Okiku era una ragazza molto bella che lavorara come serva per la famiglia del samurai Aoyama Tessen. Il samurai faceva spesso delle avances sessuali ad Okiku, ma la ragazza le aveva sempre rifiutate.
Un giorno quindi Aoyama decise di nascondere uno dei 10 piatti di porcellana della famiglia, accusando Okiku di averlo perso. Perdere o rompere un piatto così importante era punibile con la morte e quando Okiku venne a sapere del pezzo mancante si precipitò a contare i piatti, sicura di non averne rotto nessuno.
Li contò e ricontò freneticamente ma i piatti erano sempre nove. Il samurai le propose allora un accordo: le avrebbe perdonato la vita, ma lei avrebbe dovuto diventare la sua amante.
Okiku rifiutò e il samurai, colmo di rabbia, la scaraventò in un pozzo, uccidendola. Okiku divenne così uno spirito vendicativo (Onryo) che tormentò il suo assassino contando dall’uno fino al nove e poi emettendo un grido agghiacciante che rappresentava il piatto mancante.
O forse, tormentata, era ancora in cerca del decimo piatto. In alcune versioni lo spirito sarebbe stato esorcizzato gridando “dieci!” dopo che lo spirito aveva contato fino a nove. Okiku avrebbe così pensato che il decimo piatto era stato ritrovato potendo così riposare in pace.
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Mukashibanashi: Storie antiche dal Giappone
FantasyQuesta è una raccolta di storie popolari antiche giapponesi. Molte di queste storie, se non tutte, vengono ancora tramandate oralmente alla generazione più giovane.