli ha dato uno schiaffo dritto in faccia.
Frustrato, Jacob le ha risposto con un pugno pieno di rabbia che l'ha scaraventata sul pavimento, facendo rompere il tavolo di vetro alle sue spalle.Il pugno.
Le gambe mi tremano
Il tavolo rotto.
<Millie!> grido a squarciagola
Le schegge di vetro.
<Oh, mio Dio...> sussurra Jacob
Il sangue.
<Volevi ucciderla con un pugno, brutto figlio di puttana!?> continuo a gridare rivolgendomi a Jacob.
Mi ritrovo sul pavimento, accanto a lei.
Non riesco a smettere di piangere e di sussurrare il suo nome, come se potesse svegliarsi grazie alle mie parole o alle mie lacrime.
Sento ogni parte del mio corpo bruciare di rabbia.Jacob non ha mai meritato le sue attenzioni e il suo tempo. Le ha sempre fatto del male, ma adesso non merita più neanche di vivere quel figlio di puttana.
<Considerati morto, coglione.> sussurro, alzandomi dalla posizione assunta precedentemente.
<Possiamo parlarne. Starà ben...> lo interrompo dandogli un pugno dritto in faccia, per ricambiare il favore di prima.
<Te la sei cercata Wolfhard!>
Continuo a tirare pugni e calci per proteggermi dai suoi, incredibilmente forti a causa della droga assunta.
Sento il dolore dei lividi su quasi ogni parte del mio corpo, ma il mio unico pensiero è lei: devo portarla in ospedale e aiutarla in qualche modo, però questo figlio di puttana la deve pagare.<Finn!>
Il rumore della rissa copre la voce che continua a gridare il mio nome in lontananza.
<Finn cazzo, fermatevi!>
<Vi ucciderete così, smettetela!>
Caleb, Sadie e Noah corrono verso di noi per fermarci: ecco di chi erano le voci.
I due ragazzi tra grida e minacce riescono a dividerci, mentre Sadie cerca con lo sguardo la sua amica.Adesso il mio unico pensiero è soltanto lei.
<Millie...> sussurro il suo nome.
<Finn, dove... dov'è Millie?> risponde Sadie con voce insicura.
Mi divincolo da Caleb ed entro nella roulotte da cui io e Jacob eravamo usciti qualche minuto prima.
I miei amici fanno lo stesso, e una pozzanghera rossa -l'unica cosa che ho sperato di non vedere- ci ha accolti nella stanza.È breve, lo so, ma avevo voglia di condividere con voi ciò che ha provato Finn nel capitolo precedente e come ha reagito.
Scusatemi se la scorsa settimana non ho postato un nuovo capitolo, ma me ne ero completamente dimenticata ahahah.
Lasciate una stellina per il dodicesimo capitolo.💘
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Fillie❦
FanfictionMillie Bobby Brown si allontana da casa per registrare la quarta stagione di Stranger Things e dopo tanto tempo rivede i suoi colleghi, i suoi amici e... lui, Finn Wolfhard, che con i suoi occhi magnetici farà perdere la testa alla nostra Mills.❦