Ame-waka-hiko scende sulla Terra

14 1 0
                                    

Gli anni trascorsero e un giorno, nella Pianura dell'Alto Cielo, la dea Amaterasu-ō-mi-kami rivolse il suo pensiero alla terra e disse: ― Il paese della pianura delle canne abbondanti, di mille autunni e di cinquecento lunghi autunni, è il paese che verrà governato dal mio augusto figlio primogenito.

Cosui aveva nome Masa-ka-a-katsu-kachi-haya-bi-ame-no-Oshi-ō-mimi-no-mikoto.

Oshi-ō-mimi obbedì all'ordine della madre e scese dal cielo sulla terra. Ma subito dopo Amaterasu lo vide ritornare indietro atterrito. ― Madre! Il paese di Yamato è pieno di semidèi feroci e potenti che si agitano senza tregua tanto che la terra trema e ne risuona!

Con un comando imperioso, Amaterasu riunì sul letto asciutto del Fiume Via Lattea le ottantamila divinità. Quindi si rivolse all'assemblea e disse:

Il paese di Yamato è il paese che il mio augusto figlio Oshi-ō-mimi dovrà governare. È il paese che mi sono degnata di offrirgli a lui e ai suoi discendenti, per sempre. Ecco, siccome in questo paese vi sono già i figli di Susano-ō-no-mikoto, i quali sono violenti e pieni di forza e di vigore, che cosa dobbiamo fare per assoggettarli al nostro volere?

Omoi-kane, il dio del pensiero, rispose: ― Manda sulla terra il nobile Ame-waka-hiko. Lui saprà domare l'animo fiero dei discendenti di Susano-ō. ―

Allora consegnarono al giovane Ame-waka-hiko l'arco celeste e gli ordinarono di scendere sulla terra per sottomettere i discendenti di Susano-ō. Ame-waka-hiko promise che avrebbe inviato frequenti rapporti per informare gli dèi celesti delle sue vittorie e scese dal cielo aprendosi il passo tra le nubi.

Ma il paese di Yamato era così bello e accogliente che Ame-waka-hiko decise che non sarebbe più tornato in cielo. S'incontrò con il re del paese, Ō-kuni-nushi. Ma invece di trasmettergli l'ordine di Amaterasu, ne sposò la figlia, la principessa Shita-teru, e rimase con lui come suo genero.

Passarono così otto anni, e Amaterasu e gli dèi celesti attendevano invano il rapporto di Ame-waka-hiko. Alla fine, decisero di mandare una fagiana sulla terra per vedere cosa fosse successo. La fagiana scese nel paese di Izumo, si fermò sopra un albero che si trovava presso la casa di Ame-waka-hiko e cominciò a chiamarlo a gran voce, chiedendogli per quale ragione non avesse più dato notizie di sé.

Ame-waka-hiko, infastidito dal richiamo, brandì l'arco e uccise la fagiana. Ma dopo aver trafitto l'animale, la freccia proseguì lungo la sua trattoria, arrivò in cielo e si fermò ai piedi di Amaterasu. La dea riconobbe la freccia di Ame-waka-hiko, poi notò il sangue sulla punta e capì che la fagiana era stata uccisa. Allora raccolse la freccia e disse:

Se Ame-waka-hiko ha tradito la sua casa, che questa freccia lo uccida!

E lasciò cadere la freccia sulla terra.

Ame-waka-hiko stava dormendo nella sua casa, quando la freccia cadde fischiando dal cielo e si piantò nel suo petto. Così il giovane morì.

Mukashibanashi: Storie antiche dal GiapponeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora